«Assolto perché il fatto non è più reato» di Paolo Colonnello

«Assolto perché il fatto non è più reato» BERLUSCONI E IL PROCESSO ALL IBERIAN L'ULTIMA UDIENZA E' DURATA SOLO QUINDICI MINUTI «Assolto perché il fatto non è più reato» I magistrati: ora se passa la ex Cirielli saranno a rischio decine di migliaia di dibattimenti Paolo Colonnello l^l^igQ —— Incardinato, sospeso, separato, ri- cusato, ricominciato, risospeso, ri- ricominciato... il processo Alllbe- rian finisce alle 14,30 di un pome- riggio soleggiato come doveva fini- re: in nulla. Con un siparietto pieno di sottintesi che si svolge nell' aula della seconda sezione pe- naledeltribunaletrailpmFrance- sco Greco e un legale della difesa, l'avvocato Vittorio Viiga - «Allora che fa, avvocato? Rinuncia alla prescrizione?». «Sta scherzando? Non ho detto questo: ho detto che non siamo interessali alla preseli- zione. Io non rinuncio perché non posso rinunciare...» - e una senten- za che «assolve l'imputato Berlu- sconi Silvio perché il fatto non è più previsto dalla legge come rea- to». Riverberandosi così anche su- gh altri tre imputati, l'ex ammini- stratore delegato Fininvest Gian- cario Foscale, e gh ex manager Ubaldo Livolsi e Alfredo Zuccotti. Durata complessiva del processo: 15 minuti, 8 anni di udienze e 10 anni d'indagini. Argomento del contendere: falso in bilancio per circa 1.500 mihanli di vecchie lire accantonati, tra il 1989 e il 1996, !EEH»H deUa Fininvest (Isole Britanniche, Bahamas, Guemsey), ah'epoca interamente posseduta da Silvio Ber- lusconi. Argomento decisivo: la riforma della legge sul falso in bilancio varata dal govemo Berlu- sconi e «certificata» il 3 maggio scorso con una sentenza della Cor- te di Giustizia Europea del Lus- semburgo, alla quale si eranorivol- ti speranzosi i magistrati, che ha in pratica preso atto della sovrani- tà legislativa di uno Stato membro e quindi dell'impossibilità d'inter- ferire con una legge varata dallo stesso. Una legge che limita la punibilità di un reato del genere a precise fattispecie: nel caso la società sia quotata in Borsa o si verifichi un danno reale a terzi o ai soci della stessa. Circostanze che nel caso della Fininvest, all'epoca dei fatti e alla luce della nuova legge, non rilevavano. Non era cioè una società quotata in Borsa e aveva un'unico socio, Berlusconi. «Siamo soddisfatti - commenta a caldo l'avvocato Gaetano Peco rella, legale del presidente del Con sigilo - Era una sentenza attesa perché la Procura non ha ritenuto questi fatti di rilevanza tale da meritare una sanzione penale. In sostanza il fatto formalmente esi ste ma non ha provocato danni sensibili e il tribunale ne ha preso atto». Sorridente anche l'avvocato Vii^a, difensore di Foscale; «Giu stiziahatrionfato».EilpmGreco? «Nessun commento, e poi ci sono state già altre assoluzioni di que sto tipo», borbotta mentre se ne va scuro in volto verso i corridoi della procura. Il coordinatore del pool reati finanziari ha sempre ricono sciuto che la nuova legge non è tutta da buttare ma far finire al macero dieci anni d'inchieste e dibattimenti e la prova, certificata anche ^ uiia corposa relazione della società direvisione contabile Kpm^ deiresis1.enza ^ ujj falso ^ bilancio da 1.500 miliardi di lire, J^fSL^^^S non ho nulla a che vedere con A11 ^erian e non possiedo società off ^'dS^oò ia cS^ diede torto, confermando sia la proprietà diretta del comparto off shore della sua società che la prescrizione per un'altra costola dtBmiatssvlst di questo processo: il finanziamento illecito ai partiti che fruttò a Bettino Craxi una tangente di 10 miliardi e allo stesso Berlusconi, in primo grado, una condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione. Iniziato nel 1996, il processo, dal quale sono scaturite poi tutte le inchieste degli ultimi anni che hanno visto protagonista Berlusconi (dalla Sme alla Mondadori, all'ultima sui diritti cine-televisivi Mediaset) ha subito in tutto una decina di «stop and go» trascinandosi fino a ieri con sentenza e finale scontati. Che hanno suscitato comunque aspre polemiche nel mondo polìtico. «Un effetto delle leggi ad personam» per il centro sinistra (Vannino Chiti, segreteria Ds). A cui rephea lo stesso premier: «Sono polemiche vergognose: accusare me di aver fatto una legge ad hoc dopo che dalla Uè sono arrivati apprezzamenti, e la Corte Costituzionale non ha niente da ridire. Ma chi sono questi signori, che cosa credono di fare?». Così per il centrodestra (Claudio Scajola, Fi) è «la demolizione di un altro tassello del castello accusatorio contro Berlusconi». Mentre il capogruppo Pdci, Marco Rizzo parla di «giustizia creativa». E per Antonio Tajani, presidente degli europarlamentari di Forza Itaha, «le accuse contro Silvio Berlusconi si sono rivelate ancora una volta una bufala». VwUI ILI III I lei U fJfcJI I DUU milldrai, md tutto è finito in nulla Àccr. +Ì anr-ho nli ov ASSO II ancne gii eX dirigenti Fininvest II presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Asso, Bahamas, Guemsey