I prof inglesi vogliono il diritto alla sberla

I prof inglesi vogliono il diritto alla sberla SCUOLA VIOLENTA UN DOCUMENTO IN TRENTA PUNTI CHIEDE IL RIPRISTINO DELL'AUTORITÀ' DEGLI INSEGNANTI I prof inglesi vogliono il diritto alla sberla Maria Chiara Bonazzi LONDRA - Nel giorno in cui le guance sfregiate di Shanni Naylor, 12 anni, orribilmente deturpate in classe con la lama di un temperamatite da una compagna di scuola, sono finite sulla prima pagina dei giornali inglesi, una «task force» di presidi e professori ha chiesto al governo di autorizzarli a usare la forza, in caso di necessità, per bloccare gh alunni più pericolosi. Il ministero dell' Istruzione ha già dato la propria approvazione alle raccomandazioni contenute nel documento, commissionato da Blair lo scorso giugno per trovare urgentemente il modo di reintrodurre la disciplina fra gh studenti. Shanni ha avuto bisogno di 30 punti sulla faccia, dopo essere stata aggredita in una scuola di Sheffield per avere difeso un'altra ragazzina dalle prepotenze di una compagna. Ora ha due cicatrici spaventose tra la fronte e il mento e ha rischiato di rimetterci un occhio. La pubblicazione del dossier già conosciuto come «rapporto Steer», dal nome del preside che lo ha coordinato, è soltanto una coincidenza con il suo dramma personale, ma enfa¬ tizza la richièsta di muovi poteri» per fennare gh alunni che fanno violenza ai compagni e agh insegnanti, o li minacciano, o magari sconquassano gh edifìci scolastici sotto gh occhi di tutti. Le duecento clausole del dossier non riguardano dunque soltanto gh studenti genericamente refrattari alla buona educazione in classe. Fra tutte, ima raccomandazione in particolare chiede che la legge riaffermi chiaro e tondo e «senza ambiguità» il diritto degh insegnanti a usare «ragionevolmente la forza» per «contenere» o «trattenere» gh studenti che si azzuffano tra loro oppure minacciano il personale scolastico. Il come è a discrezione degh insegnanti, i quali oggi sentono l'assoluto bisogno di affermare che loro a scuola non sono lì «in vece dei genitori» (in loco parentis), secondo il principio vigente che h espone ad azioni legah, ma a titolo di educatori dotati di un'autorità propria. Non si tratta di punizioni coiporali, che la legge non permette, ma della convalida, e se necessario, dell'ampliamento, dei diritti legali degh insegnanti nel riaffermare il concetto del rispetto a scuola. E, giusto per «ridare fermamente l'autorità ai professori», come ha auspicato ieri il ministro dell'Istruzione Ruth Kelly, gh altri provvedimenti intendono limitare le intimidazioni dei genitori strafottenti, o peggio, violenti. Tanto per cominciare, gh alunni sospesi da scuola che se ne infischieranno dell'ordine di stare a casa e veiranno sorpresi per la stra¬ da faranno danni al portafoglio di papà e mamma, che saranno costretti a pagare una multa di 100 sterline ( 150 euro). I professori esigono anche la facoltà di poter chiedere al tribunale un'ordinanza contro i genitori che si rifiuteranno di collaborare con la scuola. E voghono anche «una carta nazionale dei diritti e dehe responsabilità» per professori, alunni e genitori. Nel dossier, gh insegnanti danno inoltre la loro entusiastica approvazione alla proposta di legge per la riduzione della criminalità, attualmente all'esame del Parlamento, che conferirebbe ai presidi il potere di perquisire gli alunni laddove esista il ragionevole sospetto che portino addosso non solo un coltello, ma anche droga o refurtiva. «Per sopravvivere nelle classi scalmanate è necessario l'uso ragionevole della forza» Una festa studentesca in una scuola di Southampton in Gran Bretagna

Persone citate: Maria Chiara Bonazzi, Naylor, Ruth Kelly, Steer

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra, Sheffield