Politically correct, una scritta sulla scena di Luca Dondoni

Politically correct, una scritta sulla scena HELLO STUDIO DI BRUGHERIO ADRIANO VUOLE CHE VENGA CONTINUAMENTE ILLUMINATA Politically correct, una scritta sulla scena Luca Dondoni MILANO E finalmente arrivò il C-Day! Oggi, alle 21 Raiuno aprirà finalmente il sipario sulla più attesa, discussa, chiacchierata trasmissione mai realizzata da qualche anno a questa parte. "Rockpolitik" firmata, voluta e pensata da quel furbone di Adriano Celentano è al via. Va detto: al Molleggiato il gatto e la volpe di Collodia- na memoria fanno un baffo. Per reahzzare il suo nuovo sogno tv l'uomo si è circondato del miglior team di strateghi televisivi e una macchina-marketing che sta funzionando a diecimila giri. Ieri, proprio seguendo un percorso di avvicinamento al C-Day tipo "gioco dell'oca", siamo arrivati alla casella "visita guidata agh studi". Il grosso complesso Icet in quel di Brugherio è stato violato per la prima volta dagli occhi curiosi di non addetti ai lavori. La prima impressione, credetelo, è incredibile. 90 metri di lunghezza per 40 di larghezza e un altezza di quasi venti metri. La scenografia riporta da un lato all'altro del capannone lo skyline di New York con un ponte di Brooklyn enorme a far da sfondo. Centralmente c'è lo spazio per due palchi dietro ai quali ci sono enormi ledwall sui quali trovano posto i trentadue elementi dell'orchestra di Celso Valli da un lato e gh strumenti per i vari ospiti musicali dall'altro (questa sera i Negrità canteranno il nuovo singolo "Sale" insieme al rapper brasiliano Gabriel O'Pensador). Su un lato c'è la ricostruzione di imo dei tanti bar che possiamo trovare in una qualsiasi chinatown di New York o San Francisco. là, macchine da cucire, attrezzi per calzolai e tutto quanto occorre a un gruppo di cinesi (uomini in carne e ossa) che per tutta la puntata lavoreranno alacremente. Questi operai mostreranno cosa accade nelle cantine buie, nei sottoscala, negh appartamenti stipati all'inverosimile a miglia¬ ia di loro connazionah emigrati clandestinamente nel nostro paese. Un cartello luminoso, sulle teste dei lavoratori cinesi, urla con una luce al neon sempre accesa la parola "politically correct". "Celentano vuole che quella scritta sia sempre inquadrata - racconta il signor Feirari responsabile luci della trasmissione - perché da quando lavoro con lui, e ormai posso dire di aver seguito tutte le sue trasmissioni, la correttezza nei confronti delle minoranze è un diktat". Da luglio ad oggi a questa enorme scenografia hanno lavorato tra le 200 e le 250 persone delle squadre Rai che a detta di uno degh autori, Andrea Scrosati: "Sono trai più bravi professionisti che ci si potesse aspettare. Maestranze, tecnici e specializ¬ zati che ci vengono invidiati in tutta Europa e ancora una volta hanno permesso all'Italia di realizzare un programma che può concorrere con una delle tante produzioni americane". Oltre alla cinquantina di figuranti che si muoveranno continuamente in su e giù per lo stage e renderanno "vivo" lo spettacolo, 450 persone faranno parte del pubblico ammesso in sala. Un pubblico che Adriano ha voluto ospite e protagonista di ciò che accade. Ogni tre sedute di una platea che fa parte della scenografia tanto ne è perfettamente inglobata, sono state piazzate casse acustiche stereo così che nessuno possa perdere nemmeno una battuta. Adesso è davvero tutto pronto. La sensualissima Luisa Ranieri, Antonio Comacchione, Luciano Ligabue, Gerard Depardieu e quel Michele Santoro che si è addirittura dimesso dal parlamento Europeo pur di essere al fianco di Celentano, sono al trucco. Il gioco dell'Oca è finito, d'ora in poi comanda l'Auditel. La scenografia riporta siaalloskylinedi New York, sia alle tante Chinatown occidentali

Luoghi citati: Brugherio, Europa, Italia, Milano, New York, San Francisco