Il Vangelo è impegno per la società di Enzo Bianchi

Il Vangelo è impegno per la società LONTANO E VICINO Il Vangelo è impegno per la società Enzo Bianchi COME coniugare l'annuncio del messaggio cristiano con un impegno sociale coerente, nella nostra società post-industriale e globalizzata? E, soprattutto, come farlo evitando il duplice rischio di ridurre la "buona novella" a ima delle tante ideologie sociah, oppure di «mortificare l'afflato profetico del vangelo» asservendolo «sempre più a categorie di ordine razionale»? È quanto ha cercato di fare la Chiesa in questi ultimi centocinquanta anni, elaborando la cosiddetta "dottrina sociale", attraverso la quale «propone una propria teoria della realtà sociale e del suo sviluppo e indica, nello stesso tempo, le vie concrete per poterla realizzare». Un percorso non facile, a volte sofferto, altre volte scavalcato dal succedersi degh eventi, altre ancora osteggiato nei fatti da quanti magari lo lodavann a parole: un impegno che sovente ha infastidito gli uni scontentando gli altri, ma che non cessa di riorientarsi cercando la propria coerenza nel riferimento al vangelo e non al plauso dei potentati di turno. Ora uno dei più stimati teologi moralisti italiani, Giannino Piana, docente di etica cristiana alla Libera Università di Urbino, ripercorre i fondamenti di questo legame tra Vangelo e impegno sociale e lo fa non con una semplice esposizione dei documenti ufficiali che hanno contrassegnato le diverse tappe dell'elaborazione di questa dottrina sociale dèlia Chiesa, quanto piuttosto rileggendo innanzitutto il "sociale", poi delineando limiti e potenzialità del magistero ecclesiale in qr asto ambito ed enucleandone prospettive per il futuro e, infine, concentrandosi sulle due opzioni fondamentali assunte dalla chiesa cattohca a partire dal pontificato di Paolo VI e dall'enciclica Pqputorumprogressio. Così questi due criteri, costantemente riaffermati anche da Giovanni Paolo H, della «destinazione universale dei beni della terra» e della «scelta preferenziale per i poveri» emergono non come l'adeguamento più o meno tardivo a tendenze in essere nella società o l'opposizione più o meno convincente ad esse, quanto come la faticosa obbedienza creativa alle esigenze radicali poste dal vangelo. La sfida è quanto mai impegnativa, se si pensa all'accelerazione che le evoluzioni sociah hanno subito in questi ultimi decenni, al crollo delle ideologie e dei blocchi economici e pohtici, all'affermarsi di un unico modello vincente di società che, proprio in virtù della mancanza di "avversari", ha lasciato cadere molte delle sue urgenze etiche e ha finito per considerare con fastidio ogni istanza critica che cercasse di valutare la gestione dei beni di questo mondo con parametri diversi da quello del successo. Eppure il principio giustizia-carità, sostenuto con sempre maggior convinzione dal magistero ecclesiale e tradotto in gesti concreti da credenti e non credenti di tutte le latitudini, si è venuto declinando nelle diverse realtà sociah come solidarietà, pace e riconciliazione. Certo, le contraddizioni e le opposizioni a questo fondamento etico della società sono anch'esse realtà quotidiana, ma errori e ignavie del passato non riescono a soffocare l'anelito a una convivenza civile più equa e più attenta a quanti soffrono di ogni genere di povertà. Sì, per quanto abusata possa essere l'espressione, «un mondo migliore è possibile»: non a caso l'autore dedica il suo lavoro a quei credenti che, assieme a tanti «uomini di buona volontà che lavorano per realizzare un mondo diverso ... non hanno altra ambizione se non quella di concorrere ad alimentare (nonostante tutto) la speranza nella possibilità di un radicale cambiamento». Giannino Piana Vangelo e società I fondamenti dell'etica sociale cristiana Cittadella, Assisi 2005 pp. 208,213,90

Persone citate: Giannino Piana, Giovanni Paolo H, Paolo Vi

Luoghi citati: Assisi, Urbino