Il quarto potere nero su bianco

Il quarto potere nero su bianco Il quarto potere nero su bianco Giovanni De Luna LI ULTIMO in ordine di tempo è lo straordinario Good night, and good luck, di George Clooney. Un gruppo di giornalisti, affiatati, solidali, pronti a rischiare la carriera nella sfida al maccartismo. Ancora cinema e giornalismo, dunque, due mondi stretti tra loro da un groviglio di fili; da quelli strutturah, che h accomunano nell'appartenenza all'industria dei media, a quelli legati a una funzione sociale che li vede entrambi impegnati a trasmettere informazioni e cultura. Tutti e due vogliono raccontare la realtà e tutti e due la mettono in scena per rappresentarla; con più immediatezza e voracità i giornalisti, in maniera più pacata e meditata il cinema. Ne deriva l'enorme difficoltà per gh studiosi nel definire un genere cinematografico "giornalistico"; per un "western" o un poliziesco basta che il protagonista sia un cowboy o un detective; il giornalista invece compare in una miriade di film di generi diversi, dai western a quelli di guerra, dalle commedie romantiche all'horror. Ma è soprattutto la straripante quantità di pellicole che ha affrontato questo tema a rendere complicata e ardita ogni ipotesi di classificazione; Bill Mahon, un ex reporter, ha schedato e censito più di mille film in cui compaiono giornalisti e personaggi comunque appartenenti al mondo della carta stampata. A guidarci in un affascinante percorso conoscitivo in questo oceano di celluloide c'è ora Print the legend. Cinema e giornalismo {acuraàiGiorgio Gosetti e Jean-Michel Frodon, Il Castoro, pp. 304, 623,50), un insieme di saggi ben strutturati, dedicati prevalentemente (con la lodevole ed efficace eccezione del contributo di Steve Della Casa) al cinema hollywoodiano. Il genere, infatti, è molto anglosassone (con autentici capolavori come Quarto potere, Salvador, Tutti gli uomini del presidente) e poco itahano (ricordiamo Professione reporter di Antonioni e Sbatti il mostro in prima pagina di Bellocchio), e dal mondo anglosassone mutua molti dei suoi riferimenti storici e culturali. Così, il giornalismo che viene raccontato dal cinema coincide in pratica con la storia della stampa negli Usa: le sue diverse declinazioni (popolare, colta, scandalistica, di denuncia, conformista, progressista), i suoi rapporti con gh altri media, i mutamenti indotti nella professione e neUe strutture editoriali (la sparizione dei giornali del pomeriggio, ad esempio) dal vittorioso avvento della televisione. Ci Una scena da IN «PRINT THE LEGEND» MILLE FILM CON AL CENTRO IL RUOLO DI INDAGINE E DENUNCIA DEL GIORNALISTA DA ORSON WELLES A ANTONIONI E BELLOCCHIO, DAJOHNHUSTON ALL'ULTIMO CLOONEY sono giornalisti che raccontano la storia, proponendo agh storici del futuro documenti di straordinaria efficacia (il John Huston della Battle of San Pietro, girato sul fronte itahano durante la Seconda guerra mondiale) e giornalisti che "fanno" la storia (come in Sotto tiro, di R. Spottiswoode o in Urla nel silenzio di R. Joffè), svelando al mondo le malefatte dei dittatori e affrettandone la caduta. Una scena dal film di O. Welles «Quarto potere» Molto anglosassone è anche il porre l'accento sul giornalismo come ricerca della verità: le visioni positive o negative della stampa che vengono proposte sono infatti tutte in relazione al modo in cui ci si confronta con il dovere di "dire la verità". Ne deriva un inestricabile intreccio tra film di denuncia e film che mettono in luce la funzione democratica dei giornali. E spesso i due atteggiamenti coesistono neUo stesso ^film, a partire dall'insuperabile capostipite: in Quarto potere di Orson Welles, (Citizen Kane, 1941), allo sguardo impietosamente critico che ne disvela l'essenza mistificatoria, denunciando le compromissioni, la miseria morale, i sordidi interessi pohtici e economici che gravano su quel mondo, si accompagna il riconoscimento di uno statuto istituzionale da "quarto potere", appunto. Un potere che può distruggere e soffocare ma in cui si annidano anche sconfinate risorse di libertà e di democrazia.

Luoghi citati: Quarto, Usa