La Merkel non ha convinto i tedeschi di Marina Verna
La Merkel non ha convinto i tedeschi LE ELEZIONI TEDESCHE NELLA SEDE BERLINESE DELLA CDU ERA TUTTO PRONTO PER LA FESTA. POI SONO ARRIVATI I RISULTATIVERI La Merkel non ha convinto i tedeschi La candidata cancelliere: «Speravamo di più, ma il governo rosso-verde è finito. Tocca a me» Marina Verna corrispondente da BERLINO Davanti alla centrale della Cdu a Berlino la coda degli invitati comincia alle 5 del pomeriggio. Uomini in abito scuro e camicia bianca, signore in tailleur, ragazzi con la giacca delle grandi occasioni. Qualcuno ha in mano un mazzo di fiori. Hanno tutti la faccia contenta di chi si prepara a una grande festa. «Vorfreude», la chiamano i tedeschi: la felicità che si pregusta in anticipo. Attaccato a un palo, il faccione di carta del canceUiere esorta: «Fiducia nella Germania». Due metri più in là una Merkel sorridente promette: «Meglio per il Paese». La sfidante è nel suo studio all'ultimo piano del palazzo, e già sa quello che qualche piano più sotto ancora si ignora: i primi exit poli sono arrivati sul suo tavolo alle quattro. Tutti gli altri, per sapere, devono aspettare la chiusura dei seggi alle 18. Chi non ha il cartoncino di invito sta sul marciapiede, davanti a un unico, piccolo schermo tv. Batte l'ora, si trattiene il fiato. Quando appaiono i numeri, un silenzio ghiacciato cala dentro e fuori: la Cdu al 35,3 per cento è un'amara sorpresa. La festa va avanti mesta, nelle sale gli schermi raccontano la gioia degli altri. Alle sei e mezza compare davanti ai microfoni Franz Muentefering, il segretario Spd, ma non si sente che cosa dice perché è caduto l'audio. Quando ritoma, tutti fingono di non aver sentito: ha detto che il Paese avrà ancora come cancelliere. Gerhard Schroerer, che questa è una sconfitta personale per Angela Merkel. Nei saloni della Cdu più di tremila persone si spintonano, sudate per il gran caldo, in mano un boccale di birra. Sono sconfortate e terrorizzate dai primi sondaggi: fino a un attimo prima discutevano di quanto ampia sarebbe stata la vittoria, adesso si confrontano con una perdita di voti al di là dell'immaginabile. La Cdu registra il terzo peggior risultato della sua storia. I dirigenti del partito sono chiusi in «seduta di crisi». Parlano apertamente di déba ^ eie. Nessuno però accusa Merkel né Kircbhof, piuttosto attaccano i sondaggisti: «Hanno perso loro». Anche da Monaco, roccaforte Csu, arrivano pessime notizie. «Sotto il 40 per cento! Non è possibile!» urla nel microfono una giovane attivista dello staff elettorale. I leader del partito non osano farsi vedere al party organizzato nella sala conferenze high tech del quar- tier generale. Il presidente, Edmund Stoiber, è a Berlino. A Monaco è rimasto il segretario Markus Soeder, che segue i risultati in tv barricato nel suo ufficio. Angela Merkel invece non si nasconde e alle 18.36 si presenta davanti alle telecamerecon un Edmund Stoiber impietrito. Ha smesso la giacca azzurra con cui al mattino era andata a votare insieme al marito e porta quella blu con i grandi bottini bianchi che aveva la sera del duello tv con il cancelliere. Il trucco non cancella le occhiaie, ma lei riesce a sorridere e a mostrare ottimismo: «È finito, il governo rossoverde, è questa la buona notizia. Cdu/Csu-sono la prima forza nel Paese e hanno ricevuto il mandato chiaro di formare un governò stabi¬ le. Non nascondo che avremmo voluto un 'altro risultato, che non abbiamo raggiunto l'obiettivo del governo con i liberali, ma la gente ha comunque votato per il cambiamento». Con il passare delle ore, anche questo non sembra più eoaì-sicuro. La coalizione guida-v ta dalla Merkel non avrà la maggioranza di seggi in parlamento, si fa strada l'ipotesi della «Grosse Koalition», un governo con la partecipazione dei due partiti maggiori. Sia Merkel che il canceUiere Schroeder, nei giorni scorsi, ogni volta che si parlava di questa possibilità, hanno respinto l'idea. Ma finita la campagna elettorale e dopo aver conoscmto i veri risultati Merkel fa un passo che sembra poter essere un'apertura: «Sono pronta dialogare con tutti». Gli sconfitti sono costretti a stare davanti agli schermi che raccontano la strana festa della Spd, nella sede della Willy Brand Hans. Non era mai capitato che una sconfitta - il partito ha perso il 4,2 per cento dei voti - venisse celebrata con tanto entusiasmo. Le proprie perdite non interessano, si applaudono quelle dell'avversario. Il cancelliere arriva alle sette e mezza, quando è chiaro che ci sarà il testa a testa tra Unione e socialdemocratici. Radioso, in posa da vincitore, le braccia alzate, prova a parlare ma gli applausi non smettono. Comincia attaccando i giornalisti, che lo avevano già mandato in pensione: «I socialdemocratici sono riusciti a raggiungere un traguardo che molti degli osservatori professionali non avevano ritenuto possibile». Poi fa esplodere la sala aggiungendo convinto: «Nei prossimi quattro anni ci sarà un governo sotto la mia leadership». Il supphzio, per i cristianodemocratici, continua con le altre feste. Impossibile spegnere i monitor, al massimo si possono voltare le spalle. I Verdi festeggiano il loro 8,1 per cento in un hangar delllaeroporto diTempelbof. Joschka Fischer - la camicia sbottonata, la voce roca - è brillante come sempre: «Se ci sarà la grande coalizione, tutto si risolverà in fretta. Se invece non ci sarà, la cosa diventerà interessante». Il nuovo Partito della Sinistra ha raccolto cinquemila seguaci sulla piazza del Castello, davanti all'ex palazzo del governo Ddr. Fa freddo, ci si scalda con wuerstel alla griglia. Anche due chilometri più in là, nel grande edificio a forma di nave che è il quartier generale della Cdu, si cena con i salamini. Ma la nave si è incagliata, e nessuno ha voglia di mangiare. i cristiano-democratici registrano il terzo peggior risultato della storia. Ma perora nessuno accusa Angela La leader: ho il diritto di guidare il governo. Si parla di Grande Coalizione: «Pronta a dialogare con tutti» Angela Merkel, la donna venuta dall'Est per riportare i democratico-cristiani al potere, ha vinto le eiezioni per pochi numeri, ma non è riuscita a conquistare una maggioranza
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