Ucciso per errore militare in Afghanistan di Giacomo Galeazzi

Ucciso per errore militare in Afghanistan TRAGEDIA IL CAPORALMAGGIORE DOVEVA TORNARE A CASA TRA UN MESE Ucciso per errore militare in Afghanistan Era in camerata, Fha colpito un proiettile partito dalla pistola di un compagno Giacomo Galeazzi —— — R0MA — Uno sparo improvviso nel silenzio della camerata, la corsa disperata all'ospedale da campo tedesco, gli inutili tentativi di rianimazione. E una ricostruzione dei fatti che non lascia zone d'ombra, anche se sul corpo del militare sarà eseguita l'autopsia. «E' stato un tragico incidente - spiega il colonnello Massimo Girando, portavoce del contingente nella capitale afgana - in una stanzetta da sei posti, ad un militare che puliva l'arma è partito un colpo». Disperazione e increduli- fnJ^fSZaUZ^Z' rJ^pp^fSX^S mese, temunata la sua ottava mis- sione all'estero, sarebbe dovuto rientrare a Trabia, in provincia di Palermo, dalla moglie e dai due figlioletti. La polizia militare ha aperto un'inchiesta interrogando per tre ore il commilitone che, a quanto pare, aveva in dotazione la pistola (ora sequestrata) che ha ucciso il sottufficiale. «In zona di operazioni è normale tenere l'arma con sé e curarne in stanza la manutenzione», sostengono al mi- nistero della Difesa. Una tragedia che ha creato sconforto tra i colle- ghi di Sanfilippo, che non riescono a darsi pace. «Ci vuole un attimo a perdere la vita. E' tremendo ciò che è avvenuto», commentano. Il feretro farà rientro in Italia giove- dì, dove, dopo gli adempimenti medico-legali sulla salma, si svolge- ranno i funerali. Il procuratore militare Antonino Intelisano prima di escludere qualsiasi ipotesi, inclusa quelle del suicidio e dell'omicidio, svolgerà «tutte le indagini necessarie», Intanto la nuvola nera del dolore avvolge le persone più care del caporalmaggiore. La madre non ha resistito all'angoscia e ha avuto un malore. È stata trasportata ieri sera da un'ambulanza dell'Eserci- to all'ospedale di Termini Imerese. Sono rimasti in casa dei nonni la moglie di Sanfilippo, Rosamaria Cancilla e i figli Andrea (7 anni) e Daria (un anno). Accanto a loro don Rosario Scaccia, cappellano milita- re della caserma Cascino di Palar- mo. Fino a tarda sera ima piccola folla di parenti, amici e colleghi del Genio guastatori si è stretta attor- no alla famiglia. Nell'Esercito Mi- chele si era arruolato dopo il diplo- ma di maturità scientifica. I) calcio era la sua grande passione ed era entrato nella forza armata comin- ciando dal gruppo sportivo. Sanfi- hppo era giunto in Afghanistan il 14 giugno, tra tre settimane avreb- be terminato il suo compito. Che cosa sia successo esatta- mente ieri mattina in camerata ancora non è stato accertato nei particolari, ma l'ultima versione - quella ufficiale - parla di un «tragico incidente». Il commilitone che si trovava con Sanfilippo nella stanzetta (nei prossimi giorni verrà rimpatriato), nonostante lo stato di choc, ha già fornito la sua versione dei fatti: quanto basta per scartare da subito l'ipotesi del suicidio, che pure era circolata. Il colpo che ha ferito mortalmente il caporalmag- giore (trapassando la testa, dopo esser entrato dal sopracciglio sinistro), è stato esploso da una pistola in dotazione ai militari italiani, un'arma che i soldati portano sempre al seguito, anche in camerata. Hanno però l'obbligo di scaricarla al momento di entrare nella base e il caricatore deve essere disinserito e riposto nella fondina. Eppure un colpo è partito da una di quelle pistole. Resta da stabilire se sia l'arma dello stesso Sanfilippo o quella del suo compagno? E chi la stava maneggiando? Per un responso ufficiale bisognerà aspettare i prossimi giorni, ma sembra certo che la colpa sia di un incauto maneggio dell'arma. Nel frattempo scoppia la polemica. Mentre dai vertici istituzionali e dalle forze politiche arrivano attestazioni di cordoglio e di solidarietà alla famiglia, il diessino Giuseppe Lumia, della commissione Difesa di Montecitorio, reclama che «venga presto fatta piena verità sulla dmamica dell'evento». Una tragedia che rimette in discussione l'impegno del nostro contingente a Kabul. «Il dolore per l'ennesima morte inutile si accompagna alla rabbia di dover constatare che nessuno prende atto come la missione italiana in Afghanistan abbia fallito tutti i suoi obiettivi - protesta il responsabile Esteri del Pdci Jacopo Venier - Michele Sanfilippo muore, ufficialmente, per un incidente, mentre le truppe occidentali, sotto il comando italiano, controllano a fatica Kabul ed il resto del Paese è in mano ai signori della guerra ed al traffico di droga». La morte di Sanfilippo è «un fatto inquietante», commenta Falco Accame, presidente dell'Anavafaf, l'associazione che tutela i familiari delle vittime arruolate nelle Forze armate. Pnìpmira Ha la Cinictra rOiemiCa Qà la SiniSira i ^ mi,-c;nnp ha fa litn ((Ld ITlIbblOne Md Td IHO glioeetti^simuore per uno sbaglio e il paese ^ jn mann ai rihallm e In nidriO di IIDeill» "'f llcaporalmaggioreMIcheleSanfilippo, 34 anni, morto in Afghanistan

Luoghi citati: Afghanistan, Italia, Kabul, Trabia