Harriet, il «pit bull» di Bush alla Corte Suprema di Paolo Mastrolilli
Harriet, il «pit bull» di Bush alla Corte Suprema LAMIERS E' CANDIDATA A GIUDICE ERA CONSIGLIERE LEGALE DELLA CASA BIANCA Harriet, il «pit bull» di Bush alla Corte Suprema Paolo Mastrolilli NEW YORK «Harriet Miers è un pit bull con le scarpe misura 37». Il presidente Bush, innamorato dei soprannomi, aveva definito così la donna che ieri ha scelto come nuovo giudice della Corte Suprema. La fedeltà e la grinta, però, non sono bastate a convincere molti conservatori, che hanno alzato la voce contro la nomina e potrebbero boicottarla durante la conferma al Senato. Bush ha nominato la Miers, suo consighere legale alla Casa Bianca e suo ex avvocato personale, per prendere il posto di Sandra Day O'Connor. Come era accaduto con Dick Cheney, prima incaricato di cercare candidati alla vice presidenza e poi scelto proprio per quel posto, lei era la persona che doveva trovare i nuovi giudici. Alla fine Bush ha deciso di giocare sul sicuro e ha selezionato la sua consighera. «Harriet Miers - ha detto presentadola ieri alla Casa Bianca - ha dedicato la sua vita allo Stato di diritto e alla causa della giustizia». Lei ha ringraziato e ha promesso che se verrà confermata dal Senato, si impegnerà ad «applicare strettamente la Costituzione». Questa dovrebbe essere musica per i conservatori, che accusano i giudici liberal di usare lo scranno per legiferare, eppure qualcosa non ha funzionato per Bush. La sua base si aspettava che il presidente, dopo aver rimpiazzato il capo della Corte William Rehnquist con un conservatore non estremista come John Roberts, sfruttasse le dimissioni della moderata O'Connor per cambiare gli equilibri del massimo tribunale americano. In molte situazioni la O'Connor era stata il voto ballerino, che aveva consentito ai liberal Stevens, Souter, Breyer e Bader Ginsburg di costruire maggioranze in difesa dell'aborto e contro la pena di morte. La sua uscita di scena rappresentava l'occasione per consolidare finalmente il vantaggio dei conservatori nella Corte. La Miers, però, non è stata percepita come una scelta in questa direzione, e non solo perché nel 1988 aveva donato mille dollari alla campagna presidenziale di Al Gore contro Bush padre. Il primo segnale che stava accadendo qualcosa di strano si è avuto quando il capo dei senatori democratici, Harry Reid, è uscito dall'incontro con la nuova candidata pronunciando queste parole: «Harriet Miers mi piace». Secondo le voci di corridoio, proprio Reid aveva suggerito a Bush la sua consighera legale come compromesso accettabile dall'opposizione. Naturalmente non tutti i democratici la pensano così. La senatrice californiana Boxer, ad esempio, ha accusato il presidente di aver scelto «una sua fedele albata politica che non ha alcuna esperienza come giudice». L'impressione, però, è che il calo di popolarità nei sondaggi, l'Iraq, le polemiche sull'uragano Katrina e il Ciagate abbiano convinto Bush ad evitare lo scontro. In ultimo pesa anche la seconda incriminazione del leader repubblicano alla Came¬ ra Tom DeLay per riciclaggio di denaro, dopo quella per concorso in corruzione e violazione delle leggi sui finanziamenti elettorali. Così, almeno, la pensa William Kristol, direttore del settimanale «Weekly Standard» e leader dei neoconservatori: «Sono deluso, depresso e demoralizzato. E' difficile evitare la conclusione che il presidente si è ritirato dalla battagha sulla filosofia costituzionale». Ancora più duro il commentatore conservatore Rush Limbaugh: «E' stata una scelta dettata dalla debolezza». Anche David Frum, ex autore dei discorsi di Bush, l'ha bocciata: «Un errore non forzato». Il problema, naturalmente, non sono i mille dollari regalati a Gore: dai tempi della Guerra Civile, fino all'arrivo di Reagan, i conservatori del sud avevano simpatie democratiche, per l'odio verso i repubblicani di Lincoln che avevano sconfitto i confederati. La Miers poi si è redenta, offrendo soldi a Bush, e quando era presidente dell'Ordine degh avvocati del Texas aveva chiesto anche di rivedere la loro posizione favorevole all'aborto. Il «pit bull» del presidente, però, non appartiene al circolo dei giuristi di orovata fede conservatrice, e la uestra teme di scoprire il suo vero volto quando sarà troppo tardi. Nuova meriminazione per riciclaggio di denaro al leader repubblicano Delay Il presidente Bush con la sua candidata alla Corte Suprema Harriet Miers
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