Kamikaze al Colosseo Roma ha superato la «prova tragedia» di Francesco Grignetti

Kamikaze al Colosseo Roma ha superato la «prova tragedia» TERRORISMO IERI L'ESERCITAZIONE NELLA CAPITALE Kamikaze al Colosseo Roma ha superato la «prova tragedia» Pioggia e transenne mandano il traffico in tilt I «feriti» ricoverati in venticinque minuti Francesco Grignetti ROMA Ore 9,30, prima bomLa (finta) al Colosseo; un manichino si fa saltare in aria sulle strisce pedonali con massimo gaudio delle televisioni appostate dal mattino. Ore 9,45, fermata di piazza della Repubblica: seconda bomba (finta) dentro la metropolitana. Ore 10, corso Vittorio Emanuele, alle spalle di piazza Navona: la terza bomba dovrebbe esplodere nei pressi di un autobus, ma i programmi non vengono rispettati perché ci sono una trentina di no-global che lanciano fumogeni. Ci scappa pure un parapiglia con la polizia. Mentre tutto il resto corre secondo i programmi, a corso Vittorio va di scena il disappunto di Danilo C, autista del bus 64, la linea dei pellegrini, dove il massimo pericolo in genere sono i borseggiatori: «Se poteva fa' mejo. Il piano è zompato per aria a causa della manifestazione». E' stata una giornata di straordinario caos, per Roma. L'accoppiata tra pioggia battente e esercitazione antiterrorismo ha mandato in tilt il traffico per ore. Ma la macchina dei soccorsi sembra aver funzionato bene. Sono accorsi in tanti e veloci: forze di polizia, paramedici, vigili del fuoco, volontari, vigili urbani. Pure molti romani e tanti turisti. Tanto da far dire al prefetto di Roma, Achille Serra: «La simulazione è riuscita. La gente deve sapere che siamo pronti al peggio. Ma si può ancora lavorare sui tempi di reazione e accorciarli». La grande giornata del bluff è cominciata, si può dire, fin dal giorno prima. Grandi cartelloni luminosi avvertivano i romani che sarebbe stata una mattinata campale. «Disagi inevitabili su tram, bus e metro», dicevano. Così, visto anche il maltempo, in tanti hanno deciso di prendere la macchina e non la metro. E' finita che la sospensione delle corse non ha creato i disagi attesi. Ma il traffico ha cominciato a dare segni di impazzimento ancor prima delle esplosioni simulate. Quando poi è arrivata l'ora X, il centro storico di Roma è diventata un'immensa zona rossa. Decine di ambulanze e di macchine con lampeggiatore, e mezzi dei vigili del fuoco, e motociclette, hanno cominciato a correre all'impazzata verso il Colosseo, verso piazza Esedra, verso piazza Navona. Lì c'erano già appostati fotografi e giornalisti che non volevano perdersi la scena. Le telecamere di «Sky», in particolare. hanno garantito la diretta da postazioni sopraelevate. Feriti finti, ma barelle vere. I dieci ospedali mobihtati hanno accolto i soliti pazienti del pronto soccorso più decine di figuranti. «Mediamente in sei minuti erava- mo sui luoghi. In venticinque, i feriti entravano negli ospedali», vanta il direttore del 118, Vitaliano De Salazar. C'è da dire anche che, sulla carta, il prefetto Serra non ha fronteggiato un attentato da poco: ventisei i morti virtuali, dì cui tredici al Colosseo, otto nella metropolitana, cinque a piazza Navona. Decine i feriti bevi. Centinaia le persone in preda al panico che hanno beneficiato di grandi tende che sono state montate tutt'attorno. A proposito, degna di menzione un'auto del Comune di Roma, Ufficio decoro urbano, che s'è precipitata al Colosseo prima che arrivassero tutti gli altri. Si vede che il sindaco Veltroni ci teneva molto a fare bella figura. Ovviamente, però, il valore di un'esercitazione cresce quanto più la simulazione si avvicina alla realtà con tutti i suoi imprevisti. Non sono mancati neppure questi. A parte la manifestazione di protesta dei no globai, c'è da registrare una manina mahziosa che ha depositato a tradimento, sul luogo degli attentati, due borse sospette. «I Disobbedienti - dice ironico il prefetto - non hanno destato per noi alcuna preoccupazione. Anzi sono stati ima variante che è servita. Se proprio vogliamo parlare di tensione, ci siamo trovati di fronte due strani pacchi che non ci aspettavamo; erano esplosivi sistemati dal ministero per prenderci alla sprovvista». Sul bus c'era effettivamente una piccola quantità di esplosivo contenuta in una borsa, che non sarebbe mai esplosa e che i cani dei carabinieri hanno subito individuato. Altro episodio analogo, è successo a corso Vittorio. Anche in quel caso una piccola quantità di esplosivo era stata nascosta all'interno di una borsa, ma gli artificieri e il reparto cinofib dei carabinieri se ne sono accorti subito. Promossi anche loro. I pacchi sospetti Per mettere alla prova tutta l'organizzazione il ministero aveva sistemato due borse con esplosivo ma innocue, che sono state subito individuate I no globai II prefetto: la protesta non ci ha affatto preoccupato. I disobbedienti sono stati un'utile variante per la simulazione Operatori sanitari soccorrono in piazza della Repubblica uno dei finti feriti Il «kamikaze» si è fatto esplodere al Colosseo, erano le 9,30 di ieri mattina, l'Inizio dell'esercitazione

Persone citate: Achille Serra, Danilo C, Veltroni, Vitaliano De Salazar

Luoghi citati: Comune Di Roma, Roma