Bpi tratta la resa con la vigilanza di Francesco Spini

Bpi tratta la resa con la vigilanza IL RISIKG L'ADOLMO IN CONSOffE-tìAMOTALIA. FORSE OGGUtCDA DESIGNA IL DIRETTORE'/SCIVOLA IL TITOLO Bpi tratta la resa con la vigilanza Francesco Spini MILANO E' un doppio dossier quello con cui ieri Giorgio Olmo si è presentato ad Antonio Fazio e a Lamberto Cardia: cessione della quota Antonveneta e nomina del direttore generale della banca, che già oggi potrebbe essere ratificata da un consiglio di amministrazione di Banca Popolare Italiana. L'amministratore delegato della ex Bipielle ha incontrato per circa una quindicina di minuti il governatore della Banca d'Italia - alle prese per la prima volta con la banca totalmente sganciata dal «pupillo» Fiorani - per sottoporgli il piano di vendita del 29,40Zo di Antonveneta ancora nelle mani dell'ex Bipielle ma sotto sequestro e chiedere la necessaria revoca delle autorizzazioni a suo tempo date proprio da Fazio alla scalata della banca padovana. Inoltre Olmo avrebbe chiesto un placet preventivo di via Nazionale per la nomina del nuovo direttore generale che a Lodi dovrà portare quella «discontinuità» posta dai magistrati come base per procedere allo sblocco delle azioni. Nel pomeriggio Olmo è passato a illustrare gli stessi argomenti al presidente della Consob, Lamberto Cardia. La Commissione però si è riservata ogni valutazione quando avrà in mano l'accordo formalizzato tra la Bpi e Abn Amro per la cessione delle quote, già decisa a 26,50 euro per azione. Entrambe le authority comunque sono già al lavoro per giungere a smontare il castello di autorizzazioni che avevano portato l'ex popolare di Lodi a lanciare due offerte (un'Opa obbligatoria e un'Opas volontaria in titoli e contanti) su Antonveneta. Quanto al direttore generale sarebbe pronta una short list di tre nomi entro cui verrà fatta la scelta. Tanti i nominativi circolati nelle ultime ore (da Paolillo, ex di Bpm, a Testori, ex Antonveneta, fino a Calzolari, numero uno di Centrosim) per un identikit che chiederebbe al nuovo manager lodigiano, oltre all'esperienza e alla credibilità più che mai necessarie, un passato nel mondo delle banche popolari. E, secondo indiscrezioni, già oggi potrebbe riunirsi un consigho di amminiEtrazione in cui Olmo da un lato potrebbe informare i consiglieri sui contenuti dei due incontri romani e quindi procede- re alla nomina del nuovo manager. Nel frattempo tra i legali dei concertisti (vale a dire Gnutti, Coppola, i fratelli Lonati e Ricucci) cui la magistratura ha sequestrato le azioni padovane al pari di quelle di Bpi si è scatenata una corsa contro il tempo per liberare le azioni dai vincoli - per lo più opzioni - per poterle includere nel pacchetto lodigiano pronto alla vendita. Fino a ieri sera nessun accordo è stato sottoposto agli ambienti della Procura, alle prese con l'interrogatoriofìume di Stefano Ricucci. La sigla dell'accordo ufficiale potrebbe essere posta già oggi, al massimo domani, ultimo giorno utile per la stipula dell'accordo, come deciso nel corso dell'ultima riunione del Cda lodigiano. Per ratificare la cessione non sarà necessaria una nuova riunione del consigho della banca, in quanto Olmo ha ;ià ricevuto le deleghe per portaro a termine; ma visto l'attendismo della Consob il contratto (attraverso cui passerà agli olandesi di Abn Amro il 4007o di Antonveneta) sarà subordinato al doppio ok delle Authority e, naturalmente, a quello dei pm milanesi che indagano sulla vicenda (Eugenio Fusco e Giulia Perrotti) e del custode giudiziale dei titoli, l'avvocato Emanuele Rimini. Una volta che la pratica sarà stata portata a conclusione, Abn procederà spedita verso l'Opa obbligatoria che sarà lanciata sempre a 26,50 euro. Nel frattempo ieri il titolo Bpi è inciampato nella sua prima volta in Borsa senza Gianpiero Fiorani. Ma non sono state le dimissioni dell'ormai ex banchiere lodigiano a portare il titolo a cedere sul finale il 3,4^0, con chiusura a 8,29 euro. La notizia di per sé avrebbe dovuto dare benzina aititelo, quale segnale di un cambiamento di rotta della strategia e di un'accelerazione al dissequestro dei titoli. Piuttosto a fare scattare le vendite sono state le preoccupazioni degh investitori a riguardo di indiscrezioni che pongono in dubbio la reale consistenza patrimoniale della banca. Una tesi che ieri i vertici della Bpi hanno voluto smentire con decisione, ribadendo che la solidità patrimoniale della banca «non è in discussione in quanto dispone di un patrimonio netto consohdato di oltre 4 miliardi di euro» che colloca Bpi «al settimo posto come patrimonializzazione nel sistema bancario nazionale». Secondo gli uomini di Lodi poi «la posizione finanziaria del gruppo si attesta su livelli di assoluta solidità grazie ai 3 miliardi di euro di liquidità ai quali si aggiungono i circa 2 miliardi di euro costituiti dal valore della partecipazione detenuta in banca Antonveneta». Gianpiero Fiorani, ex ad della Bpi Rlchard Groenink, numero uno di Abn Chiesta la revoca delle offerte per Padova Entro 24 ore atteso l'ok alla proposta di Abn

Luoghi citati: Abn, Lodi, Milano, Padova