I Tories ci riprovano e il loro nuovo leader sembra il giovane Blair

I Tories ci riprovano e il loro nuovo leader sembra il giovane Blair CONGRESSO CONSERVATORE ELETTO NUMERO UNO DAVID CAMERON. 38 ANNI I Tories ci riprovano e il loro nuovo leader sembra il giovane Blair uAitsdlcl Ianalisi lANDREA ROMANO m : lqAd ognuno le sue primarie. Anche ga chi, come i Tories, sembra con- dannato a non tornare tanto pre- sto al governo. Ieri a Blackpool, al termine del congresso annuale di quello che fu un tempo l'imbattibi- le partito thatcheriano, Michael Howard ha confermato la propria definitiva uscita di scena. Diven- tando così il terzo leader conserva- tore di fila a dimettersi dopo aver tentato di scalzare Tony Blair da Downing Street. Di qui a dicembre i Tories saranno dunque impegnati nella selezione del nuovo capo, attra- verso una complicata procedura di voto in cui il ruolo dei parla- mentari si intreccerà con quello dei singoli iscritti al partito. Nelle prossime settimane i parlamenta- ri conservatori dovranno dare la propria preferenza (rigorosamen- te segreta) ad uno dei cinque diversi candidati che si sono fatti avanti. I due più votati andranno poi al ballottaggio, questa volta dinanzi ad un corpo elettorale esteso a tutti i militanti. Ma al di là delle procedure, non prive di un qualche interesse per chi in Ita^a ^scu1:e cb vecchie e nuove leadership pohtiche, ciò a cui molti guarderanno sarà la possibi- lità di intravedere la fine di quella crisi di identità che attana- glia da tempo il partito dei Tories. Quello che per tutti gli anni '80 aveva rappresentato il faro del conservatorismo europeo, capace di tenere la guida della Gran Bretagna per 18 anni di fila, e che dalla comparsa all'orizzonte del New Labour sembra aver perso la capacità di leggere e rappresenta- re il proprio Paese, «La strana morte dell'Inghilter- ra conservatrice», come la defini- sce Geoffrey Wheatcroft in un recente libro di successo. Nel Tories vengono ricondotte pre SercraSroh crisi eh sistema ^ ^ era sprofondata la Gran Breta- gna negli anni 70. Successi dovuti a^a ^P30^ di usare la leva del liberismo economico per scatena- ,. — t j animali» dello s vilup- pò e per incrinare le tradizioni e i corporativismi che ne ingessava- no la capacità di crescita. Quelle stesse tradizioni su cui tuttavia poggiava l'identità politica più profonda dei conservatori, che non avrebbero più saputo ritrovar- si mentre Blair e il suo New Labour si godevano l'onda lunga del dinamismo britannico. Giusta o sbagliata che sia l'ana- lisi di Wheatcroft, sta di fatto che la lunga malattia dei Tories rap- presenta ormai un elemento per- manente del paesaggio politico londinese. Ben radicata nella diffi- colta di quel partito a scegliere cosa vuole essere nella Gran Breta- gna del ventunesimo secolo: il club della nostalgia thatcheriana o un soggetto capace di aggregare nuovamente le classi medie attorno ad un,progetto politico liberista e liberale? Di fatto la partita si gioca sulla capacità di contendere al New Labour il primato sul centro dello schieramento politico, che Blair è riuscito a presidiare nel mentre spingeva i Tories sempre più a destra. Sempre più antieuropeisti, sempre più forcaioli, sempre più incapaci di parlare ad una società e ad un'economia che nel corso degh anni sono diventate la punta più avanzata della modernità europea. Lungo le linee di un inedito e maggioritario ((progressive consensus», al quale ha concorso il lungo ciclo di gover- no laburista. Dopo tre sconfitte elettorah con- secutive e la prospettiva di dover- sela vedere nel 2009 con un Gor- don Brown più agguenito che mai, per i Tories il rischio è quello di condannarsi ad un molo politico marginale e di testimonianza. Ep- pure qualcosa si muove, a giudica- re da quanto è accaduto nei quat- tro giorni del congresso. Durante i quah la disperazione di un partito senza futuro ha fatto esplodere la stella di quello che si annuncia come il possibile, nuovo leader conservatore. David Cameron, che il giorno delle dimissioni di Marga- ret Thatcher da Downing Street aveva solo 23 anni e che oggi - dall'alto dei suoi 38 anni - invita i Tories a seguirlo in quello che ha definito «un viaggio meravighoso che dovrà conquistare le nuove generazioni alle idee conservatri- ci». Giovane, dinamico e owiamen- te di bell'aspetto, Cameron è la punta di quella che i giomah bri- tannici chiamano «la banda di Notting Hilb: una nuova' guardia cresciuta negh anni del benessere, che non sembra preoccuparsi trop- pò di tener viva la fiamma della mitologia thatcheriana e che sce- ghe piuttosto di incalzare il New Labour sul proprio terreno. Quello StàT^e^^a corporativismo e dell'assistenziah- smo, offrendogli maggior benessere in cambio di maggiore responsabilità. Ed a molti è sembrato proprio di vedere un Tony Blair di inizio carriera sul palco della con ferenza dei conservatori, mentre il giovane Cameron incassava un'ovazione dietro l'altra invitan do i Tories a «cambiare e modemiz zare la nostra cultura e la nostra immagine». O ad impegnarsi per una politica estera «non più domi nata dalla questione di Gibilterra ma che guardi alla gente del Dar fur e dell'Africa subsahariana che sopravvive con meno di un dollaro al giorno». Dopo questa clamorosa iniezione di blairismo nel corpo esausto dei conservatori, la corsa per la leadership del partito si è improvvisamente rianimata. E Cameron rischia di trovarsi tra breve a contendere a Blair e Brown la guida del governo britannico. Sempre che riesca davvero a sconfiggere i sacerdoti della tradizione thatcheriana e a convincere i Tories a giocare la partita dell'innovazione e della moderni tà. Perché in fondo quanto acca¬ de tra gli eredi della Thatcher non è molto diverso dalla rappresentazione più ampia che sta andando in scena nel centrodestra europeo. Dove personaggi come Angela Merkel o Nicolas Sarkozy si propongono di rifonda re la proposta politica conserva trice sulle parole d'ordine del dinamismo economico e della capacità di ridisegnare i contomi di modelli sociali ormai esangui, Con gradi diversi di successo, come ci dicono le delusioni patite daDa CDU nel voto tedesco e le difficoltà che sta incontrando Sarkozy ad imporre il proprio populismo d'attacco sulla più rassicurante navigazione neogollista di De Villepin. La SC6lta è OIVentarG II ClUb della nostalgia thatcheriana ... . ^.^ 0 UH SOggettO Capace di 3nnrQri2rQlQ riacci rncsrlin aggregale le ClaSSI rneOlc .™™™™»,.™™.™ COn Un progetto pOlltlCO I conservatori sono sempre più antieuropei^ e forcaioli incapaci di parlare a una società diventata punta della modernità europea David Cameron, 38 anni, è il nuovo astro dei conservatori inglesi V^VJ Tony Blair davanti al numero 10 di Oowning Street

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