Quanto ci costa la musica gratuita di Anna Masera

Quanto ci costa la musica gratuita MUSICA LE ETICHETTE CONVERTITE AL DIGITALE Quanto ci costa la musica gratuita Dai 99 cents a brano della Apple ai due euro e mezzo per motivi e suonerie scaricati sui cellulari Anna Masera — 1 c TT-rTi A decretare la fine del ed ci hapensato Bill Gates, che dal salone Smau ha dichiarato che ormai la musica si scarica tutta da Internet: «H futuro è digitale» ha annunciato da Milano il fondatore di Micro- soft. Le case discografiche, interpel- late, ammettono: si è triplicata nel mondo la vendita di musica digitale, mentre cala quella al dettaglio. Per colpa del fenomeno della pirata- ria, dicono. Ma mentre la popolazio- ne delle reti di file sharing continua a crescere, dopo la sentenza contro Grokster della Corte Suprema Usa molti servizi come Kazaa, WinMX e eDonkey sono stati costretti negli ultimi mesi a chiudere i battenti o comunque a promettere alle major un passaggio verso la legalità. Per questo le etichette si sono convertite al digitale. Ma abbattuti i costi di produzione e di distribu- zione fisica, la musica costa ancora tanto: dal minimo di 99 cents a brano della Apple, interessata al fenomeno perchè produce i lettori iPod e con il negozio iTunes ha già venduto 600 milioni di pezzi, ai due euro e mezzo per i brani e le suonerie scaricati sui telefoni cellu- lari. Perchè in Italia il boom del mercato digitale è legato allatelefo- niamobile: èunarealtàcherappre- senta l'SO per cento della musica venduta, mentre è solo il restante 20 per cento a sceghere l'acquisto da music store su Internet. Perchè mai il pubblico dovreb- he pagare tanto, quando c'è anco- ra chi la musica via Internet la regala? Un esempio per tutti viene dal motore di ricerca cinese Baidu (www.baidu.com), che offre gli Mp3 gratis, infischiandosene dei diritti. Chi ha ragione? Qual è il orezzo giusto per un brano musica- e online? E' difficile determinare con precisione a chi vanno i 99 cents di ogiai singolo brano, sosten- gono i discografici. Le etichette in media prendono 70 centesimi, da cui vengono sottratte le royalties per gli artisti. «Sony Bmg paga sempre più di cinque cents a canzone; in alcuni casi, si arriva a dare all'artista anche il trenta per S^aS^ai?!S adottata online equivale a quella nel mercato fisico» dichiara An- drea Rosi, responsabile della distri- buzione digitale. La percentuale che va alle major per i brani comprati dai telefonini è più bassa (si aggira intomo al 50/60 per cento), perchè i costi di trasmissio- ne al cellulare sono molto più alti di quelli via Internet. Nonostante la pirateria, secon- do i dati elaborati dall'Ifpi(Intema- tionalFederationofPhonographic Industry), il primo semestre 2005 ha visto la domanda di musica digitale crescere in modo esponen- ziale: i ricavi sono stati di 790 milioni di dollari contro i 220 milioni del primo semestre 2004. Queste vendite rappresentano ora il 6 per cento dei ricavi del mercato discografico. Le vendite del supporto fisico tradizionale (ed e dvd musicali) hanno invece segnato un regresso dell'1,9 per cento. «Nel 2006 - prevede Enzo Mazza, presidente della Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana) - la musica digitale "liquida" rappresenterà il 25 per cento della musica totale venduta». Il futuro del mercato musicale è proprio nei nuovi telefonini, con una qualità di ascolto ottima e la possibilità di acquistare la canzone preferita in ogni momento da ovunque. «Le case discografiche sono ingorde» ha decretato Steve Jobs, il fondatore della Apple, applaudito dall'opinione pubblica, quando si sono lamentate che un euro a canzone non basta e hanno chiesto quasi un raddoppio. «Il mercato digitale è diverso da quello fisico» risponde Rosi di Sony Bmg. «Un tempo, noi avevamo a che fare con interlocutori che cercavano di otte¬ nere un margine sui nostri dischi. Adesso il mercato è molto più complesso. Apple, per esempio, ci guadagna con gli iPod, Rosso Alice sostiene la banda larga, Msn è il portale di Microsoft e così via». Lo stesso filesharing illegale è tutt'altro che gratuito: basta pensare a quanti computer e a quanti abbonamenti broadband sono stati venduti grazie alla diffusione del peerto-peer. E se il prezzo standard di 99 cents è stato imposto da Apple, è anche vero che il modello di vendita della singola canzone in futuro potrebbe essere soppiantato dall'abbonamento. In Italia per ora non esistono simili servizi, ma si prevede che arrivino entro la fine del 2006. Dagli Usa ieri è arrivata la notizia che Yahoo! raddoppierà i prezzi della musica online per abbonamento, passando da 4,99 a 9,99 dollari mensili per la licenza d'uso (puoi ascoltarti le canzoni che vuoi per un mese, ma senza masterizzarle su un supporto fisico personale). La decisione di Yahoo! si allinea con i prezzi già operati da Napster (già: quello gratis non c'è più) e Real Rhapsody, di poco superiori. Tra i problemi da risolvere c'è anche quello del monopolio della Siae nella gestione dei diritti d'autore: la Fimi ha chiesto al Senato di toglierle l'esclusiva e permettere ima scelta, in linea con la Commissione Europea, che ha richiesto che si vada verso una gestione sovranazionale dei diritti d'autore. Oggi chi vuole aprire un negozio online negli Stati Uniti deve contrattare le licenze solo una volta; se vuole farlo in Europa deve invece mettersi d'accordo con le Siae di tutti i singoli paesi. Per ora, solo una cosa è certa: le etichette discografiche dovranno cambiare nome. L'aggettivo «discografico» è ormai obsoleto. (ha collaborato Luca Castelli) MI SaiOne imaU DUI ^jaieS ha decretato la fine dei ed le Case QlSCOyrai ICne ammenonO aCIbl esiSneianosu Internet VENDITE DI MUSICA ONLINE I B.%; dei ricavi deUiercato discografico: 790 milioni di dollari i ricavi nel primo semestre 2005 contro i 220 min del primo semestre 2004 Le vendite del supporto fisico tradizionale (ed e dvd musicali) hanno invece segnato un regresso dell'I,9"» a 13,2 miliardi di dollari fonte; IfPI (Inlenhìtioiuil Federntion olPhonographic Industry) QUANTO COSTA UN BRANO U Dei 99 centesimi a brano (di iTunes), circa 70 vanno a finire alle case discografiche, che girano il copyright agli artisti e agli autori (quanto dipende dall'etichetta discografica e dal. potere di negoziazione dei singoli artisti), il resto (circa 30) se lo tieo.e il negozio/ distributore online 'v PIRATERIA B II 350Zo dei ed venduti nel mondo sono falsi per un valore di 4,6 miliardi di dollari ' IN ITALIA ' Nel 2006 si prevede che la musica digitale «liquida» (da ielefonia mobile e Internet) rappresenterà il 250Zo della musica totale venduta, di cui in Italia: l'SOyo da.telefoni cellulari, e solo il200Zo (contro il 50oZo della media europea) da music store su Internet. fonte: FIMI (Federazione italiana industria musicale) 20 o/o- Online 8007o Cellulari

Persone citate: Apple, Bill Gates, Enzo Mazza, Luca Castelli, Rosi, Rosso Alice, Steve Jobs

Luoghi citati: Europa, Italia, Milano, Stati Uniti, Usa