Quanto vale un premio NOBEL?

Quanto vale un premio NOBEL? Quanto vale un premio NOBEL? M. Bucchi e F. Nereslni (*) I stata la settimana dei Nobel della scienza: per la Medicina Barry I Marschall e Robin Warren; per la fisica Roy Glauber, John Hall e Theodor Hansch; per la chimica Yves Chauvin, Robert Grubbs e Richard Schrock. Ma qual è il peso che i cittadini italiani attribuiscono al più ambito dei riconoscimenti scientifici? In vista dell'assegnazione dei premi del 2005, abbiamo pensato di ricavare qualche elemento per comprendere meglio il ruolo del Nobel e di alcuni suoi protagonisti nella percezione della scienza da parte degh italiani. Il primo dato inconfutabile è che il Nobel supera nettamente, nell'immaginario collettivo, altri tipi di riconoscimento in termini di prestigio. Per due terzi degli italiani è in assoluto il riconoscimento più prestigioso - distanziando nettamente riconoscimenti come il premio Oscar, la nomina a senatore a vita o il PaUone d'Oro, che pure consacrano l'eccellenza in altre aree della vita sociale come lo spettacolo, la politica e lo sport. E' un dato che, seppur elementare, si aggiunge ad altri studi nel confermare il prestigio e la visibilità dì cui gode tuttora la scienza; in questo caso poi - a differenza di quanto spesso sì lamenta - la ricerca scientifica è riconosciuta superiore ad altre pratiche sociali. Un prestigio e una visibilità che crescono con il titolo dì studio degli intervistati: tra ì laureati l'SS per cento giudica il Nobel in assoluto il più prestigioso dei premi. Nel complesso, è discreta anche la capacità degli intervistati di individuare in una hsta di scienziati coloro che hanno effettivamente ricevuto il Nobel: il 51 "/o è in grado di riconoscere in Renato Dulbecco un premio Nobel, anche se tra questi meno di un terzo sa individuare correttamente la disciplina di riferimento e quasi il 40IJ6 crede che Dulbecco sia stato premiato come fisico. Dì poco inferiore OS1?*)) la quota dì quanti riconoscono Carlo Rubbia come premio Nobel. In questo caso agli intervistati appare più chiara anche la collocazione disciplinare: il 57,2% dì chi lo indica come premio Nobel lo caratterizza come fisico. Analogamente, un italiano su due è in grado di affermare che uno scienziato molto noto come Umberto Veronesi non ha ricevuto il Nobel. Dal punto dì vista della capacità degli intervistati di individuare ì premiati, le eccezioni più significative riguardano Antonino Zichichi (erroneamente ritenuto premio Nobel quasi da un terzo degli intervistati) e soprattutto Giulio Natta, che invece il Nobel l'ebbe davvero. L'oblio che colpisce Natta è sorprendente: meno di un itahano su dieci lo individua come premiato, e anche tra questi meno di un terzo riesce a riconoscerlo come chimico. Vale la pena di notare come Rubbia, Zichichi e Veronesi siano gli scienziati per i quah l'identificazione con il proprio settore disciplinare, è più chiara, soprattutto rispetto a quella di Dulbecco e di Natta. Anche in questo la scolarità degli intervistati ha un ruolo significativo. L'errata caratterizzazione di Zichichi come premio Nobel supera il 550Zo tra i meno scolarizzati e si dimezza tdstlblt tra coloro che hanno un titolo di studio universitario; allo stesso modo, all'aumentare del titolo di studio aumenta tanto la capacità di riconoscere Rubbia come premio Nobel, quanto la capacità di collocarlo correttamente nella fisica. Resta il fatto, non trascurabile, che quattro laureati su dieci considerano Dulbecco un fisico e meno di un laureato su tre riconosce in Natta uno dei laureati a Stoccolma. Il premio Nobel può anche essere una cartina di tornasole deUe più ampie percezioni e concezioni dell'attività scientifica diffuse entro l'opinione pubblica. In questo senso, al prestigio e alla visibilità indiscussa del premio istituito da Alfred Nobel, fa da contraltare una visione della