Carceri segrete, scoperte dai piani di volo del jet Cia di Enrico Singer

Carceri segrete, scoperte dai piani di volo del jet Cia TERRORISMO L'ORGANIZZAZIONE DI DIFESA DEI DIRITTI UMANI HUMAN RIGHTS WATCH: «CE NE SONO ANCHE IN POLONIA E ROMANIA) Carceri segrete, scoperte dai piani di volo del jet Cia Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES L'aereo è un Boeing 737, sigla N313P. E' uno di quei jet che ai passeggeri dei normali voh di linea può capitare di vedere parcheggiati un po' fuori mano, vicino agli hangar, senza alcuna insegna, tutti bianchi, apparentamento in attesa di essere riverniciati con i colori di qualche compagnia che h ha acquistati sul mercato dell'usato. E spesso è cosi. Ma non in questo caso. Perché il Boeing immatri- colato negh Stati Uniti con la sigla N313P ha lo stesso proprietario da molti anni - la società Premiere Executive Transport Services - che lavora per un chente molto spedale: la Cia. Anche il Boeing è speciale: trasformato per trasportare soltanto 32 persone in cabine separate di massima sicurezza. Una specie di prigione volante che, secondo l'organizzazione di difesa dei diritti umani Hrw (Human rights watch), è servita per spostare i detenuti-fantasma catturati nelle operazioni della lotta al terrorismo da un carcere segreto all'altro. Anche in Europa. And, i piani di volo di questo Boeing sono una delle prove più consistenti che Human rights watch ha in mano per dimostrare che i «black sites» i «posti neri», come sono chiamati nel gergo della Cia - esisto- no davvero e che le rivelazioni di mercoledì scorso della Washington Post sono una cosa molto seria. Chi ha potuto vedere i documenti racconta, per esempio, che il 22 settembre del 2003 l'aereo è atterrato nella base militare di Szymany, nel Nord della Polonia. Non lontano da Szymany i servizi segreti polacchi hanno un loro campo d'addestramento con molte installazioni super-protette. E il sospetto è che una deUe prigioni segrete americane in Europa sia proprio fi. Il giorno dopo il Boeing si è spostato nell'aeroporto militare Michail Kogalniceanu, in Romania. Questo aeroporto era stato già utilizzato, dal 2002, come punto d'appoggio logistico per le operazioni in Afghanistan e in Iraq. E' «off-limits» dal 2004 ed è stato visitato anche dal segretario alla Difesa america- no, Donald Rumsfeld. Secondo Human rights watch, in Romania ci sarebbe la seconda prigione segreta della Cia per terroristi e ri Boeing è stato registrato più volte anche nell'aeroporto dvile di Costanza. Non solo. Dai documenti risulta che il jet ha fatto scafi in Estonia, oltre che a Larnaca, a La Valletta, a Francoforte, a Glasgow e a Shannon. La stessa compagnia ha anche un altro aereo, più piccolo: un Gulfstream V da 14 posti, immatricolato con la sigla N379P, che è molto più conosciuto del suo fratello maggiore tanto che alcuni giomah americani lo hanno ribattezzato «Guantanamo Bay Express» perché è utilizzato per fare la spola tra gh Usa e la base, con annesso carcere speciale, sull'isola di Cuba. Ma il Gulfstream, nel dicembre del 2001, arrivò anche all'aeropor- to di Stoccolma per prelevare due sospetti terroristi arrestati dalla polizia svedese ed estradati - almeno ufficialmente - in Egitto. Il direttore di Human rights watch, Mark Garlasco, che è un ex funzionario della Dia (Defense intelligence agency), è convinto che tutte queste registradoni di voli dimostrino l'esistenza dei «black sites» in Europa. Ma Polonia e Romania hanno già smentito. E la Commissione europea, che ha aperto un'inchiesta infonnde sulle riveladoni della Washington Post, è molto cauta. «I piani di volo di un aereo non provano l'esistenza di prigioni segrete e, per il momento, non abbiamo sospetti specifici anche perché le smentite polacche e romene sono state cristalline», ha detto ieri Friso Roscam Abbing che è il portavoce del commissario alla Giustizia, Franco Frattini. La delegadone della Commissione europea a Washington, comunque, ha preso contatto con Human rights watch pei: avere tutte le informazioni possibili. Interrogazioni sono state presentate al Parlamento europeo e anche il Consiglio d'Europa, che vigila in particolare sul rispetto dei diritti umani, ha aperto un dossier. Carceri segrete dove i prigionieri sono detenuti e interrogati fuori da ogni controllo, naturalmente, non sono ammesse in Europa e, se la loro esistenza fosse provata in Polonia e in Romania, il caso sarebbe davvero imbarazzante. La Polonia è il più importante dei dieci nuovi Paesi entrati nella Uè nel 2004 e la Romania è ancora sotto esame in attesa del suo ingresso che è previsto per il 2007. Le smentite di Varsavia e Bucarest sono arrivate al massimo livello: dal ministro della Difesa polacco, Jerzy Szmajdzinski, e dal premier romeno Calin Popescu Tariceanu. Ma c'è da registrare una dichiarazione del ministro degh Interni ceco, Frantisek Bublan, che ha raccontato proprio ieri a un giomale-online di una «trattativa fallita per spostare da Guantanamo nella Repubblica ceca alcuni prigionieri». Gh americani lo avrebbero chiesto, invano, a Praga non più di un mese fa. E anche su questo, adesso, si dovrà indagare. Varsavia e Bucarest smentiscono, ma l'Ue ha aperto un'inchiesta per chiarire la vicenda I romeno Calln Popescu Tariceanu

Persone citate: Calin Popescu Tariceanu, Donald Rumsfeld, Franco Frattini, Jerzy Szmajdzinski, Mark Garlasco, Popescu, Tariceanu