Tre sguardi oltre il reale

Tre sguardi oltre il reale Tre sguardi oltre il reale Vlostre personali proposte nelle gallerie Giorgio Griffa, Pietro Reina, Sylvie Romieu TRE mostre, tre tappe, un breve tour tra le gallerie torinesi. I trent'anni di ricerca - dal 1971 d 2001 - di Giorgio Griffa sono esposti fino a fine novembre alla galleria di Giampiero Biasutti (via della Rocca 6, tei. Oli/ 8141099). Raccontati da Nico Grengo, i numeri e gh arabeschi sono da sempre gh elementi pittorid che compongono l'arte dell'autore torinese. La sua formadone cominda con quadri che prendono le mosse da una provocadone che didogava allora, con i protagonisti dell' Arte Povera pur rimanendone autonomo; verso limdo dei Settanta, Griffa seguì poi la «Nuova Pittura» o «Pittura Pittura»: una pittura fortemente analitica da una parte ed esplorativa della soglia percettiva dall'dtra. Fu in quegli anni che l'amico e critico Paolo Fossati descrisse la ricerca di Griffa come un invito d viaggio, un «trovarsi d margine del quadro e proseguire con esso, ma oltre quello...». Andare oltre e ripercorrere la storia tutta della pittura: dalle decoradom egide a Matisse. Tra le opere in mostra a Torino: «lieve divenire» (1989), «Arrotolato» (1996), «Discendente» ( 1983) e «Galassia» ( 1988). Alla galleria Narciso (piazza Carlo Febee 18, tei. OH/ 543125) continua invece la personde dedicata all'opera di Pietro Reina e alla sua importante carriera in campo scenografico. Nato nel 1905 a Saronno, nel 1928 ottiene il diploma nel corso di pittura all'Accademia di Brera di Milano dove è allievo di Aldati. Nel 1936 iniaa l'insegnamento del corso di scenojjsrafia affAccademia di Brera, incanco che detiene per circa un venteimio. Partedpa a importanti mostre negli Anm 30 e 40 e pubblica numerod volumi. «Le juste milieu, la giusta metà, è la parola d'ordine di Pietro Reina scenografo e artista», così presenta l'opera dell'autore italiano lo storico Paolo Repetto. In mostra chine, guazzi, tempere e dipinti che' bene documentano la reladone, ricca e produttiva, tra la forma delle scene e deUe tele. Alberto Weber (via S. Tommaso 7, tei. 349/ 3649360) propone infine la ricerca fotografica di Sylvie Romieu, autrice francese. Il titolo della mostra è «Tableau de Jo»: una voce interiore - come la illustra l'artista una voce che chiede di essere ascoltata, svelata, riconosciuta. Come in un set cinematografico, l'autrice ricompone una memoria intima; e se un divano e una parete rossi sono gli oggetti ricorrenti ài ogm scatto, ogd volta una memoria compare: un quadro, una figura femminile, una valigia, un fiore, un vestito. Con una composidone che molto racconta della passone per la pittura, le immagini pdono fogli di un diario segreto che si svelano man mano. Lisa Parola Una delle opere esposte di Giorgio Griffa

Luoghi citati: Milano, Saronno, Torino