Tragedia a Ceuta, gli spagnoli sparano sui «migranti»: 5 morti di Gian Antonio Orighi

Tragedia a Ceuta, gli spagnoli sparano sui «migranti»: 5 morti ASSALTO AL MURO CHE SEPARA LA COLONIA DI MADRID DAL MAROCCO Tragedia a Ceuta, gli spagnoli sparano sui «migranti»: 5 morti Gian Antonio Orighi MADRID Cinque ammazzati, tra cui un bimbo, 102 feriti. Raffiche di proiettili - veri e di gemma contro gli africani che cercavano di superare il «muro di Zapatero», a Ceuta, colonia spagnola sul Mediterraneo, costa marocchina. Era il primo assalto di massa, cinquecento africa¬ ni che alle tre di notte cercavano, con rudimentali scale di legno, di saltare la doppia barriera metallica, acuminati reticolati che circondano la cittadina di 74 mila abitanti di fronte a Gibilterra. Si è trasformato in un bagno di sangue. Il governo socialista di Madrid ha mandato 480 soldati dei corpi speciah della Legión, con alcuni blindati. Due cadaveri sono rimasti sul terreno spagnolo, altri tre su quello marocchino. Fonti della Guardia Civil spiegavano: dei due morti del lato spagnolo uno è rimasto appeso per il collo al filo spinato, l'altro è stato travolto dalla ressa dei suoi compagni. Le fonti marocchine sono state come sempre laconiche. comunicando solo che i colpiti praccolti dalla loro parte presen- etavano ferite da proiettili di fgomma sparati dalle forze di asicurezza spagnole. In serata al'agenzia statale marocchina nMap rendeva noto che secondo alcuni testimoni «i proiettili contro i clandestini sparati al confine della città occupata di Sebta (Ceuta in arabo) venivano dagli spagnoli». Madrid ha ri- sposto che le sue autopsie dimo- strano il contrario. Di certo ci sono cinque morti. E non saran- no gli ultimi. Il prefetto di Ceuta, Jeroni- mo Nieto, ha descritto l'arrem- baggio, limitandosi a dire che sui fatti è stata aperta un'inchie- sta, confermata nel pomeriggio dal premier Zapatero. Poi la polizia di Ceuta ha ammesso di l essere accorsa per dar man vi forte alla Guardia Civil, che ui avrebbe usato solo materiale ca anti-sommossa, ossia manga- aa nelli e proiettili di gomma. lo L Si trattava comunque di una h cronaca di morti annunciate. Il d governo di Madrid sapeva da se mesi che stavano per arrivare G migliaia di africani a Ceuta e ie Melilla. Un rapporto della intel- d igence spagnola, la Cni, rivelava che le mafie dei trafficanti di uomini canalizzano sulle due colonie flussi di disperati che arrivano da Niger, Nigeria, Mali, Mauritania Algeria e Libia. La ragione? Il Sive, il muro elettronico spagnolo che blinda dal 2002 sia lo stretto di Gibilterra sia l'Andalusia, ha prodotto un effetto imbuto che lascia scoperti solo Ceuta e Melilla. La SCalata di massa degli africani, spesso tollerata dalla polizia marocchina, ormai è l'unica via che i subsahariani hanno per poter entrare nell'eldorado europeo. Non importa se poi vengono catturati dalla Guardia Civil (156 gli arresti ieri a Ceuta). Molti sono senza documenti, nessuno sa da dove provengano, quindi non possono essere espulsi, sono trasferiti in Spagna e poi rilasciati. Il governo Zapatero ha rinforzato gli effettivi di pohzia nelle due colonie, ma si è tirato addosso una valanga di critiche. «È inaccettabile mandare l'esercito perché è una risposta militare a un problema civile», ha detto il leader comunista Gaspar Llamazares, alleato estemo di Zapatero. «La Commissione europea considera che i tragici fatti di Ceuta dimostrino l'urgente necessità di una risposta comunitaria e di un'effettiva gestione degli affari dell'immigrazione», ha dichiarato il Commissario Uè alla Sicurezza, Giustizia e Libertà, Franco Frattini. Raffiche (li proiettili veri e di gomma contro gli africani: un bimbo tra le vittime, 102 feriti iS; nrtH^Q cVSn m^ri^raKini L^1 'lOLLe JUU rildyilieUllll Zrt^I^nnrt rìi caltaro ^ ^-dvdl IL) Ul idi Ldl fc: ja harrÌora motailira Id UdlllCId liieidllILd ^ i iranHn craìo Hi ionnn Ubdl 1UU bLdlt: Ul l^yi 1U Si trattava comunque di una

Persone citate: Franco Frattini, Gaspar Llamazares, Nieto, Zapatero