Faro dell'Antitrust sul patto Mediaset-Telecom

Faro dell'Antitrust sul patto Mediaset-Telecom INDAGINI L'ACCORDO CHE PORTA LATELEVISIONE SUI TELEFONINI POTREBBE DISCRIMINARE ALTRI PROTAGONISTI DEL SETTORE Faro dell'Antitrust sul patto Mediaset-Telecom Giorgio Levi Fronti caldi per l'Antitrust che chiude una settimana complessa. Il primo: l'indagine del Garante sull'accordo tra l'Eni e i russi di Gazprom (produttore del 200Zo di tutto il gas mondiale) ha messo all'angolo i due colossi che hanno annullato le intese firmate a maggio. Secóndo fronte: nel mirino del presidente dell'Antitrust Catricalà sono entrati ora Telecom del gruppo Tronchetti Provera e Mediaset. Le due società hanno raggiunto un accordo per trasmettere, attraverso un rivoluzionaria forma di comunicazione, programmi televisivi in diretta sui telefonini di terza generazione (Umts). Per ora, tutta l'intesa è da verificare. Il terreno però è ancora una volta infido, non ci sono regole certe di mercato, l'esclusione della concorrenza un pericolo tutt'altro che remoto. ENI-GAZPROM. «Sì, sono contento» ha detto ieri Catricalà, il giorno dopo l'annullamento dell'accordo tra i due giganti dell'energia. «Naturalmente dobbiamo leggere il nuovo contratto - ha aggiunto Catricalà -. Però mi sembra evidente che questa sia l'attività dell'Antitrust. Convincere i grandi gruppi con la forza della ragione». Catricalà ha ricordato che per l'Antitrust «non è importante dare sanzioni. Anzi, dare sanzioni è una sconfitta del mercato e dell'Antitrust. E questo significa che la nostra attività è di diffusione di idee. Ciò che dobbiamo diffondere è una politica e una cultura della concorrenza. Mi pare che con Eni abbia funzionato». L'indagine dell'Antitrust aveva dato pare- Marco Tronchetti Provera rinvia la questione, che nei prossimi giorni potrebbe farsi infuocata, all'Autorità per le telecomunicazioni che ha già avviato un'indagine conoscitiva. Intanto però Catricalà avverte: «Si tratta di evitare che gli eventuali diritti siano ceduti in maniera escludente per altri possibili operatori. Se di fatto questa esclusione si verificasse, questo farebbe intervenire l'Antitrust. Ma sono sicuro che l'Agcom non lo consentirà». Tutti avvisati, Telecom e Mediaset trovino un'intesa che non chiuda le porte alla concorrenza. Il caso è appena alla fase iniziale, il terreno è però incandescente, l'autorità delle Tic ha avviato «una indagine conoscitiva» sulla nicchia di mercato che nasce con là nuova tecnologia Dvb-h (Digital video Broadcast Handheld), e che consente trasmissioni tv sui telefonini di terza generazione Umts. L'offerta dovrebbe partire dalla metà del prossimo anno. Un servizio broadcast che consentirà di vedere sullo schermo dei telefonini vere e proprie trasmissioni televisive. L'intesa sul Dvb-h, che Mediaset e Telecom si sono affrettati a definire «non esclusiva» permetterà di vedere sui telefonini Tini' molti programmi Mediaset (Canale5, Reté4 Italia Uno, le partite della serie A e della Champions League) come davanti ad un mini televisore. La mossa del gruppo Telecom e Mediaset ha anticipato quelle di altri operatori. Due i problemi: al momento non ci sono regole ben definite che regolamento questo tipo di totale integrazione tra tic e tv, e le frequenze utilizzate dal Dvb-h sono quelle su cui attualmente trasmettono le tv commerciab analogiche. E soprattutto non è chiaro (piando saranno liberate e se sarà rispettata dal data di fine 2006 per il passaggio alla tv digitale. Da qui la necessità, per un operatore di telefonia di allearsi con una televisione che dispone delle frequenze per sperimentare una tecnologia che promette molto per il futuro. Chiuso il caso sull'intesa traEnieGazprom Catricalà: «Continuiamo a tenerli sotto controllo» re negativo sull'intesa del maggio scorso che modificava i contratti decennali di fornitura di gas tra Gazprom ed Eni. TELECOM-MEDIASET. Secondo Catricalà l'accordo è per ora solo un «fatto regolatorio» e

Persone citate: Catricalà, Giorgio Levi Fronti, Marco Tronchetti Provera

Luoghi citati: Italia