Per gli incidenti 34 indagati di Franco Giubilei

Per gli incidenti 34 indagati LA PROTESTA IERI SERA UN'INNOCUA MANIFESTAZIONE DOPO GLI SCONTRI DEL 24 OTTOBRE Per gli incidenti 34 indagati Franco Giubilei corrispondente da BOLOGNA Anche ieri, come una settimana fa, sono volate manganellate davanti al municipio. Ma stavolta era tutto finto: i poliziotti in realtà erano manifestanti che mimavano gli scontri del 24 ottobre. Quelli che hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 34 persone, coin¬ volte negli incidenti. Solo un'innocua performance dunque, cominciata col corteo di un centinaio di ragazzi dalla zona universitaria, conclusa nel cortile del municipio fra cori anti-Cofferati e rullii di bongo, fra ragazze travestite da squaw ed espliciti riferimenti retro agli Indiani metropolitani del '77. La polizia - quella vera stavolta non si è fatta vedere. Quando l'ispettore dei vigili ha proposto agli studenti di far salire in Consiglio venti di loro, previa consegna di un documento, i ragazzi dei Collettivi si sono allontanati: non se l'aspettavano proprio che li avrebbero fatti entrare e, non avendo preparato un testo, non se la sono sentita di trovarsi a tu per tu con i «professionisti della politica». Così, mestamente, hanno raccolto il bongo, lo striscione con la faccia del sindaco e la scritta «Zona decofferatizzata» e se ne sono tornati all'Università. Era l'antipasto del piatto forte dell'anti-Cofferati-day, l'assemblea dei Centri sociali, nojlobal, collettivi e sindacati di jase convocata per la serata in sala Farnese, sempre in Palazzo D'Accursio. Il tam-tam dell'aria antagonista bolognese ha portato in Comune le tante anime della sinistra radicale che non perdona a Cofferati il suo concetto di legalità: dall'ordinanza sulla vendita di alcolici agli sgomberi di nomadi e romeni, fino all'ultima decisione di chiudere il Centro sociale «Livello 57». All'assemblea sono venuti in tanti, gente più adulta dei ragazzini che avevano manifestato nel pomeriggio. L'ordine del giorno lo ha spiegato Gianmarco De Pieri, dei Disobbedient.i: «Voghamo abbandonare ogni tipo di compromesso con la giunta e mettere in piedi una serie di iniziative di rottura». In agenda, per sabato 5 novembre, una manifestazione contro il caro vita, con autoriduzione e richiesta di sconto del 5007o. Con quali modalità si vedrà: «Contratteremo e discuteremo sul posto». In una sala piena, 400 persone, l'assemblea è stata aperta dalla notizia che la Cassazione ha bocciato il ricorso della procura che aveva chiesto l'aggra¬ vante dell'eversione, per l'occupazione di un edificio del centro storico. Di qui a dicembre l'area antagonista bolognese si propone altri appuntamenti. «Il 12 novembre bloccheremo il traffico nel centro di Bologna per protestare contro la sospensione di Sirio (il sistema elettronico che controlla l'accesso delle au¬ to in centro) - dice De Pieri - in sohdarietà con i comitati antismog, perché la salute non è negoziabile». Per l'inizio del processo ai 70 disobbedienti che «smontarono» il Cpt, De Pieri promette la presenza in aula di mille persone. Il 10 dicembre poi sarà aperto il fronte antiproinzionista con un marijuanaday in piazza Maggiore. Durante la riunione di ieri sera, annunciata dallo striscione «Bologna città aperta», otto convocati hanno sottolineato i temi dei diritti alla casa e della tutela dei migranti. Fra i problemi da affrontare - «ben diversi da quelli messi all'ordine del giorno da questa giunta» - ci sono «i diritti dei lavoratori precari». La polizia questa volta non si è fatta vedere E gli studenti declinano l'invito a salire in Consiglio la protesta dei giovani dei collettivi davanti al municìpio

Persone citate: Cofferati, De Pieri, Gianmarco De Pieri

Luoghi citati: Bologna