CROCE E IL REALITY SHOW

CROCE E IL REALITY SHOW DAUA PRIMA PAGINA CROCE E IL REALITY SHOW Jacopo lacoboni discorsi: attenti, prevedeva, se la fiction va avanti eoa finiremo divorati dalle «vite romanzate», storie prodotte da «esercenti della letteratura amena», ricche dì «effetti che piacciono al puhbhco», sottoposte a]l'«intenso sfruttamento commerciale dì questa autentica vena mineraria». Non usa la parola format, don Benedetto, e come avrebbe potuto. Ma di cosa volete che stia panando? Con gemo anticipatore Croce prevede le Lecdso e le Ventura in studio, le talpe e le isole dei famosi, ì personaggi usa e getta, i bidè, ì pannolini e i lavandini dove j panni sporchi si lavano en plein air, con protagoniste «donne famose per virtù o, più spesso, per il contrario», e con «uomini da romanzo, un tempo famosi e adesso in disgrazia». Difficile dire se gh fosse pervenuto in anticipo il dvd in streaming della Calissano-story, o del tormentone Albano-Lecciso. Croce, con quel suo fare un po' moralista, aveva già visto il programma. Ne vedremo sempre più, ipotizzava. Storie che «non usano tanti complimenti verso l'esattezza delle notizie che trovano», non sì fanno scrupolo dì utilizzare vicende «raccolte dalle più incerte testimonianze», non sì preoccupano se siano o no veritiere quelle testimonianze e quelle vite ma anzi, «le modificano con l'immaginazione e le mescolano con altre inventate di sanapianta». Sono storie, in fondo, pohtiche. La convereazione, un genere a-sistemati¬ co che Croce amava esattamente quanto Benjamin o Wittgenstein, avviene nella stessa radio svizzera dove erano soliti andare a parlare, sotto il nazifascismo, anche Montale e Thomas Mann. E il motivo è ovvio: quelle cose in Italia era impossibile dirle. A chi servivano quelle storie da reality, da cui si esce con «un'impressione peggio che di immeschinimento: di vergogna»? Era davvero tanto difficile immaginarsìruso dì questa fiction, in cui «la malattia è contemplata con interessamento, rapimento e compiacimento morboso»? Finito un format, «questo statod'animo dì massa troverà altre forme in cui manifestarsi», n palinsesto deve cambiare, lo show andare avanti. Oggi è tutto diverso. O forse non tutto, e almeno don Benedetto una cosa non aveva intuito, le infinite meraviglie del telecomando e del satellite.

Persone citate: Lecciso, Montale, Show Jacopo, Thomas Mann, Wittgenstein

Luoghi citati: Italia