L'imam di Parigi «Non è una rivolta I registi? Avrete delle sorprese» di Domenico Quirico

L'imam di Parigi «Non è una rivolta I registi? Avrete delle sorprese» IL RETTORE DELLA GRANDE MOSCHEA DELLA CAPITALE AUTORITÀ' RELIGIOSA PER SEI MILIONI DI MUSULMANI L'imam di Parigi «Non è una rivolta I registi? Avrete delle sorprese» intervista Domenico Quirico corrispondente da PARIGI «E' criminale mescolare l'Islam alle violenze delle banlieue, noi semmai siamo vittime della intolleranza. Quando si scoprirà chi c'è dietro quanto sta succedendo in questi giorni, state certi, avrete di sicuro delle sorprese». Dahl Boubakeur è il rettore della Grande moschea di Parigi, presidente del «Consiglio del Culto Musulmano», la organizzazione creata da Sarkozy che dà voce a sei milioni di fedeli, è indignato. Venerdì è stato convocato al palazzo Matignon per suggerire al primo ministro De Villepin come ridurre la tensione nelle banlieue punteggiate di moschee e di sale di preghiera, spesso infettate da fondamentalismo. In queste notti di torbidi molti saggi musulmani hanno cercato di fermare gli incendiari ma non hanno convinto coloro che intravedono la mano degli islamici in questa «guerra antifrancese». La «Unione delle organizzazioni islamiche», considerata vicina ai fondamentalisti, a sorpresa, ha appena emanato una «fatwa» «per calmare la collera dei giovani»: «è vietato - recita - cercando la soddisfazione e la grazia divina partecipare a qualsiasi azione che distrugge ciecamente beni privati o pubbhci o mette in pericolo la vita altrui». Nelle'periferie di tutte le grandi città di Francia, abitate da milioni di musulmani, i giovani sono in rivolta, bruciano, distruggono, si scontrano con la polizia. Che cosa pensa di questa insurrezione? «Penso che sia durata troppo a lungo. E' necessario che i giovani si fermino, che per la pace nSP-fiAtei!? pey.re&ftùir1?, serenità i alla società francese si metta fine alle violenze e si cominci a discutere dei problemi veri di «gpratii giovani)) t'-:; l [ jj., ù Molti sostengono che anche i giovani musulmani sono manipolati, che ci sono dei registi che li usano per la strategia della destabilizzazione... «E' diffìcile rispondere in questo momento, quel che è sicuro è che ci sono molte cose strane. Certo si ha l'impressione che ci sia un qualcosa di organizzato e questo ci inquieta, molto». Se è una violenza organizzata e pianificata, chi c'è dietro? «Voghe essere cauto, perchè la polizia non ha detto nulla, e bisogna aspettare la fine delle inchieste. Dico questo: aspettatevi che alla fine, su queste manovre oscure, ci saranno molte sorprese». E' un fatto che ormai molti accusano l'Islam dì essere la benzina che alimenta questa fiammata dì vandalismo urbano... . «E' un crimine mescolare l'Islam a tuto ciò, è una cosa scandalosa. L'Islam, al contrario, ha sofferto della violenza e dei vandalismi in tutta la sua storia. Siamo una religione che è portatrice da sempre di tolleranza. Fa parte della nostra cultura, della nostra civiltà. Fare come tentano alcuni un amalgama tra elimina- lità e religione è un insulto alla nostra comunità, è come fare l'^m^lgapia tra terrorismo e islam». ' ' Come giudica la fatwa per vietare gli atti violenti? Per^ che il Consiglio francese del culto musulmano con la sua autorità non ha scelto questastrada? «Penso che in questo modo si dia una tinta religiosa ai torbidi, che si faccia pensare che le violenze siano commesse dai musulmani, emettere una fatwa è come accusare la comunità di Francia di reati che non sono provati. Insomma un modo sconsiderato proprio di amalgamare l'Islam e il vandalismo». Eppure occorre far qualcosa per arginare la rabbia delle banlieue. «Non si può fare distinzione tra musulmani e non, sono problemi che riguardano tutti. E' la legge della repubblica francese che viene violata, non la legge di Dio». Dì chi è la colpa dì quanto sta succedendo? «Di tutti, questa è una sconfitta di tutti: i genitori, gli educatori, gli insegnanti, lo stato, la società, la discrimazione. Le banlieue soffrono, soffrono di mancanza di lavoro e della frattura che le divide con il resto della società. E questo si traduce talvolta nel sorgere di organizzazioni mafiose, di una economia criniinale, di fenomeni di delinquenza che sono molto pericolosi per là società». '•' Come sì esce da questa impasse? «Bisogna seguire la stessa terapia che si usa per guarire le malattie gravi, mettere il malato a riposo, calmare la febbre e trovare le diagnosi giuste. Poi applicare il trattamento adatto, non importa quale ma che sia efficace». E in tutto questo qual è il ruolo dell'Islam? «La gente delle banlieue chiede che la loro esistenza sia riconosciuta sul piano sociale. Cosa c'entra la fede islamica? L'Islam non è un impresa che crea posti di lavoro o che assegna alloggi o che appalta lavori pubbhci e non è una banca. L'Islam è una reUgione e basta: nessuno obbliga nessun altro di andare a pregare, quando vuole e dove vuole, e se non vuole è lo stesso. Non si accusa il cristianesimo perchè c'è il Pacs, se ci sono scontri in Irlanda tra cattolici e protestanti. Perchè volete tirare dentro sempre l'Islam? E' troppo facile biascicare sempre che colpevole è la religione musulmana, è come si dice in francese "quando si vuole ammazzare il cane lo si accusa di avere la rabbia". Piantatela di accusare l'Islam di tutte le malattie del pianeta». La fatwa «Per calmare la coHera è vietato partecipare a'timteiàsr^zioneéHé" distrugge ciecamente beni privati o pubblici o mette in pericolo la vita degli altri» Le radici «E una sconfitta di tutti Genitori; educatori insegnanti, Stmo';,;"" Le. banli^ues soff rpno di tnancanza drlayoro è della frattura che le divide dalla società» L'Imam Dalli Boubakeur

Persone citate: Boubakeur, Dahl, De Villepin, Genitori, Sarkozy

Luoghi citati: Francia, Irlanda, Parigi