Polonia, due destre si sfidano di Emanuele Novazio

Polonia, due destre si sfidano VARSAVIA NEL PIÙ GRANDE DEI NUOVI PAESI DELLA UE, PESANO LE DIFFIDENZE, VERSO L'EUROPA E I NEMICI DI SEMPRE: RUSSIA E GERMANIA Polonia, due destre si sfidano Oggi si vota: liberali contro cattolici conservatori. La sinistra è fuori gioco Emanuele Novazio Scherzando ma non troppo, al quartier generale di «Legge e Giustizia» («Prawo i Sprawiedhwosc», Pis) sostengono che la Polonia «sta per entrare nel segno dei gemelli»: augurandosi che le elezioni politiche di oggi garantiscano la guida del governo a Jaroslaw Kaczynski e le presidenziah del 9 ottobre (con probabile baUottaggio il 23) consegnino la più alta carica dello Stato a suo fratello Lech, 55 anni e stessa faccia, stessa tagha tendente al tondo, stesse esperienze travaghate in Solidarnosc, stesse idee ancorate alla tradizione conservatrice cattolica che punta al mighoramento del welfare e alla solidarietà sociale, alla supervisione statale dell'economia, alla lotta contro la corruzione. Il più recente sondaggio dell'Istituto Tns Obop, è vero, segnala un avanzamento del Pis dal 32 al 340Zo, come dire la maggioranza relativa con 192 seggi sui 460 disponibili al Sejm, il Parlamento polacco - ai danni della finora favorita «Piattaforma civica» («Platforma Obywatelska», Po) una formazione di destra politicamente più liberale accreditata al 320Zo, che vuole uno stato più snello ed efficiente e promuove una tassa unica al 1507o, e che qualcuno considera il controcanto polacco alla Cdu di Angela Merkel. Ma il maggiore Paese «orientale» dell'Unione europea rischia di prolungare una longeva instabilità pohtica che le dimissioni del governo di minoranza socialista guidato da Marek Belka, a maggio, hanno soltanto confermato. Come notava di recente il quotidiano «Gazeta Wyborcza», il faccia a faccia fra due formazioni di destra legate dalle comuni origini anti comuniste ma divise su molti temi importanti e condannate a governare insieme promette «seri problemi alla coalizione»: dalla spartizione dei posti chiave del governo alla pohtica estera. «Legge e Giustizia» - che guarda con diffidenza a Germania e Russia, «i due tradizionah nemici della Polonia» - considera l'Ue «una neces¬ sità dolorosa». Mentre il candidato premier di «Piattaforma civica», Jan Rokita, è più europeista anche se «deciso a difendere gh interessi nazionah». L'unica certezza delle elezioni di oggi riguarda 1'«Alleanza della sinistra democratica» oggi al governo («Sojusz Lewicy Demokratycznej», Sld, nella quale sono confluiti gh ex comunisti rappresentati dal presidente Alexander Kwasniewski): alle elezioni del 2001 Sld ottenne il 410Zo dei voti, ma è precipitata al 6-80Zo per le faide inteme che hanno portato alla formazione di un partito dissidente guidato dallo stesso Belka, per le accuse di corruzione e una lunga serie di scandali, per le promesse non mantenute (la disoccupazione ha raggiunto il 180Zo con punte superiori nehe aree meno svi- luppate), ma anche per la man- canza di una vera tradizione socialdemocratica nel Paese. L'ultimo colpo alla fiducia sem- pre più esigua degli elettori socialdemocratici è arrivato dal presidente del Parlamento ed ex ministro degh Esteri Wlodzi- mierz Cimoszewicz: sotto le accuse della destra (per ora non provate) di non aver dichiarato al fisco alcune operazioni di borsa, il 14 settembre ha annun- ciato il ritiro dalla corsa alla presidenza, nella quale peraltro non aveva reali possibilità di successo di fronte alle candidature di Lech Kaczynski (il gemei- lo) e del leader di «Piattaforma civica», Donald Tusk. Qualcuno nel partito, proba- bilmente con uno scaramantico eccesso di pessimismo, teme che i socialdemocratici non riescano nemmeno a superare lo sbarra- mento del 50Zo, dopo una legisla- tura impopolare segnata comun- que dall'ingresso nell'Ue e da un sia pur tardivo recupero della crescita, al 5,40Zo l'anno scorso, Lo stesso Kwasniewski si augu- ra che «la sinistra ce la faccia a entrare in Parlamento». Più rea- listicamente, 1'((Alleanza» che ha govemato la Polonia negli ulti- mi 3 anni e mezzo rappresenterà al Sejm l'esigua opposizione di sinistra, accanto a quella più sostanziosa della destra radica- le: la «Lega della famiglie polac- che», cattohca integralista e an tieuropeista dichiarata, accredi tata fra il 7 e l'I 1 "/o; ipopulisti di «Autodifesa», fra l'S e il 100Zo; e i protezionisti del «Partito agra rio», intomo al 5^0. A rendere più incerto il qua dro concorre la bassa affluenza alle urne, segno del clima di sfiducia per la pohtica e i suoi rappresentanti: non supererà il 400Zo dei 20 milioni di cittadini che hanno diritto al voto, secon do un sondaggio recentissimo (nel 2001 era stata del 550Zo, alle ultime europee era precipitata al 200Zo). Ma a pesare sul risulta to saranno anche le scelte dei cattolici: il clero polacco, questa volta, non ha preso posizione 1 limitandosi ad invitare i fedeli ad andare a votare. Con una sola, ecceUente, eccezione: pa dre Tadeusz Rydzyk, direttore di «Radio Maryja», la potentissi ma emittente molto seguita ne gli ambienti più conservatori, si è schierata in favore della «Lega deUe famiglie» e contro «Piatta forma civica»: «Va affondata perchè è l'alleanza massonica dei lupi», è lo slogan. pntrphhprn HÌvpntaro rOireUUerO UlVentdre ìa alunni iA^r^ma\ìÌ F eieZIORI 061 gemelli ifar-nincisi- larndavA/ iNdUiynbM. JdIUbldW Xr^^i^nhrarnìor e Ld' KJIUdLU piei I liei i --jT - ÌA nrp^ÌHpn7a L-cv-11 a ia [Jiciiuci \z.a Ieri a Varsavia pausa di riflessione. Si annuncia una bassa affluenza alle urne

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