E Anna La Rosa rimase senza «Alice» di Paolo MartiniAlfredo Meocci
E Anna La Rosa rimase senza «Alice» DOPO LE BOTTE M DIRETTA IL DIRETTORE GENERALE MEOCCI HA SOSPESO LA TRASMISSIONE PER QUATTRO SETTIMANE E Anna La Rosa rimase senza «Alice» Paolo Martini Una poltrona per due, ed è quella del direttore di rete al giovedì sera. Con l'araumciatissimo caso Celentano non è solo in questione la direzione di RaiUno, dopo l'insolita gag di Fabrizio Del Noce che si auto-sospende da responsabile della prima rete nazionale pur di prendere le distanze dalla puntata anti-berlusconiana di «Rockpohtik». Sul giovedì si è giocato un braccio di ferro senza precedenti: Anna La Rosa voleva continuare ad andare in onda con il suo «Alice» e aveva deciso addirittura di dedicare la puntata a Celentano e al tema della libertà d'informazione in Itaha. Alla fine il direttore generale Meocci ha sospeso per quattro settimane il suo programma. SCONTRO LA ROSA-FERRARIO. Ma questo è soltanto l'ultimo episodio di una guerra che ha visto ormai entrare nel mirino, non solo della La Rosa, il direttore leghista di RaiDue Massimo Ferrario. Il clou è arrivato dopo il clamoroso incidente di giovedì scorso, con la violenta cacciata dallo studio di «Alice» del senza volto che accompagnava la «candidata disobbediente» alle primarie, Simona Fanzine. Uno spettacolo che non si e visto in tv, perché dalla regia il direttore di rete in persona ha imposto di mandare in onda la pubblicità. Come hanno affermato in diretta sia la La Rosa sia Pecoraro Scanio, lo stesso Ferrario è stato responsabile di tutta la maldestra gestione dell'ospite senza volto, la cui presenza era pure filata liscia in tante altre trasmissioni. L'incidente ha avuto un effetto a cascata, anche se il programma non ha lo stesso racimolato un ascolto decente. Molti berlusconiani volevano far trasmettere le immagini non viste dello scontro e del conseguente abbandono di Mastella, anche perché questo avrebbe mostrato agh indecisi il vero volto del centrosinistra: la La Rosa sembrava intenzionata a farlo, ma la puntata celentanesca è saltata. CHI LE HA PRESE DAL SENZA VOLTO? Dal centrosinistra si rinforza la posizione dei molti che sospettano RaiDue di aver in qualche modo organizzato un tranello, con un incidente talmente annunciato che c'era già pronta in studio la Digos, aUertata personalmente da Ferrario. Giova alla teoria del complotto la notizia che nella rissa a telecamere spente si sarebbe procurato qualche graf- fio, con tanto di prognosi di quattro giorni, il responsabile della redazione di «Alice», che di cognome fa Balestra come le stilista, ma di nome Fernando: occasionalmente, trattasi del marito di Elisabetta Gardini, portavoce di Forza Itaha. Sia quel che sia, al di là di ogni voce malevola, per Ferrario la partita di «Alice» è ormai una grana enorme, mentre neUe retrovie il direttore del Tg2 Mauro Mazza è pronto a sostituire Anna La Rosa. Nel frattempo, grana nella grana, formalmente è ancora vicedirettore per l'informazione di Ferrario, in quota Forza Itaha, quel Giovanni Masotti contro cui circola un dossier addirittura della direzione del personale, come rivelato da Aldo Fontanarosa domenica sulla «Repubblica». BOSSI E L'ISOLA DEI FAMOSI. Un piccolo giallo si è creato anche intorno ai rapporti di Ferrario con i suoi stessi amici di sempre della Lega. RaiDue ha annunciato venerdì alle agenzie di stampa, come si poteva leggere anche sul sito della «Padania», che nella trasmissione «Confronti» di Gigi Moncalve sarebbero andati in onda ampi stralci della prima intervista televisiva ufficiale di Bossi dopo la malattia, concessa qualche giorno fa alla tv svizzera. Ma nen si è mai visto nulla e sembra che Ferrario in persona abbia negato l'autorizzazione ad acquistare le immagini che la tv svizzera avrebbe ben volentieri ceduto. Infine, c'è la quereUe sulMsola dei famosi», il programma per cui di Raidue si parla da settimane su tutte le reti pubbliche e private. Ferrario si sforza in maniera quasi comica di dichiarare: «E' il successo, finalmente, di un reality pulito», ma la verità è che a far notizia è stato il modo con cui è andata in pezzi, in diretta, la famiglia di Al Bano, o tutt'al più se «Striscia» si butta (sic!) sulle emorroidi di Enzo Paolo Turchi che abbandona llsola, facendo la regolare puntata record. Se questa è la «tv pulita», niente da dire, per carità. Aggiungete che in cima aU'orgoglie padane. Bossi ostenta ormai i valori della famiglia. Ora, salvo che non ci sia anche qui un impensabile e straordinario complotto (Al Bano e la Lecciso e le relative famighe di Cellino San Marco e dintorni non mettono certo in cattiva luce la «Padania»...), è un po' curioso che sia proprio RaiDue a dare un tale spettacolo nazional-popolare di ((prostituzione dei sentimenti e dei valori», come da testuale definizione sulla tv dei vescovi di Mirella Poggialini, il critico tv deU'«Awenire». BERLUSCONI IN PEZZI. Ultima deheatissima questione aperta è il caso del «Tornasole», il nuovo programma del vee-jay Andrea Pezzi. Una trasmissione che in Rai si dice sia fortemente voluta da Berlusconi in persona, dato che a premere per la realizzazione è soprattutto l'ex assistente personale del premier Deborah Bergamini. Ferrario, pur di far passare Pezzi e soci in consigho d'amministrazione, ha dichiarato che si tratta di uno show, ma la presenza di opinionisti come il direttore del «Domenicale» di DelTUtri, ossia dell'organo ideologico di Forza Itaha, rende improbabile la natura prevalentemente spettacolare del tutto. Sulla vicenda si accendono ora i riflettori anche per via della scelta di appaltare il «Temasele» ad una società estema, la Chp television, di cui già si dice che avrà da RaiDue altri programmi e dalle sport l'appalto per le riprese alle Olimpiadi invernali di Torino. Braccio di ferro Il direttore di rete voleva già impedire una puntata sulla libertà di informazione Lo show «Tornasole» E' polemica anche sul programma di un «vee-jay» sostenuto dal Cavaliere Anna La Rosa Alfredo Meocci
Luoghi citati: Cellino San Marco, Torino
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