Guido, il «fpolitico divertente» vince da quando s'è detto gay

Guido, il «fpolitico divertente» vince da quando s'è detto gay IL LEADER LIBERALE È L'UNICO CHE PUÒ DIRE DI AVER VINTO Guido, il «fpolitico divertente» vince da quando s'è detto gay dal corrispondente da BERLINO «La chiarezza fa la vittoria». Guido Westerwelle, il leader della Fpd, batte e ribatte sul microfono, convinto che non funzioni: sta parlando davanti alle telecamere e sembra che la sua voce non arrivi. Ma non è un guasto, sono gli applausi che coprono la voce. «Guido! Guido!» urlano i liberali per diversi minuti, mentre lui sta immobile sul palco. Abbronzato, elegante, ma contenuto anche nella gioia. Ha vinto, ma non ci sono i numeri per governare con Cdu/ Csu. E pensare che se un dubbio c'era, era sulja loro tenuta! Nella centrale del partito a Berlino scorrono fiumi di birra e champagne. Lui dice: «La Fdp è la grande vincitrice delle elezioni, siamo noi ora il terzo partito». Lo ripete più volte, sempre più forte, sempre interrotto dagli applausi: 9,8 per cento è uno dei mighori risultati nella storia del partito liberale tedesco. Guido Westerwelle è il leader pohtico più giovane sulla scena. Ha 43 anni - è nato il 27 dicenbre 1961 a Bad Honnef, nella Renania Palatinato - e ha sempre avuto una certa difficoltà a essere preso sul serio dalla sua stessa gente: se avesse perso questa elezione, la sua leadership sarebbe stata a rischio. Ma le ha vinte, e tutta la sua biografia ora viene letta in chiave diversa. È un avvocato figlio di un avvocato, cresciuto senza madre e con tre fratelli. Una famiglia di uomini, dove i ragazzi dovevano badare a se stessi e non c'era tempo per commise¬ rarsi o fare lunghi discorsi sui sentimenti. Al massimo, una pacca sulla spaha. Guido segue la strada del padre, studia legge, diventa come lui avvocato a Bonn. Ma intanto, a 19 anni, entra nel partito, tre anni dopo è il leader dell'organizzazione giovanile, nel '94 lo eleggono segretario nazionale. Si dà una missione: dare autonomia alla Fdp, toglierle l'immagine di raccoglitore di voti per la maggioranza. È bello, giovane, incauto: accetta pure di passare una giornata nella casa del «Grande Fratello». Lo chiamano «Spass Folitiker», il pohtico che si diverte. Vive a Charlottenburg, il quartiere borghese di Berlino. Tre volte alla settimana si mette un cappellino da baseball in testa e va in palestra. Per le vacanze sceglie l'Italia o la Spagna, gioca a beachvolley sulla spiaggia, va in barca a vela o in mountam bike. «Io sono un tedesco della Renania - dice di sé -. Sono allegro, ottimista e dico sì alla vita. Ciedo che sia più difficile convincere '.a gente a imboccare una nuova strada se le si ripete che la fine è vicina». La svolta, nella sua vita pubblica come in quella privata, arriva con le elezioni del 2002. Si è posto l'obiettivo del 18 per cento, si è fatto addirittura stampare il numero sotto la suola deUe scarpe. Incassa il 7,4. Il partito è in crisi, non è abituato a stare all'opposizione, per decenni ha governato ora con la Cdu/Csu, ora con la Spd. Westerwelle pensa di tornare a fare l'avvocato. «È stato il periodo più difficile della mia vita pohtica - dirà anni dopo -. Ho dovuto raddrizzarmi da solo». È un nuovo inizio anche personale: smette di nascondere la sua omosessualità e si mostra in pubblico con il compa- gno. Molti, nel partito, temono un calo di consensi. Invece da allora la Fdp riprende a vince- re: toma al governo in vari Laender e nel 2004 entra nel Parlamento europeo. La ragio- ne del successo, per Westerwel- le, è chiara: «Noi facciamo una buona pohtica e abbiamo obiet- tivi seri. Abbiamo un program- ma rigoroso ma lo proponiamo con la necessaria dose di ottimi- smo e allegria». A differenza della campagna elettorale del 2002 - quando si rifiutò di dire in anticipo con chi avrebbe fatto coahzione questa volta ha dichiarato sin dall'inizio l'alleanza con Angela Merkel. «Io credo che sarà una buona cancelliera - ha ripetuto in queste settimane -. E voglio che i liberali portino nel governo il coraggio necessano per fare tre cose: un sistema contributivo più semplice e più equo, più chance alle nuove tecnologie, meno tecnologia». Adesso che ha vinto, èprigio- niero della sua promessa. Ieri sera, nella tavola rotonda tv con i presidenti dei sei partiti che hanno partecipato a questa elezione, ha ripetuto che non è disponibile a una coalizione con Spd e Verdi. «Continui a sogna- re, noi non ci saremo», ha detto al canceUiere Schroeder. «Sono più giovane di lei, ma non più stupido». [m. ver.] Dopo il deludente risultato del 2ÒÒ2 è apparso in pubblico ~^........^.— con il suo compagno ^ il COnSCnSO è Salito Guido Westerwelle, avvocato, 43 anni, è il più giovane leader politico sulla scena tedesca

Persone citate: Angela Merkel, Guido Westerwelle, Schroeder, Verdi, Westerwelle

Luoghi citati: Bad Honnef, Berlino, Bonn, Italia, Renania, Spagna