Grillo: ritorna la giustizia ad orologeria alla Banca d'Italia non è cambiato nulla

Grillo: ritorna la giustizia ad orologeria alla Banca d'Italia non è cambiato nulla IL SENATORE DIFENSORE AD OLTRANZA «DELL'AMICO ANTONIO» Grillo: ritorna la giustizia ad orologeria alla Banca d'Italia non è cambiato nulla intervista ROBERTO IPPOLITO ROMA Altro che indagato. Per il senatore di Forza Itaha Luigi Grillo, il governatore della Banca d'Itaha Antonio Pazio, da lui difeso a oltranza, è indubbiamente più in sella che mai. Ma lei, senatore, sapeva che Fazio è iscritto nel registro degli indagati? «No, ma allo stato attuale non mi risulta che il governatore è indagato. Né lui né il suo avvocato sono a conoscenza di questo. Sono giorni, anzi sono settimane che i giornali scrivono che Fazio è indagato, ma senza che ciò corrisponda aUa verità. Già ieri (mercoledì n.d.r.) il Tg5 e il Tgl hanno dato questa notizia salvo poi smentirla un'ora dopo». Però adesso... «Non mi stupisco ora di questa notizia serale dell'iscrizione del registro degh indagati subito dopo quanto è accaduto. Il consiglio superiore della Banca d'Itaha ha preso due decisioni: ha ritenuto non esservi le condizioni per una convocazione straordinaria del consigho e ha rinnovato fiducia e solidarietà al governatore». La notizia comunque circola, no? «La notizia è cominciata a circolare un'ora dopo il comunicato ufficiale del consigho superiore. Stiamo ritornando a una giustizia a orologeria». Non le sembra sia eccessiva questa sua affermazione? «E' un po' strano che la notizia dell'iscrizione nell'albo degli indagati sia cominciata a circolare un'ora dopo il comunicato del consigho superiore». In ogni caso l'iscrizione nel registro degli indagati non è automatica in rapporto alla convocazione della magistratura? «Veramente a me non risulta che sia stata fatta alcuna convocazione da parte della magistratura». Quindi, secondo lei, per il governatore non cambia nulla? «E cosa dovrebbe cambiare? Era estremamente importante la valutazione del consiglio superiore della Banca d'Italia che è l'organo, in base allo statuto, a cui compete la nomina e la revoca del governatore». Quindi? «Dopo le decisioni del consigho superiore, se il governatore intendeva continuare a svolgere la sua funzione ha un motivo in più per continuare a stare al suo posto, difendendo l'istituzione da questi violenti attacchi massmediatici». Per lei è tutta colpa dei giornali? «Aho stato attuale l'unico tribunale del nostro Paese a pronunciarsi è stato il Tar, giudicando corretta e imparziale l'azione del governatore e della Banca d'Italia. Il resto sono critiche giornalistiche». E la sfiducia del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, di ministri e dell'opposizione? «Bisogna essere precisi. E' vera la presa di posizione del presidente del consigho che ha parlato di opportunità... Ma il consigho dei ministri ha assunto un unica decisione il 2 settembre: ha approvato l'emendamento alla riforma del risparmio. Non mi risulta che il consiglio dei ministri abbia mai votato la sfiducia al governatore e del resto non si ricorda nella storia dell'Italia e dell'Europa un'iniziativa del genere». il governo «Non mi risulta proprio che abbia mai votato una mozione di sfiducia» 1 mass media «Ha tutte le ragioni per restare in sella e difendersi dai giornali» Il senatore Luigi Grillo

Persone citate: Antonio Pazio, Luigi Grillo, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma