Teheran, oggi in piazza contro Israele di Giuseppe Zaccaria

Teheran, oggi in piazza contro Israele DOPO LE ESTERNAZIONI DEL PRESIDENTE FONDAMENTALISTA CONDANNA UNANIME DEL VERTICE EUROPEO, IL REGIME DEGLI AYATOLLAH SEMPRE PIÙ' ISOLATO Teheran, oggi in piazza contro Israele H mondo si rivolta alle parole di Ahmadinejad, Sharon chiede Fespulsione dell'Iran dalTOnu Giuseppe Zaccaria L'attacco è stato violentissimo, la reazione del mondo corale, ma Mahmud Ahmadinejad non arretra di fronte all'indignazione, e chiede agli iraniani di scendere oggi in piazza per ima manifestazione oceanica di protesta per i «crimini di Israele contro la nazione palestinese», commessi da Tel Aviv nell'ultimo mezzo secolo. Con le sua dichiarazioni il presidente-operaio ha riportato indietro di vent'anni le relazioni dell'Iran col resto del mondo. Nel suo fervore da pasdaran, accentuato da miliardi di dollari di «surplus» petrolifero che gli stanno consentendo enormi margini di manovra intema, il sindaco divenuto presidente da tre mesi ha spinto il suo fervore fin dove nessuno aveva osato. A Teheran si celebrava l'annuale convegno («Un mondo senza sionismo») dedicato alla solidarietà con i palestinesi. In quella sede Ahmadinejad, che è anche genero dell'ayatollah Jannati, leader del Consiglio dei Guardiani che è anche fra i capi della destra rehgiosa, ha spinto il suo zelo fino a prevedere che «la nuova ondata di attacchi in Palestina radierà Israele dal mondo islamico», aggiungendo che «come ha detto 'imam Khomeini l'entità sionista dev'essere cancellata dalle mappe del mondo». Dopo otto anni di sostanziale moderazione da parte dei governi di Khatami, in un Occidente che si era abituato a una pobtica di caute aperture da parte di Teheran, queste dichiarazioni hanno provocato reazioni durissime. Numerosi governi hanno convocalo gi ambasciatori iraniani per spiegazioni e attraverso l'ambasciatore Dani Gilerman Israele ha chiesto l'espulsione dell'Iran dall'Onu, «Dalla nascita dell'Onu nel 1945 - afferma il vice premier israeliano Shimon Peres - non è mai esistito un capo di Stato membro che pubbbcamente abbia chiesto l'eliminazione di un altro Stato membro, non c'è mai stato uno scandalo simile, è impossibile ignorarlo e chiudere le orecchie». A sancire però l'espulsione potrebbe essere il Consiglio di Sicurezza appoggiato da un voto dell'Assemblea, e del Consigbo fanno parte Russia e Cina che difficilmente aderirebbero ad un'iniziativa del genere. Appare invece palpabile e denso di conseguenze lo sconcerto che ha colto tutti i governi d'Euro- pa. Riuniti ad Hampton Court i leader dell'Unione hanno reagito con una corale e durissima condanna. In una dichiarazione diffusa nel corso del summit si legge che «gb appelli alla violenza e alla distruzione di uno Stato sono palesemente incongruenti con la pretesa di essere un membro maturo e responsabile della comunità intemazionale». Con chiaro riferimento al programma nucleare che Teheran porta avanti a dispetto di ogni mediazione europea, il comunicato afferma che «simili dichiarazioni desteranno preoccupazione sul ruolo dell'Iran nella regione e sulle sue future intenzioni». Al Parlamento europeo c'è già chi vuole porre la questione alla prossima seduta plenaria. «Le dichiarazioni di Ahmadinejad contro lo Stato di Israele sono autentiche atrocità», dichiara il capogruppo del Ppe Hans Gert Poettering, aggiungendo che «gb europei vogbono proteggere l'integrità e la sicurezza d'Israele». Anche i vicepresidenti dei gruppi sociabsta e liberaldemocratico ritegono «inaccettabib» le posizioni del presidente iraniano. In Francia come in Olanda e in Inghilterra i ministri degb Esteri hanno convocato per chiarimenti ambasciatori di Teheran, Javier Solana definisce «inaccettabib» le parole di Teheran, eppure nonostante un fronte di rifiuto che d'improvviso sembra diventato comune l'Iran sembra intenzionato a proseguire nella pobtica dell'intolleranza, verso un isolamento sempre più profondo. Tutti i segnab che giungono dalla Repubbbca islamica sembrano spingere al pessimismo: ieri un deputato conservatore ha confermato l'interruzione di ogni rapporto commerciale con Gran Bretagna e Corea del Sud, ree di essersi opposte alla pobtica energetica iraniana. «La decisione di blocca- re l'importazione da questi due Paesi - ha dichiarato il deputato Mahmud Abtahi - è la reazione più moderata che potevamo avere al loro comportamento indecente». Da Vienna fonti diplomatiche annunneiano che Obi Heinonen, uno dei responsabib dell'Agenzia atomica si appresta a tornare in Iran con un gruppo d'ispettori. Intanto a Teheran i giomab di destra chiedono la guerra. Ieri «Kayhan» ha titolato: «Se è vero che l'apparizione del Messia è imminente, perché allora il clero non emette una fatwa che annunci la guerra santa contro Israele?» I presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad lancia proclami contro lo Stato d'Israele, Lo slogan del manifesto invoca «un mondo senza sionismo»