Il Papa: i diritti nascono prima della legge di Marco Tosatti

Il Papa: i diritti nascono prima della legge INTERVENTO DI BENEDETTO XVI IL PRESIDENTE DEL SENATO RISPONDE INVITANDO I VESCOVI «AD AVERE PIÙ CORAGGIO» Il Papa: i diritti nascono prima della legge Li una lettera a Marcello Pera chiede che «la laicità non sia interpretata come ostilità alla fede» Marco Tosatti CinA DEL VATICANO Lo Stato laico non può essere ostile alla religione, e i diritti fondamentah dell'uomo nascono prima di ogni legge: Benedetto XVI scrive una lettera di saluto al presidente del Senato, Marcello Pera, in occasione del convegno «Libertà e laicità» che si è tenuto ieri a Norcia, promosso dalla fondazione «Magna Carta» e dalla «Fondazione per la Sussidiarietà», e ribadisce implicitamente il diritto della Chiesa a parlare di temi che riguardano vita e famiglia. Non è la prima volta che papa Ratzinger insiste su questo tema, che già è stato uno dei cavalli di battaglia del suo predecessore, nella cui città, Cracovia, si recherà nel giugno prossimo, come annuncerà egh stesso questa sera in un'intervista televisiva alla Televisione polacca. Non è senza significato che ribadisca il diritto della Chiesa a occuparsi di questi argomenti in un momento in cui i temi etici fecondazione, matrimonio e famiglia, eutanasia - sono continuamente sul tavolo della pohtica. «Uno Stato sanamente laico dovrà logicamente riconoscere nella sua legislazione anche quelle istanze etiche che trovano il loro fondamento nell'essenza stessa dell'uomo. Tra queste istanze, primaria rilevanza ha sicuramente quel "senso religioso" in cui si esprime l'apertura dell'essere umano alla Trascendenza», ha scritto ieri Benedetto XVI. Il convegno si intitolava «A Cesare e a Dio», e il Papa chiedeva che «che la riflessione che si farà al riguardo tenga conto della dignità dell'uomo e dei suoi diritti fondamentah, che rappresentano valori previi a qualsiasi giurisdizione statale. Questi diritti fondamentah non vengono creati dal legislatore, ma sono iscritti nella natura 5tessa,djejla. persona .urbana, e sono pertanto rinviabili ultimamente al Creatore». Nel pensiero di Benedetto XVI «appare legittima e proficua una sana laicità dello Stato in virtù della quale le realtà temporali si reggono secondo norme loro proprie, alle quah appartengono anche quelle istanze etiche che trovano il loro fondamento nell'essenza stessa dell'uomo»; e perciò vede con favore, anzi ritiene necessaria «una laicità positiva che garantisca ad ogni cittadino il diritto di vivere la propria fede religiósa con autentica libertà anche in ambito pubblico». Non poteva mancare, in una lettera al Presidente del Senato, con cui il Papa ha condiviso molte riflessioni, anche pubbliche sul nostro continente, un riferimento europeo: «Per un rinnovamento culturale e spirituale dell'Italia e del Continente euro- peo occorrerà lavorare affinché la laicità non venga interpretata come ostilità alla religione, ma al contrario come impegno a garantire a tutti, singoli e gruppi, nel rispetto delle esigenze del bene comune, la possibilità di vivere e manifestare le proprie convinzioni religiose». Il presidente del Senato ha chiesto che si superino «steccati pseudo-illuministi» che, nelle sue parole «sono un ostacolo al confronto sui temi principah della nostra vita civile e pohtica. Ha invitato i vescovi «ad avere più coraggio» nel difendere i valori della Chiesa. Concludendo la prima giornata del convegno il presidente del Senato ha detto che «la parte cattolica in questo momento è la più debole in Italia». «Anche per questo motivo ritengo - ha aggiunto Pera - che si dovrebbe dare una medagha a quei cattohci che hanno la forza di alzare la testa contro questa sfrenata campagna laicista». Ieri Benedetto XVI, ribattezzato da Lino Banfi «il nonno del mondo» ha partecipato in piazza San Pietro a una grande festa,con la partecipazione di centocinquantamila persone. Protagonisti i bambini che hanno fatto la prima comunione, da Roma soprattutto, ma anche da altre parti d'Itaha. Con loro ha dato vita a un dialogo senza copione. «Debbo confessarmi ogni volta, anche se i peccati sono sempre gli stessi?» gh ha chiesto una bimba. «Non devi confessarti ogni volta, perché non fai sempre peccati così gravi», ha risposto ridendo papa Benedetto XVI, ma è «utile confesssarsi con una certa regolarità». «Facciamo pulizia in casa ogni settimana anche se la sporcizia è sempre la stessa. Altrimenti la sporcizia non si vede ma si accumula. Lo stesso vale per la confessione, se non mi confesso mai l'anima viene trascurata». li Pontefice «Uno Stato sanamente laico deve riconoscere nella sua legislazione quel senso religioso in cui si esprime l'apertura dell'essere umano alla trascendenza» Il politico «La parte cattolica è ora la più debole in Italia E'il motivo per cui ritengo che si dovrebbe dare una medaglia a quei cattolici che hanno la forza di alzare la testa contro questa sfrenata campagna laicista» Papa Benedetto XVI Marcello Pera, presidente del Senato

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