Bush nei guai per il Ciagate deve rinunciare alla Miers di Maurizio Molinari

Bush nei guai per il Ciagate deve rinunciare alla Miers CORTE SUPREMA LA CANDIDATA ERA OSTEGGIATA DAI CONSERVATORI REPUBBLICANI Bush nei guai per il Ciagate deve rinunciare alla Miers Maurizio Molinari corrispondente da NEWYORK George W. Bush rinuncia alla candidatura di Harriet Miers alla Corte Suprema al fine di ricompattare la base repubblicana per poter affrontare con maggiore sicurezza l'impatto dello scandalo del Ciagate. Harriet Miers ha comunicato di persona a Bush la decisione di rinunciare alla candidatura a giudice della Corte Suprema ed il presidente ha accettato «con riluttanza». Ma le formalità del passo indietro celano la dura battaglia che si è svolta nelle ultime settimane dentro il partito repubblicano, dove senatori come Sam Brownback (Kansas) si sono fatti portavoci del malumore della base repubblicana, secondo cui la Miers era assai poco conservatrice. In altri tempi Bush non avrebbe avuto difficoltà ad imporre un candidato moderato allo zoccolo duro del proprio partito - come aveva fatto con John Roberts, divenuto presidente della Corte Suprema - ma negli ultimi sessanta giorni molto è mutato a Washington: la popolarità del presidente balla attorno alla soglia del 40 per cento, la maggioranza degli americani vuole ritirare le truppe dall'Iraq, e soprattutto l'inchiesta del Ciagate minaccia di privare la Casa Bianca di alcuni dei suoi collaboratori di maggiore spicco. In queste condizioni continuare il braccio di ferro con i conservatori per George W. Bush era diventato proibitivo, perché paventa- vava il rischio di affrontare tanto il Ciagate che la campagna elettorale per il rinnovo parziale del Congresso nel 2006 non solo in seria difficoltà politica, ma anche con il partito spaccato. Da qui una rinuncia a difendere la Miers che fa notizia, anche perché è la prima volta che Bush viene meno ad una sua nota peculiarità politica e di carattere: sostenere fino alla fine le persone di cui si fida e che gli sono fedeli, come nel caso della texana che ha voluto alla Casa Bianca come consigliere legale. «Bush ha ceduto all'ala più estrema del partito repubblicano, che vuole imporre alla nazione le proprie idee malsane», ha accusato Henry Reid, capo dei senatori democratici e già fra i promotori della candidatura di Harriet Miers, ora tramontata. Da destra non sono tardati gli applausi alla rinuncia della candidata-giudice. «Guardiamo avanti, fra un mese chi si ricorderà di Harriet Miers?», si è chiesto Trent Lott, senatore repubblicano del Mississippi. Sebbene la Casa Bianca non mostra fretta sui tempi della designazione del nuovo candidato-giudice i nomi che circolano - dal ministro della Giustizia Alberto Gonzales al giudice della Corte d'Appello Samuel Alito - lasciado intendere che i repubblicani stanno serrando le fila, preparandosi a far pesare al Senato la maggioranza di cui dispongono. E proprio di un partito unito Bush ha bisogno per affrontare oggi le conseguenze del verdetto che il procuratore Patrick Fitzgerald si appresta a svelare a Washington a conclusione dell'indagine sulla fuga di notizie sul nome dell'agente della Cia Valerle Plame. durante il Sexgate: viaggi all'estero (sta per andare in America Latina ed Asia) ed in patria (ieri era in Florida fra le vittime dell'uragano Wilma), discorsi e dichiarazioni a raffica imperniate su un unico messaggio: «Gli americani si aspettano da me che svolga bene il mio lavoro» senza badare troppo alle polemiche. A rischiare l'incriminazione sono Lewis Libby, capo di gabinetto del vicepresidente Dick Cheney, e Karl Rove, principale consigliere politico di Bush. Ma potrebbe essere coinvolto in veste di regista lo stesso Dick Cheney, sul cui capo ieri è piovuta anche la rivelazione degli arresti subiti per ubriachezza quando aveva 21 e 22 anni. La Casa Bianca teme un terremoto politico che potrebbe cambiare il volto della presidenza e Bush si prepara ad affrontare il peggio scegliendo di copiare la tattica di Bill Clinton E' la prima volta che sceglie di non sostenere fino alla fine le persone delle quali si fida e che gli sono fedeli In mezzo allo scandalo il presidente non può permettersi di avere il partito spaccato GeorgeW. Bush Harriet Miers la candidata sconfitta Harriet Miers, la candidata sconfitta

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