Il primo volo sull'elicottero finisce in tragedia: 6 morti di Paolo Colonnello

Il primo volo sull'elicottero finisce in tragedia: 6 morti COMO APPENA DECOLLATO DAL PRATO URTA UN CAVO E CADE: I PASSEGGERI BRUCIANO VIVI Il primo volo sull'elicottero finisce in tragedia: 6 morti Paolo Colonnello inviato a COMO Dieci euro per dieci minuti di volo: c'era la coda ieri nel pratone alla Cima di Porlezza per provare l'emozione di librarsi nell'aria sull'elicottero dell'Elitellina guidato da Alberto Vitali. Un'occasione quasi irripetibile per vedere dall'alto le cime del comasco e, laggiù, il lago di Lugano con il Ticino che inizia maestoso la sua discesa in Piemonte e Lombardia. C'era il sole e c'era la festa con la fiera degli animali, il vino e le salsicce, la gente allegra, i bimbi con i loro genitori. Una festa d'autunno tra i monti, che cosa mai sarebbe potuto accadere? Il cartello vicino allo spiazzo del decollo è ancora lì, beffardo: «Provate anche voi l'emozione di un volo: 10 euro per dieci minuti». Un affare a prezzo di saldo ma questa volta per andare incontro alla morte. In cinque, tutti della zona, sono saliti per il giro delle 14,30, dopo i caffè e l'ammazzacaffè: Elena Panatti, 39 anni di Porlezza, Fabio Fossati, 42 anni di Menaggio, Pietro Castelli, 28 anni, panettiere di Corrido, Pietro Carminati, 46 anni, imprenditore di Orandola Ed Uniti, Teresa Divara, 48 anni, di Porlezza. Ma i cinque amici non hanno fatto in tempo a godersi nemmeno un decimo della loro spesa: dopo aver fatto cinquecento metri in linea d'aria, con un volo basso, fin troppo, le pale del velivolo forse hanno incontrato un minuscolo cavo d'acciaio della piccola teleferica per il trasporto del legname che spuntava dai boschi e finiva in una vecchia cascina in località Rivetta. Un colpo secco, il motore che s'impenna e in un attimo l'elicottero si è schiantato al suolo incendiandosi. Ultimo contatto radio: 14,48. Per i cinque occupanti e il pilota non c'è stato niente da fare: sono morti carbonizzati tra le fiamme, i resti sparsi nel raggio di cinquecento metri in una zona impervia. Vicinissimi a un campeggio, «Ok la Rivetta», ai bordi di un'oasi protetta. Una tragedia che si è consumata sotto gli occhi attoniti di centinaia di persone, amici e parenti. E di vari testimoni sparsi nelle campagne lì attorno. Giornata perfetta, visibilità ottima. Sono stati in tanti a vedere l'elicottero di Vitali, 39 anni, che lascia una moglie e due bambini di 5 e 8 anni, mentre crollava al suolo. Altri invece non si sono accorti di nulla, nemmeno chi partecipava alla sagra del bestiame, anche se l'incidente è avvenuto a un chilometro in linea d'aria. «Saranno state le 14,45, stavo accompagnando mio figlio a giocare a calcio. Ho visto l'elicottero che era ancora in aria, era grigio, volava basso e ho sentito che faceva un rumore anomalo», racconta Gianfranco R. residente a Cima di Porlezza, pochi chilometri dal luogo del disastro, avvenuto nel comune di Carlazzo, al confine con la Svizzera. «L'ho notato - continua il testimone - proprio per il rumore strano, di motore impazzito. In questa zona di elicotteri ne passano tanti e ho subito capito che c'era qualcosa che non andava». Dunque è possibile che il velivolo, un Ecureil di fabbricazione francese che a quell'ora aveva compiuto diversi decolli, possa aver avuto un'avaria che lo ha costretto a un volo radente fino al fatale incrocio con il cavetto della teleferica: cinque centimetri d'acciaio a non più di cinque metri-dieci metri dal suolo. Quasi invisibili ad occhio nudo, figuriamoci a bordo di un elicottero. «Era impossibile da vedere quel cavo - denuncia la cognata del pilota. Marina Corso - vorrei sapere chi l'ha messo e quando». Perchè però il pilota Vitali stava volando così basso? Al momento ogni ipotesi è aperta. Escluso che l'incidente sia stato dovuto a un problema di sovraccarico. Vitali, che di mestiere faceva il meccanico nella vicina Svizzera e nei week end si dedicava al volo per la Elitellina di Sondrio, era un pilota esperto e l'elicottero era omologato per quel tipo di carico. Rimane plausibile dunque un improvviso guasto al motore o una mancanza di carburante. Un testimone ha riferito di aver visto un portellone aprirsi un attimo prima dello schianto: forse l'estremo, quanto inutile tentativo di uno degli occupante ùi mettersi in salvo. Il pm di Como, Maria Vittoria Isella, ha aperto un'inchiesta per disastro colposo. Vuole accertare la regolarità del cavetto della teleferica. E sono arrivati gli uomini dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo cui compete l'indagine tecnica: dovranno appurare le dinamiche dell'incidente. ^::f I rottami dell'elicottero caduto a Porlezza: sei i morti

Persone citate: Alberto Vitali, Cade, Elena Panatti, Fabio Fossati, Gianfranco R., Maria Vittoria Isella, Pietro Carminati, Pietro Castelli, Teresa Divara