Costa d'Avorio, la sfida nel segno di Zoro di Marco Ansaldo

Costa d'Avorio, la sfida nel segno di Zoro I PROSSIMI AVVERSARI PER LA QUALIFICAZIONE OGNI GIOCATORE HA RICEVUTO UNA VILLA DAL GOVERNO Costa d'Avorio, la sfida nel segno di Zoro Marco Ansaldo TORINO Al telefono, sul pullman che trasporta la squadra attraverso Parigi dove è di passaggio verso Ginevra, si sente im gran trambusto. Dicono che in campo la Costa d'Avorio sarà più disciplinata di quando viaggia e che riuscirà ad imporre all'Italia il gioco che non è riuscito all'Olanda, perchè le motivazioni degb africani saranno altissime. «Sapevamo di essere una buona squadra - spiega Marc Zoro, il difensore del Messina -, ora la qualificazione ai Mondiali, la prima nella nostra storia, ha aumentato l'entusiasmo e la sicurezza. Viviamo un momento d'estasi, galleggiamo dentro un sogno e questo ci aiuta a tirare fuori le nostre quabtà. Sabato siamo andati a giocare contro la Romania che eravamo stanchissimi, qualcuno di noi si era unito alla Nazionale soltanto la sera prima: eppure abbiamo vinto contro una squadra europea che voleva andare ai Mondiab. Prima non sarebbe successo». Zoro racconta dì un gruppo caricato a pallettoni. La qualificazione è stata rocambolesca ed esaltante. «Io ero a Messina, mentre i miei compagni giocavano l'ultima partita in Sudan, e in tv seguivo rmeontro del Camerun con l'Egitto: quando ho visto il gol del Camerun, che ci eliminava, ho preso mia mogbe e siamo usciti a fare spesa. Poi un'amica mi ha cercato al telefono per raccontarmi cosa era successo. cioè che il Camerun aveva pareggiato e noi eravamo ai Mondiab: non ho capito più nulla. Ho speso migliaia di euro per rispondere alle chiamate dei miei parenti daba Costa d'Avorio». H successo ha stravolto la vita del Paese. I calciatori oggi sono eroi ricompensati con denaro, auto, ononficenze e una villa, che ciascuno di loro ha ricevuto in premio dal governo. «L'impegno è di fare bene in Coppa d'Africa e soprattutto ai Mondiab. 14 on arriveremo alla finale Vero siamo in grado di fare bene: tu'ti noi giochiamo in Europa e in campionati importanti, oltre che in Coppa Uefa o in Champions League. Non siamo presun¬ tuosi ma non temiamo nessuno e i grandi campioni b abbiamo già affrontati da vicino con ì club». La Costa d'Avorio sì identifica con Drogba, il formidabile attaccante del Chelsea. Ma c'è pure Tourè del Lìverpool, Dindane che segnò due reti decisive al Sudan, Kone che ha firmato la doppietta alla Romania, l'ex interista e milanista Domoraud. «Un gruppo compatto, la nostra forza sta lì», spiega Zoro. Ieri tutti si informavano deba vittoria deU'Itaba sull'Olanda. Conoscenze un po' sommarie. Molti tra gb africani non sapevano che Totti è già a casa da cinque giorni e non sarà a Ginevra. «Non siamo delusi se contro di noi Lippi metterà quelle che considerate le riserve spiega Zoro -: gente come Zaccardo, Oddo, Barzagb sa di giocarsi il posto tra i 23 per il Mondiale e moltipbcberà le energie. I titolari, invece, dopo una vittoria beba come hanno ottenuto in Olanda sarebbero più appagati». L'eccezione potrebbe essere Del Piero, di cui Zoro conserva il brutto ricordo del gol subito con il Messina. «Mi ha rubato il pallone a metà campo ed è filato in porta. Questa volta non succederà. E poi io mi sono preso colpe che non erano solo mie». Euforico l'africano del Messina «Siamo un gruppo entusiasta e non temiamo nessuno, le coppe ci hanno fatto grandi» COSI' L'AFFRONTERÀ' L'ITALIA S»S.vSHSEK5a /Zaeeardo Barragli Diana MJHIIWliMMllUMJ laquinta