Chavez e Maradona infiammano la manifestazione contro Bush di Emiliano Guanella

Chavez e Maradona infiammano la manifestazione contro Bush NELLO STADIO DEI MONDIALI IN SERATA I RADICALI SI SONO SCONTRATI CON LA POLIZIA. CI SONO FERITI Chavez e Maradona infiammano la manifestazione contro Bush Emiliano Guanella MAR DEL PIATA Il fiume umano contro George Bush apre le porte alla fantasia geografica di Hugo Chavez d Quarto Vertice delle Americhe di Mar del Piata. Davanti a quarantamila persone nello stadio mundiahsta della principale dttà turistica argentina il presidente venezuelano ha incassato un dtro bagno di Ma e pronosticato una nuova era per l'America Latina. «C'è un'acqua pura che'arriva dd mare dei Caraibi - ha detto - che passa dalTOrinoco, dd Rio delle Amazzod fino a finire nel Rio della Piata». Subito dopo arrivano i venti secondi più atted dd popolo no-globd latinoamericano, l'abbraccio con il nuovo vate Diego Armando Maradona. «Vi ringrado per essere qd. L'Argentina è un Paese con una dignrtà che non si vende, Bush è spazzatura umana, è un criminale, cacciamolo». Poche parole, dosate ad arte così come lo è stata la partecipazione del «pibe de oro» alla kermesse con la qude la sinistra sudamericana ha sfidato nella stessa dttà il presidente statudtense. Partito giovedì sera da Buenos Aires Maradona ha infiammato con la sua presenza gh invitati dell' Espresso dell'Alba, il treno di contestatari vip organizzato per dare visibilità medatica alla protesta. Aveva promesso a Fidel Castro che sarebbe stato in prima fila in piazza con le sue fighe, ha mantenuto la promessa solo a metà: dileguatosi con destrezza alla stadone dall'assedio dei giornalisti, ha disertato il corteo sotto la pioggia per presentarsi poi riposato durante il meeting. Quanto basta per far parlare di sé senza eccedere in un protagonismo del qude ld, soprattutto in Argentina, non ha proprio bisogno. E' che a parlare, e tanto, ci pensa I-Iugo. ((Ho sentito Fidel» grida Chavez per conquistare un boato della folla assopita. «Mi ha detto che ci guarda in televisione e che d abbraccia tutti. Da stamattina il comandante se ne sta seduto su una bella seda d legno nobile, che io gh ho regdato, e sta seguendo tutti i momenti di questa giornata straordinaria». Dietro ài ld trecento giovam cubad, delegadone di Stato in un summit d qude Cuba non è nemmeno invitata. Dopo Bush il bersaglio favorito della manifestadone è l'Alca, progetto di clintomana memoria per costruire uno spado di libero scambio commerdde dall'Alaska dla Terra del Fuoco che ora annaspa come non md. «Abbiamo portato un sacco di cose ma anche una pda - irodzza Chavez - già che oggi quel brutto progetto che voghono i grin- gos lo seppelliremo per sempre». Non ha tutti i torti. L'Alca, che Washington ha difeso fin che ha potuto si avvia ad essere una delle vittime m^stri ^ quest0 Vertice- Solo il messicano Vicente Fox cerca- va ^ ^ tenerl0 disperatamente in yj^ mlnacdando i Paesi del Merco- sud, l'aUeanza commerdde tra Bra- sile. Argentina, Uruguay e Paraguay, ^ rimanere fuori per sempre della negoziadod. Le negoziazioni per la firma del documento finde sono continuate fino a tardi per un documento che pochi sperano vada d di là di una generica dichiaradom ài buom propositi. Lo speccdo esatto di una riumone anomda. E' la prima volta che si vede un Bush muoversi in un parte del mondo a lui sostanzialmente ostile, dove i sondaggi sull'umore dell'opinione pubblica rispetto alla pohtica estera della Casa Bianca sono tutt'dtro che positivi e dove gh dfari per le ditte a stelle e strisce non sono più così assicurati. Ma non solo. Chavez mattatore fa da contraltare alla posidone non certo comoda del presidente argentino Nestor Kirchner, padrone dr casa desideroso d tenere buom rapporti con tutti ma che resta così lontano dalla piazza. O all'impasse del brasiliano Lda da Silva che è arrivato ieri poco prima deU'inido ufficide con fintendone di mantenere un basso profilo. Emerge invece la figura del boliviano Evo Mordes, favorito nelle eleziom presidenziah del prossimo dicembre che ha tuonato contro la pohtica antidroga della Casa Bianca. «Gh Stati Uniti mantengono una pohtica di dominazione costante. Strappano le foghe ài coca d contadid ài Cochahamba, invadono l'Iraq, riempiono di milita¬ ri la Colombia. Ma la gente non è stupida e comincia a stancarsi». Al termine del corteo di protesta un centinaio di manifestanti, con il volto coperto, hanno raggiunto il centro della dttà rompendo vetrine ài negod, devastando banche e danneggiando automobili. È intervenuta la polida che, accolta da una pioggia di sassi, ha disperso i dimostranti con i gas lacrimoged e a colpi ài bastone. Secondo fonti della pohzia, tre agenti sono rimasti feriti e 57 manifestanti sono stati arrestati. Ma l'aria di antiamericanismo si è fatta sentire anche lontano dalla blindatissima Mar del Piata e non solo per i centinda di McDondds chiusi per timore di attaccd. Ci sono state dverse manifestadod neUe principah dttà argentine e a Brasilia, tappa oggi e domani della visita lampo d due giorni dello stesso Bush. A Mon te video 15 manifestanti sono stati arrestati dopo le violenze scoppiate. «Se ne deve fare una ragione - ha ricordato dd pdco Chavez - Quando il fiume è in piena non si sdva nessuno». Diego Armando, dd pdco, anmiiva sornione. Bush, da parte sua a Kirchner aveva detto: «Non è facile ospitare tutti questi Paesi. In particolare non è facile ospitare me». jì'nràciH^ M yicoiuci ne vci ic^.uciai ivj z/nnnr^pnnplìbmn rw ^^yyl jcppclllal IIU fJcl co^nr^ icITipre II UIUIIO progetto «/^ji i^ HarnrÌnnni;w y^j^H™ .5.1;!..»?™!?.?. Nel corteo c'era anche Hebe deBonafini, una delle fondatrici dell'associazione Madri di Plaza de Mayo, la più celebre delle organizzazioni che lottano per ritrovare notizie e resti dei desaparecidos uccisi negli anni della dittatura argentina