ricerca che all'immagine del genio solitario ha già ampiamente sostituito una più diffusa concezione del lavoro scientifico come frutto del lavoro di gruppo. Per gli itahani chi arriva a conseguire un Nobel, più che un esempio di straordinaria creatività e inventiva o della capacità di trovarsi «al posto giusto nel momento giusto», è «il leader di un ottimo gruppo di ricerca», in quanto «la ricerca è sempre più un lavoro di gruppo». Una concezione ancora più diffusa tra chi ha un titolo di studio più elevato, mentre la concezione del Nobel cor.ie genio solitario coinvolge quasi un intervistato su tre fra i meno istruiti. Questa combinazione di prestigio del premio, visibilità e riconoscibilità di (alcuni) premiati e di una visione non miracolistica ma piuttosto pragmatica dell'attività scientifica può suggerire interessanti riflessioni anche su un piano di pohcy. Il Nobel e i suoi protagonisti appaiono potenzialmente in grado di alimentare nell'opinione pubblica non solo un generico interesse per le quahtà individuali degh scienziati, ma una più articolata percezione delTimportanza che gh investimenti e la qualità dell'organizzazione del lavoro di ricerca possono avere per conseguire obiettivi sulla cui importanza, per il singolo e per la società, sembra che non esìstano dubbi. (*) Università di Trento e Università di Padova GLI iTAUANi LO CONSIDERANO MOLTO PIÙ' PRESTIGIOSO DI UNA NOMINA A SENATORE A VITA, DI UN «OSCAR» O DI UN «PALLONE D'ORO» MA POI CONOSCONO GIULIO NATTA Premio Nobel per la dilmica nel 1963, ideatore con Zteglér di nuovi materiati plastici tra i quali il Moplen (reso popolare da Gino Bramierì con la pubblicità tv a «Carosello») è il più misconosciuto tra i laureati italiani degli ultimi 45 anni. Anche! pochi che lo ricordano, spesso non lo associano alta chimica. CABLO RUBBIA Premio Nobel per la Fisica nel,1984, è identificato dàtj 38 per cento dagli italiani come un laureato a Stoccolma. Un italiano su tre, però, è erroneamente convinto che anche Antonino Zichichi abbia ricevuto il premio Nobel: questa convinzione è più diffusa tra le persone con basso titolo di studio. RENATO DULBECCO Premio Nobel per la Medicina net 1975, è tra i laureati di Stoccolma più riconosciuti dai cittadini italiani (517o) ma molti (40oZo) ritengono che sia un fisico. Un italiano su 2 è in grado di affermare che uno scienziato molto noto in campo medico come Jtótbatto veMiièsi;ho.nJja i^., invece avuto il Nobel. ANDRIY SHEVCKENKO Andriy Shevchenko, ultimo vincitore del «Pallone d'orò», , che possiamo considerare come il «Nobel del gioco del calcio». Per fortuna, la grande maggioranza degli italiani antepone il prestìgio del premio Nobel a questo riconoscimento e anche agli «Oscar» ed alia nomina a senatore a vita. O I RISULTATI DELL'INCHIEStA NELLE RISPÓSTE DEI 1000 INTERVISTATI Chi di questi scienziati ha avuto il Nobel?... Non risponde Renato Dulbecco, Antonino Zichichi Carlo Rubbia Sì 50.8 27.7 38,1 No 18,1 34.1 22.9 ... e in quale disciplina? Fisica Chimica Medicina Altro risponde Non , : .■■:... . - ' G\u\\o Natta 8,6 36,7 .Umberto Veronesi 20,4 49,7 31.1 39,2 6,1 26,1 3.5 25,1 38.2 57,8 7,8 11,1 7.2 16.1 f-^-p-w-r.U'-'":'■ ■■ .■.:■■■.-.'■.' ■ .■ t;-.1:'. \yyi-':"!--x'-'?--\:^f, 39.0 57,2 9.3 9,6 3,4 20,5 54,7 24,2 29,9 12,6 13,8 19,5 29,9 8,8 4,8 64,5 9,3 12,6 Uno scienziato che riceve il Nobel: è un geniodi straordinaria inventiva e creatività è un bravo scienziato al posto giusto nel momento giusto è il capo di un ottimo gruppo di ricerca - ■"aHHHKl i.^. -''^9 Non risponde ' Potrebbe indicarmi il più prestigioso tra questi riconoscimenti? "k 21»4 La homina di senatore a vita 16,2 18,9 II Premio Oscar 5,0 573 ,11 Premio Nobel 66,9 2,4 II Pallone d'oro 6,2 LA STAMPA NUMERO 1200. MERCOLEDÌ 12 OTTOBRE 2005 •http://www.lastampa.lt « e-mail: tuttoscienze@lastampa.it

Luoghi citati: Padova, Stoccolma, Trento