Signora da record anche d'infortuni di Guido Boffo

Signora da record anche d'infortuni PREOCCUPAZIONI IN VISTA DEL BIG MATCH DI SAN SIRO Signora da record anche d'infortuni La lista delle emergenze si allunga con Ibrahimovic e col ginocchio di Abbiati Guido Boffo inviatoaLKCE La Juve è da record anche in una materia meno edificante delle vittorie: gli infortuni. E se Girando parla di una squadra «splendida», l'Abbiati accigliatissimo che infila il pullman della squadra zoppicando vistosamente è l'altra faccia della medaglia bianconera. «Sto male, non vedete?». Il bollettino medico informa di una «contusione al ginocchio destro». L'espressione del ragazzo fa temere ima diagnosi più severa, una distorsione. «I legamenti? Non credo», abbozza il dottor Agricola. Resta il dubbio, suffragato dalla violenza dello scontro con Ko- nan. Nelle prossime ore Abbiati si sottoporrà alla solita trafila: visite e risonanze. Ieri pomerig- gio nemmeno lui avrebbe scom- messo sul recupero per San Siro. Nella sfida più delicata e suggestiva, quella di sabato con- tro il Milan, la Juventus rischia così di perdere il portiere gentil- mente concesso da Berlusconi per sopperire all'assenza di Buf- fon, e il portiere in questione rischia di mancare l'appunta- mento con gh ex, un déjà vu intriso di suggestioni e rivalse. La maledizione dì Abbiati è anche la benedizione di Chimen- ti, che rispunta nel suo ex sta- dio, con un paio di parate signifi- cative. «Il mio compito è questo, farmi trovare pronto quando mi chiamano. Ho preso persino qualche applauso», scandisce l'eterna riserva con un'espressio- ne tirata, di chi teme imboscate. E pensare che nella graduato- ria degli allarmi, Abbiati non sta al primo posto. C'è Ibrahimovic a commentare il primo gol in campionato e anche il risentimento muscolare che lo ha costretto ad uscire nell'intervallo. «La coscia mi dà fastidio, spero non sia nulla di grave ma bisogna attendere gh esami». Previsti per oggi. La gamba è quella destra, la stessa del ginocchio toccato duro da Materazzi. Lo svedese si è guadagnato un turno di riposo, mercoledì contro la Sampdoria, ma Capello guarda con apprensione a sabato. «Toccando ferro, gh attaccanti stanno tutti bene», aveva dichiarato alla vigilia di Lecce. Il ferro lo ha tradito. «Dobbiamo andare avanti», taglia corto Nedved. «Ma su questo campo non si poteva giocare», lamenta Cannavaro. Detto che in Usta di attesa figurano anche Thuram e soprattutto Vieira, sarà una settimana per cuori forti. In compenso i numeri sono fortissimi («Stiamo già pensando al prossimo record», sibila Bettega). Non capita spesso che tre attaccanti rompano il digiuno contemporaneamente, soprattutto in ima squadra che sinora i gol li aveva distribuiti tra i sohti noti. Ibrahimovic si era già sbloccato in Champions, con il terzo sigillo al Rapid prima che Capello lo tacciasse di egoismo, e l'innocuo, ma non inutile, timbro all'Allianz Arena nella notte peggiore della Juventus. «A Monaco non avevamo fame, a Lecce sì. A Monaco abbiamo giocato con le gambe molli, qui è stata tutta un'altra storia. Personalmente cominciava a pesarmi il fatto di non aver ancora segnato in campionato, avevo bisogno di questa rete. La vittoria della squadra viene prima di ogni altra cosa, ma tomo a casa con un pizzico di fiducia in più». Sarà soddisfatto Cannavaro, che lo aveva invitato a essere più concreto in area. Dote che non difetta a Zalayeta, l'uruguaiano malinconico a pro¬ scindere. Aveva chiesto di essere ceduto. Moggi non lo ha ascoltato. Ancora convinto di andarsene? «Non lo so, vediamo come andrà la stagione. Gioco poco però mi sento bene. E' importante che riesca a sfruttare al massimo le occasioni che mi vengono concesse. Sperando che ce ne siano altre». Sono le virtù di un organico che riesce ad affogare le recriminazioni personah nel bene comune. «Tutti bravi, entrano e segnano, per questo siamo una grande squadra», sintetizza Ibrahimovic nel suo itahano telegrafico. Ma il turnover è una medicina che ciascuno digerisce a suo modo. «Mi sono riposato, vorrà dire che sarò fresco contro la Sampdoria», biascica Trezeguet con un'espressione da sfinge. La stessa di Mutu, che non commenta il gol (il primo in campionato anche per lui). Passa e basta. La cattiva sorte, invece, resta. Per lo svedese turno di riposo mercoledì contro la Sampdoria Capello deve preparare anche la gara di sabato Ibrahimovic e Mutu inscenano una bizzarra danza del gol. Lo svedese ha aperto le marcature, il rumeno le ha raddoppiate.

Luoghi citati: Lecce, Monaco