Crack Olivetti, tutti assolti di Alessandro Ballesio

Crack Olivetti, tutti assolti IL PROCESSO PER LA VENDITA DEI COMPUTER DI IVREA A UN'AZIENDA POI FALLITA Crack Olivetti, tutti assolti Il procedimento penale era partito in seguito ad un esposto dei lavoratori Alessandro Ballesio IVREA Dopo sette anni si chiude con l'assoluzione di tutti i sei imputati il processo Olivetti Personal Computer. Una vicenda giudiziaria che dal 1997 ha ruotato attorno alla valutazione dello stato della società di Ivrea: era quello il periodo della cessione del ramo d'azienda alla Piedmont International controllata dal finanziere tedesco Edward Gottesman. Non c'è stato nessun reato di bancarotta fraudolenta, nessuna falsa perizia: il valore stimato dai commercialisti in 34 miliardi di vecchie lire è da considerarsi plausibile. fl gup Alessandra Pfiftner ha deciso di avvalorare la tesi del pubblico ministero Roberto Ruscello e di assolvere «perché il fatto non sussiste», i commercialisti Diego e Alessandro Sabolo (padre e figlio difesi dall'avvocato Luca Fiore), accusati assieme all' ex manager Olivetti Corrado Ariaudo (avvocati D'Alessandro e Zaccone) di falsa perizia. E sono stati assolti anche i membri del collegio sindacale accusati di bancarotta fraudolenta: si tratta di Umberto Barchetta, Arrigo Franceschini e Maurizio Strozzi. Il procedimento penale era partito in seguito ad un esposto presentito da alcuni lavoratori. Ma già in sede di udienza preliminare, la Procura aveva chiesto l'archiviazione. D'altro avviso il gip Marco Tornatore, che dopo aver esaminato una prima perìzia aveva invece disposto l'imputazione coatta. Erano pesanti le richieste delle parti civili: per il fallimento una richiesta di risarcimento di 12 milioni di euro, per i lavoratori (difesi dagli avvocati Bisacca e Mosetti) un risarcimento danni con una provvisionale di 10 mila euro per ciascuno dei novanta lavoratori. Nella richiesta di assoluzione formulata dal pm, che ha anticipato la sentenza, di sicuro ha pesato la perìzia presentata durante la penultima udienza da Luigi Guatrì, docente alTUniversità Bocconi di Milano, uno dei massimi esperti nelle valutazioni ambientali. Il professor Guatri aveva spiegato che la valutazione da 34 miliardi delle vecchie lire che era stata effettuata dai Sabolo (nominati all'epoca dal tribunale di Ivrea) era da ritenersi comunque corretta. E ancora prima della sentenza, il gup ha respinto definendolo «inammissibile» un carteggio intercorso tra Olivetti e i commercialisti, che era stato presentato dal curatore faUimentare. Per i legali dei commercialisti si chiude con questa sentenza una vicenda che loro stessi definiscono dntenninabile». «Abbiamo sempre ripetuto - ha detto l'avvocato Fioreo- che si trattava di accuse fantasiose. Questo processo si è trascinato così tanto soltanto per l'ostinazione delle parti civih».

Luoghi citati: Ivrea, Milano