Italia: i Mondiali in Germania sono già un caso di Guido Boffo

Italia: i Mondiali in Germania sono già un caso SOS SOLO TRE AMICHEVOLI DI QUI A GIUGNO, CONTRO I TEDESCHI L'ULTIMO TEST Italia: i Mondiali in Germania sono già un caso Lippi chiede ai club via libera per due stage «Mi serve più tempo per provare gli schemi» Guido Boffo inviato a PALERMO Tre amichevoli, volendo quattro, compresa la partita pleonastica con la Moldova di mercoledì: magro, magrissimo il viatico a Germania 2006. Sono le angustie di una stagione liofilizzata. E a forza di tirarlo e stiracchiarlo, l'anno dei Mondiali, finisce che il pollice sinistro di Nesta diventi un caso nazionale. Resezione tendinea, la diagnosi. In parole povere, la solita rissa. Ma stavolta al clan azzurro non mancano gli argomenti: Nesta si sarebbe infortunato in Champions League, a Gelsenkirchen. Morale, i problemi al dito sono anteriori al raduno di Coverciano. Morale al quadrato: la Federcalcio non ha intenzione di indennizzare il club, attivando l'assicurazione contro gli infortuni. Il club in questione non gradisce. Malumori e spifferi, perché in questi casi si fanno parlare i muri: al Milan pensano che l'infiammazione si sia aggravata negli ultimi giorni. Pensano anche che Nesta, sabato sera, non avrebbe dovuto giocare. Ma se ha giocato la responsabilità è soprattutto sua, di Nesta. Non capita così spesso, nella patria dei campanili, che un campione anteponga gli interessi della Nazionale a quelh del proprio club. Un tutore come stampella, e il cuore oltre l'ostacolo della qualificazione. La notizia va sottolineata con la matita rossa. Lippi ha apprezzato, Galliani un po' meno. Nesta, in compenso, non ha apprezzato che l'infortunio sia stato trascinato così a lungo. «Sono qui, non mi tiro indietro», deve essere stato il ragionamento, in aperta polemica con il Milan. Compiuta la missione, ha ottenuto l'esonero, come Totti e Gattuso, entrambi squalificati (il romanista ha addirittura confessato il dolo). Ieri il rientro a Milano, oggi gh accertamenti medici: ecografia più lastre. In via Turati ci vanno cauti ma, salvo miracoli, nel pomeriggio Nesta sarà operato. Prognosi pesantuccia, tre settimane. Rischia di perdere lo scontro diretto con la Juventus, anche per questo motivo Galliani storce la bocca. Intanto, per due milanisti restituiti alla casa madre, ci sono tre bianconeri - Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi - bloccati a Lecce. Dubbio legittimo: senza contrattempi altrui, sarebbero tornati a Torino? La Juve anticipa di sabato, per questo il dubbio è legittimo. E tale è destinato a rimanere. Lippi se la cava con un equilibrismo non di poco conto: in vista della Moldova, amichevole travestita da impegno ufficiale, evita la doppia convocazione («Rimaniamo in diciannove») e immaginiamo - eviterà anche di impiegare i tre giocatori succitati, accontentandosi di Del Piero e Blasi. A Torino abbozzano («Che si allenino da una parte o dall'altra non fa differenza») e almeno in questo caso trionfa la ragione di Stato. Lippi si è sempre dimostrato attento a non rompere la tregua armata con i notabili del campionato. Ma con i Mondiali alle porte, la fregola che divora, i tempi che premono, con i club gelosi dei propri spazi, il ct-fachiro deve inventarsi percorsi alternativi. Non pretende che venga rivoltato 0 calendario («Una partita in più o in meno non cambia la storia, si gioca già tanto»), sarebbe inutile e vagamente donchisciottesco: tre erano le amichevoli e tre restano. Ma chiede l'autorizzazione per stare più tempo insieme con i ragazzi. Due stage prima di lanciarsi all'assalto del mondo. Perché due sono le date disponibili: 11 e 25 gennaio. «Ne parlerò con i miei colleghi allenatori in una delle prossime riunioni a Coverciano. Se ci sarà la possibilità di riunire i giocatori il martedì e il mercoledì, di incontrarci per un paio di giorni, di provare qualche schema, tanto meglio. Mi piacerebbe. Altrimenti pace». Non urla, non rivendica, infila una serie impressionante di condizionah. E mette in conto la ritirata. Operazione tenerezza più che simpatia. Non sarà facile convincere Capello e Mancini, Ancelotti e Galhani. in perenne conflitto con le Nazionali e i rispettivi et, ma lippi ci proverà. Stuzzicando, più che le corde patriottiche, i buoni rapporti con le società, Juve in testa. Gli azzurri, di fatto, chiuderanno l'attività pre-mondiale il primo marzo, in anticipo di due mesi e mezzo sull'avvio dei Campionati. Un'eternità. Lo faranno affrontando i tedeschi. Si tratta dell'unico vero test nell'anno dei verdetti, l'ultima occasione per rivedere o sempheemente ritoccare il gruppo. Persino provare le nuove maglie, con il logo aggiornato. Nel frattempo abbiamo un appuntamento ad Amsterdam sabato 12 novembre, e un altro il martedì successivo contro un avversario ancora da individuare. Non sarà la Repubblica Ceca, che rischia seriamente di restare invischiata nei play-off, in compenso la nostra Federazione ha già preso contatti con Belgio e Ucraina. L'intenzione è giocare in casa, anche se la Rai fa resistenza. In ogni caso, l'Italia vera si paleserà soltanto davanti agh olandesi, ai quali il et concede molto credito: «Sono probabilmente la squadra che è cresciuta di più, ha ottenuto una qualificazione importante, con grande autorevolezza, e sta facendo maturare giovani assai promettenti». La seconda uscita sarà sperimentale: esentati i senatori, per aggirare stress e conflitti. Una mano lava l'altra, anche se a volte capita di scivolare sul pollice di Nesta. In novembre il test contro gli olandesi a cui il tecnico concede molto credito:' «E' la squadra che è cresciuta di più» Dopo l'undici di Van Basten, incontreremo i cechi (se non resteranno invischiati nei playoff) oppure Belgio o Ucraina Toni in difficoltà a Palermo, ma Lippi lo assolve: «I tifosi non sono stati ai patti. Si è visto come non l'hanno fischiato». Nesta Torna a casa con Gattuso Per l'infortunio al pollice ilMilan attacca la Figc che esclude l'indennizzo Camoranesi Non sarà utilizzato a Lecce con la Moldova Riposeranno anche Cannavaro e Zambrotta Del Piero Il fantasista e Blasi hanno invece molte probabilità di giocare Il et: «Restiamo in 19»