Grazia, per la Consulta ammissibile il conflitto fra Castelli e il Quirinale

Grazia, per la Consulta ammissibile il conflitto fra Castelli e il Quirinale DOPO IL CASO BOMPRESSI LA DECISIONE FORSE A INIZIO 2006. IL MINISTRO: UN VERDETTO SCONTATO Grazia, per la Consulta ammissibile il conflitto fra Castelli e il Quirinale Pierluigi Franz ROMA A tempo di record la Corte Costituzionale ha dato via libera ieri sera al conflitto sul potere di grazia sollevato dal Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi dopo il fermo rifiuto del ministro della Giustizia Roberto Castelli a controfirmare il provvedimento di clemenza per l'ex militante di Lotta Continua Ovidio Bompressi, condannato insieme ad Adriano Sofri per l'omicidio a Milano del commissario Luigi Calabresi. L'Alta Corte, presieduta da Piero Alberto Capotosti, ha in- fatti dichiarato ammissibile il cosiddetto «conflitto di attribu- zioni tra poteri dello Stato» tra il Presidente della Repubblica e il ministro Guardasigilli sen- za, però, minimamente entrare nel merito della spinosa e com- plessa questione e disponendo che il Quirinale provveda a notificare a via Arenula il ricor- so e l'ordinanza entro il 28 dicembre per depositarli poi neUa cancelleria del settecente- sco palazzo della Consulta en- tro i successivi venti giorni. Di conseguenza il verdetto finale non si conoscerà prima della fine dell'anno. Anzi, con ogni probabilità all'inizio del 2006. E sarà emesso da una Corte in gran parte diversa, essendo in partenza il 4 novem- bre prossimo, cioè tra poco più di un mese, sia il presidente Capotosti, sia i due vice presi- denti Fernanda Contri e Guido Neppi Modena per scadenza del loro mandato novennale. I tre nuovi giudici costituzionah dovranno essere nominati dal Presidente della Repubblica, mentre il nuovo Presidente (con ogni probabilità il 65enne professor Annibale Marini) sa- rà eletto dal plenum dei quindi- ci giudici della Consulta. La decisione di ieri, in base a consolidati precedenti della Corte, era del tutto scontata proprio perché si era ancora nella prima fase del ricorso. Nelle cinque pagine dell'ordi- nanza, redatte dal giudice Alfonso Quaranta, la Corte ha tenuto in proposito a sottoli- neare che «questa prelimina- re e interlocutoria valutazio- ne lascia impregiudicata ogni ulteriore e diversa determina- zione relativamente anche ai profili attinenti alla stessa ammissibilità del ricorso, che " a110 stat0 " va dichiaratd tanto sotto il profilo oggetti vo' c^e sotto quello soggetti V0))' Ciò sÌ8nifica c^e tutto Può ancora scadere. La Con sulta potrebbe quindi dar tor to al ministro Castelli, ma anche dargli ragione, Il ricorso per conflitto di attribuzione da parte del Presi dente della Repubblica risale al 10 giugno. Il Capo dello Stato, assistito dall'avvocato dello Stato Francesco Ignazio Caramazza, ha contestato il rifiuto, opposto dal ministro Castelli, di dar corso alla determinazione di Ciampi di concedere la grazia ad Ovidio Bompressi, come risultava dalla nota inviata al Quirinale il 24 novembre scorso. Il Guardasigilli aveva infatti comunicato di non poter aderire alla richiesta di predisporre il relativo provvedimento di clemenza perché non lo condivideva «né sotto il profilo costituzionale, né nel merito», in quanto la Costituzione attribuirebbe al ministro della Giustizia la responsabilità di formulare la proposta di grazia. Ma Ciampi è di parere opposto. E ritiene che il potere di grazia - riservato in via esclusiva al Capo dello Stato dall'art. 87 della Costituzione - «verrebbe posto nel nulla dalla mancata formulazione della proposta da parte dello stesso ministro», proposta, oltretutto, che né la Costituzione, né la legge richiedono ai fini della concessione del beneficio. Il Presidente della Repubblica sostiene quindi che la sua determinazione di concedere la grazia a Bompressi con la predisposizione del relativo decreto e la successiva controfirma costituirebbero, per il ministro della giustizia, «atti dovuti». V '7^'J^Z"Ì\Z~\Z ' VcrlUtLlU III Iole ™^"™'ZÌ™'~ idi a ci l ItrboU Hai in rnlìonin Ud Ut I LUIIcyiU mnj+n pjix/prcn L .'^ ^.,~—L ^ Ha nnoìln atti lalo Uà L]UeilU alluaic L'Alta Cor-te non è entrata per ora nel merito della questione LE TAPPE LUGLIO | La richiesta Ovidio Bompressi, ex militante di Lotta Continua, condannato a 22 anni di reclusione per l'omicidio di Luigi Calabresi, chiede la grazia. Bompressi, 58 anni, è in detenzione domiciliare per motivi di salute OTTOBRE I L'archiviazione Il presidente Ciampi apprende dai giornali che il ministro della Gmst zia Castelli ha archiviato la domanda di Bompressi. Gli scrìve chiedendo di essere «d'ora innanzi regolarmente informato della conclusione di tutte le istruttorie in materia di grazia» MARZO La proposta Boato Viene bocciata alla Camera con i voti di An e Lega la proposta di legge Boato, su cui Ciampi puntava, che avrebbe affidato inequivocabilmente al Capo dello Stato il potere di concedere autonomamente la grazia APRILE La richiesta di Ciampi Ciampi chiede a Castelli di aggiornare il fascicolo per la grazia a Bompressi e di istruire un fascicolo per la grazia ad Adriano Sofri in base all'art 681 del Codice di procedura penale (anche in assenza di domanda del detenuto). Il Guardasigilli dà parere negativo GIUGNO | Il ricorso alla Consulta Di fronte al rifiuto del ministro della Giustizia al decreto di concessione della grazia Bompressi, Ciampi solleva davanti alla Corte Costituzionale il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Secondo Castelli il sì della Consulta a Ciampi avrebbe «effetti devastanti»

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