Parte in salita il mercato delle Americhe

Parte in salita il mercato delle Americhe L'AREA DI LÌBERO SCAMBIO CONTRARI ANCHE CARACAS, BUENOS AIRES, ASUNCION E MONTEVIDEO. WASHINGTON SPERA DI CONVINCERE I PADRONI DI CASA A UNA MEDIAZIONE Parte in salita il mercato delle Americhe Frattura tra i 34 del continente al vertice argentino: il colosso brasiliano guida la fronda Maurizio Molinarì corrispondente da NEW YORK E' iniziato in salita il summit delle Americhe per George W. Bush. Arrivato a Mar del Piata, in Argentina, per trovare un accordo sul!' irrido ad aprile dei negoziati per dare vita all'Area di libero scambio delle Americhe (Ftaa), l'inquilino della Casa Bianca si è trovato di fronte ad una frattura fra 34 i Paesi dell'Emisfero Occidentde. Da un lato vi sono 29 naziom pronte a partecipare alle trattative per realizzare il progetto di un libero mercato americano dall' Alaska alla Terra del Fuoco lanciato dd presidente BUI Clinton nel 1994 e ridfermato da Bush nel 2001, ma dall'altro cinque Paesi fanno resistenza: si tratta di Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay - tutti membri del blocco commercide del Mercosur - a cui si aggiunge il Venezuela di Hugo Chavez. L'ostacolo più difficile è il Brasile - la maggiore economia latinoamericana - che in cambio del via libera chiede una ridudone dei sussidi federah agh agricoltori statunitensi mentre teme che la liberalizzazione degh scambi possa penalizzare tanto i diritti intellettuali che il commercio delle materie prime. Arrivando a Mar del Piata Bush ha ammesso che la preparazione delle trattative di primavera si trova in una fase «di stallo» ma il consighere per la sicurezza nadonde, Steven Hadley, ha tenuto a sottolineare che «i nostri sforzi continuano e lavoriamo sopra le questiom ancora aperte anche se speravamo in un processo negodale assd più rapido di questo». Il braccio di ferro sul libero commercio si gioca attorno agh equilibri fra gh Stati Uniti e le dtre maggiori economie dell'Emisfero Occidentde. Bush ha ricevuto l'aperto sostegno del leader messicano Vicente Fox, secondo il quale i Paesi dell'America Centrale, i Caraibi, la Colombia, il Perù, il Che, la Bolivia e l'Ecuador sono pronti a dar vita comunque con il Nordamerica ad una «piccola Ftaa» mentre sul fronte apposto il nemico giurato è il venezuelano Hugo Chavez, che ha fatto coincidere l'inizio del summit con una simulazione dell'invasione militare del proprio Paese da parte Usa partecipando poi alle dimostrazioni di piazza anti-Bush. In questa cornice ad avere nelle mani le sorti del summit di Mar del Piata è il presidente argentino Nestor Kirchner che, oltre ad essere il padrone di casa del vertice, può parlare a nome delle quattro nazioni del Mercosur più scettiche sulla prospettiva di un mercato unico continentale modellato sul! esempio dell'Unione Europea. A conferma delle tendoni fra Bush e Kirchner nella conferenza stampa inaugurde tenuta da entrambi non si è fatto dcun cenno d Ftaa, preferendo invece mettere l'accento su temi convergenti come il rispetto delle minoranze e dei diritti umani. Una delle carte che Bush può giocare nel tentativo di superare la resistenza di Kirchner è U bisogno argentino di vedersi rinnovare dd Fondo monetario intemadonde l'accordo sui prestiti che nel 2002 consentì di superare una diffìcile crid finanziaria. Bush ha plaudito alle «sagge decisioni economiche» finora adottate da Kirchner senza però spingersi fino a sostenere apertamente le richieste di Buenos Aires con il Fmi, facendo capire che molto dipenderà da qude tipo di modello economico l'Argentina vorrà sviluppare in futuro. Ad accrescere la pressione su Kirchner è stato in seguito lo stesso Fox, avvertendolo che «deve fare molto di più se vuole sdvare il summit» consentendo di raggiungere un accordo più vasto sull'inizio dei negoziati sull'area di libero scambio interamericana. La strategia di Washington punta - anche grade d colloqui di Bush con i presidenti di Brasile e Cile - a spingere l'Argentina ad essere protagonista di un compromesso capace di raggiungere l'unanimità, dando comunque per scontato che il Venezuela - la terza economia dell'America Latina - non aderirà in ragione della retorica antiamericana che distingue Hugo Chavez, sostenitore da tempo cu progetti economici alternativi per l'unificazione economica del continente. II capo della Casa Bianca e il «Pibe de oro» George Bush «Non è facile ospitare tutti questi Paesi In particolare non è facile ospitare me» Diego Maradona «La dignità del nostro Stato non è in vendita Bush è spazzatura, è un criminale, cacciamolo» Decine di migliala di persone hanno partecipato a Mar del Piata a una manifestazione contro Bush