Il giurista: i contratti sono utili

Il giurista: i contratti sono utili LE REAZIONI IL CIVILISTA ALBERTO CAMBINO DIFENDE LA PROPOSTA DI RUTELLI SUI CCS . Il giurista: i contratti sono utili intervista FUWIA AMABILE ROMA «Ma chi l'ha detto che i Ccs non abbiano alcuna utilità pratica?». Sono stati chiamati Pacs di serie B, una furberia democristiana, uno svuotamento, un semplice maquillage di parole, un calcolo elettorale. Alberto Gambino, professore di Diritto Privato all'Università di Napoh «Parthenope» risponde alla pioggia di critiche giunta nei giorni scorsi alla proposta di Rutelli di regolare le convivenze e le coppie di fatto con contratti di natura privata e non con i Pacs riconosciuti con un atto ufficiale. Lo dice la definizione stessa: un conto è un contratto privato, un altro è un atto ufficiale e registrato. «L'idea dei Ccs prevede l'introduzione di un nuovo contratto tipico, in cui il legislatore stesso chiarisce una volta per tutte la ragione economico-sociale e dunque verrà ritenuta vahda dall'ordinamento. Il contratto sarà a tempo indeterminato con la possibilità di romperlo, eventualmente con un indennizzo e potrebbe essere inserito nel codice civile dopo i contratti tipici già previsti». Ma i contratti privati già esistono, le coppie se ne servono, dove è la novità? «Nel fatto che come contratto tipico, anche se di natura privata, vedrà riconosciuti i diritti che il legislatore vorrà riconoscergli. Finora, anche se le coppie se ne servono, gran parte della giurisprudenza non li riconosce». Non esiste il pericolo di un gioco al ribasso rispetto ai Pacs, come molti hanno lamentato nei giorni scorsi? «Rispetto ai Pacs, i Ccs prevedono un depotenziamento formale, poiché mancherà la solennità della registrazione. Ma l'introduzione di questi contratti permetterebbe di far cadere la pregiudiziale che esìste sul tema e di avere uno strumento neutro sul cui contenuto poi discutere. La sua forza dunque sarà la forza che gh assegnerà il legislatore». In altre parole le forze politiche. Si ripropone lo scenario della legge sulla fecondazione assistita: anni di dibattito per dare vita a una legge che poi ha scontentato tutti. «La giurisprudenza ha già compiuto molti passi avanti per cui esistono alcuni diritti che non potranno non essere previsti» Ad esempio? «Il diritto all'abitazione. Non è giusto che dopo decenni di convivenza si venga sbattuti fuori della propria casa da un erede, anche se legittimo. Questo la giurisprudenza lo riconosce e dunque sarà inevitabilmente previsto all'interno dei Ccs». Ma se la giurisprudenza ha già riconosciuto questo diritto, forse c'è bisogno di uno strumento più forte... «Andiamo piano. Che lo riconosca la giurisprudenza, vuol dire che di volta in volta i giudici devono effettuare indagini, esami e poi decidere se attribuire o meno il diritto. Ben diverso è invece un contratto tipico in cui il diritto viene già riconosciuto». Quali altri diritti possono essere assegnati? «Tutti quelli che non prevedono oneri esclusivi a carico dello Stato. Sono circa una decina. L'obbhgo di mantenimento anche nella forma- dell'assegno, e di partecipazione alle spese domestiche; la gestione dei beni in comunione, con rappresentanza estema; l'attribuzione della quota disponibile dell'eredità al convivente sopravvivente con una modifica della norma sul divieto di patti successori; la reversibilità della pensione nei limiti dell'apporto contributivo e/o in relazione alla sua natura assicurativa; il diritto al subentro nelle locazioni; gh oneri e i diritti relativi all'assistenza ospedaliera e all'assistenza carceraria; il diritto al risarcimento del danno al convivente in caso di lesione da parte di terzi».

Persone citate: Alberto Gambino, Rutelli

Luoghi citati: Roma