Il Papa ai vescovi: non imponete la fede di Giacomo Galeazzi

Il Papa ai vescovi: non imponete la fede RATZINGER «DEVONO SPIEGARE IN MODO ADEGUATO LA POSIZIONE DELLA CHIESA IN DIFESA DEI VALORI UMANI» Il Papa ai vescovi: non imponete la fede Giacomo Galeazzi CITTA'DEL VATICANO «Compito fondamentale dei vescovi non è quello di imporre la loro prospettiva di fede ai non credenti», afferma Benedetto XVI rilanciando la vocazione missionaria della Chiesa nella società secolarizzata. Una presa di posizione netta, che assume un significato ancora maggiore perché gninge nel momento culminante delle polemiche sulla ((linea interventista)) della Chiesa. Appena 48 ore Mima del messaggio papale, infatti, a Cei unita aveva rivendicato il diritto a influenzare le scelte legislative del Paese. Nella battaglia sui Pacs, i vescovi, all'unanimità, avevano rifiutato l'accusa di ((ingerenza)) e la rivendicazione del loro diritto-dovere di levare la voce su temi cruciah per le persone e la società. Ieri il Pontefice, senza sconfessarlo, ha inte¬ grato e bilanciato l'orientamento espresso dai vertici della Chiesa italiana. E lo ha fatto con la sensibilità del raffinato teologo più che con il pragmatismo del pohtico, come due mesi fa quando, smarcandosi, dai toni da crociata dei teocon, negò che sia in atto uno scontro di civiltà tra cristianesimo e Islam. «Compito fondamentale dell'episcopato - ha precisato Joseph Ratzinger - non è quello di imporre la prospettiva di fede ai non credenti ma quello di spiegare in modo adeguato la posizione della Chiesa in difesa dei valori radicati nella natura stessa dell'essere umano». Dopo la contestazione al cardinale Camillo Ruini, la Cei ha rilanciato il suo impegno pubblico. «1 fischi di Siena sono episodi di intoheranza aveva detto il segretario generale Giuseppe Betori - la Chiesa non si lascia certo intimidire e non verrà mai meno al suo dovere di parlare per illuminare i credenti e tutti gh uomini di buona volontà sia su materie che riguardano la fede e la vita ecclesiale sia su temi di grande rilevanza morale, come la vita umana, la famiglia, la giustizia e la sohdarietà». Ciò, per la Conferenza episcopale, non rappresenta un'indebita interferenza e tanto meno un'ingerenza nella vita del Paese, bensì il «costruttivo contributo» del cattoheesimo al bene ed allo sviluppo dell'Italia. Ieri il Papa ha puntualizzato il significato della funzione episcopale. «E importante coirpiere un grande sforzo per spiegare adeguatamente le ragioni deUe posizioni della Chiesa dice Benedetto XVI - il compito dei vescovi di insegnare consiste nella trasmissione del Vangelo di Cristo, con i suoi valori morah e religiosi». E ciò considerando le diverse realtà e aspirazioni che sorgono nella società contemporanea, (da cui situazione deve essere ben conosciuta dai pastori)). Rivolgendosi ai religiosi ha precisato la sua visione intimamente spirituale della storia della Chiesa, «segnata dagh interventi dello Spirito San¬ to, che l'ha arricchita con i doni della sapienza, della profezia, della santità». Di qui l'invito a «condurre una esistenza pienamente evangelica, senza nulla anteporre all'unico Amore, ma trovando in Cristo e nella sua parola l'essenza più profonda di ogni carisma)). Già martedì dalla Conferenza episcopale era arrivato il riconoscimento della reciproca autonomia dello Stato e della Chiesa: ((Non voghamo toghere ai pohtici lo spazio di una giusta autonomia ma abbiamo l'obbligo di ribadire il senso della morale cattohea e continueremo a farci sentire». Una convinzione suffragata, come per il referendum sulla procreazione assistita, dalla forza dei numeri. ((Pure i sondaggi dimostrano che per il 7007o degh italiani è opportuno che la Chiesa influenzi le scelte legislative del Paese - dice Betori - sono duemila anni che stiamo tra la gente e siamo parte della vita deUe persone» . Una rivendicazione che, nel mondo pohtico, spacca l'Unione tra sinistra radicale fortemente critica verso la Cei e riformisti favorevoli all'impegno della Chiesa in prima linea. «Se la Chiesa parla dell'amnistia, che pure è regolata da leggi della Repubblica, merita l'applauso, come pure il Papa o un prelato che condannano la guerra in Iraq - lamenta il leader della Margherita Francesco Rutelli maperilaicisti, anche deh'opposizione, se la Chiesa interviene sui temi deUa famiglia e della bioetica siamo di fronte a un'insopportabile ingerenza nella vita pubblica)). D Pontefice «bilancia» senza sconfessarlo l'orientamento dei voltici della Chiesa

Persone citate: Benedetto Xvi, Betori, Camillo Ruini, Francesco Rutelli, Giuseppe Betori, Joseph Ratzinger, Spirito San

Luoghi citati: Iraq, Italia, Siena