I tredici saggi che hanno le chiavi della Fazio story di Antonella Rampino

I tredici saggi che hanno le chiavi della Fazio story IL CONSIGLIO SUPERIORE DI PALAZZO KOCH MUSU: NESSUNA INIZIATIVA PER UN'AUTOCONVOCAZIONE I tredici saggi che hanno le chiavi della Fazio story Antonella Rampino ROMA Tutti, al solo sentir nominare il Consiglio Superiore della Banca d'Italia, si ricordano del vecchio Giobatta Parodi, tycoon d'altri tempi che a Palazzo Kocb arrivava con una sgangheratissima Cinquecento, e nessuno di Calisto Cosulich, o di Marcello Serra. Critico cinematografico ed epigono di una dinastia armatoriale triestina l'uno, argentiere con vetrina nell'ex sede della banca Roesler Franz a Roma l'altro. Perché il Consiglio è così: tredici gerontosauri che all'ombra dell'assoluta, mancanza di notorietà molto sempUcemente gestiscono non le funzioni, ma la "macchina" Banca d'Italia. Si riuniscono una volta ogni tre mesi, in genere Fazio poi invita tutti a colazione nella sua foresteria, e nella lunga storia dell'istituzione non risulta abbiano mai espresso dissensi significativi. Ma adesso, poiché lo Statuto recita che hanno «il potere di nomina e revoca del Governatore» assurgono all'onere della cronaca. Capita così che, dopo un lungo incontro col Governatore l'altra sera, una frase del decano Paolo Emilio Ferreri, riportata dal Wall Street Journal, faccia il giro del mondo. Si tratta di questo: «Non d sono le condizioni per convocare il Consiglio». Il quale, in efifetti, in via ordinaria viene convocato dal Governatore. E in via straordinaria, su richiesta dei due terzi del Consiglio, dal decano. Oggi, in quel molo c'è Paolo Emilio Ferreri, torinese, classe 1923, iscritto all'ordine degli avvocati dal 1947, cattolico di area centrodestra. «No, non c'è nessuna iniziativa per un'autoconvocazione del Conaglio Superiore. E non è nemmeno vero die, in queste ore, d siano contatti tra noi» dice anche Ignazio Musu. Insegna economia politica a Ca' Foscari ed è arrivato solo due mesi fa, in sostituzione di Angelo Barovier. Musu, che Massimo Cacciari avrebbe voluto al suo fianco al debutto da sindaco come ((personalità del cattolicesimo più impegnato», poi consigliere comunale della Margherita con il prodiano Paolo Costa, e anche direttore del ((Progetto Venezia)) della Fondazione Mattei. La quale all'epoca da chi era presieduta? Sorpresa: da Domenico Siniscalco. Altra sorpresa: il professore di Ca' Foscari era in prima linea alla presentazione di «Nomisma», il centro studi bolognese di Romano Prodi, e anche all'insediamento del pool di economisti di Palazzo Chigi, quando c'era D'Alema. Giobatta Parodi, che curò il passaggio di consegne tra Ciampi e Fazio, è stato sostituito da Rinaldo Marsano, anche lui genovese, 76 anni, ingegnere discendente da una dinastia di armatori, già vicepreddente della Piaggio e preddente dell'Areodub. A parte autentiche celebrità, come l'ex presidente della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli, un esperto di diritto canonico che ricopre anche il ruolo di Consigliere dello Stato Vaticano e che a suo tempo osteggiò la legge Gasparri, o come Paolo Laterza, avvocato civilista di fama, e colonna dell'omonima casa editrice a Bari, tra i 13 ce ne sono alcuni che sfuggono decisamente alle cronache. Basti pensare che dovendo sostituire nel 1998 il mitico ex preddente di Federconsord Giuseppe Gioia, Fado nominò l'ignoto ingegnere Nicolò Scavone, già segretario del consiglio della sede di Banca d'Italia a Palermo. O l'imprenditore bolognese Stefano Possati, o il tributarista cagliaritano Gavino Pirri, noto solo come avocato di Nicky Grauso, o come l'avvocato triestino Giampaolo De Ferra. Notissimo è invece il fisico Paolo Blad, già rettore dell'università di Firenze e più volte presidente della Conferenza dei rettori: un cattolico vicino prima alla De, poi ai Popolari e, dicono, a Oscar Luigi Scalfaro, famoso per aver studiato un acceleratore di particelle curiosamente denominato ((Progetto Balena Bian¬ ca». Per non dire del napoletano Paolo De Feo, l'unico under-70: erano della sua adenda i telefoni arancioni a scheda magnetica che innovarono le strade italiane agli inid degli anni '90. De Feo dev'essere particolarmente vicino a Fado in questi giorni perché incappò anche lui in una famosa puntata di intercettadoni (senza seguito giudiziario): erano gli anni di Tangentopoh, e d indagava per voto di scambio sul socialista Giulio Di Donato. Famosissimo perché «moddolo e monddolo», come dicono i suoi amid, è l'imprenditore tessile Giordano Zucchi. Che nella Milano di Spadolini direttore del Corriere della Sera si candidò per i repubblicani, prese una batosta e ebbe l'onore di vederdpreso ingiro da Giuseppe Prezzolini sul ((Borghese». L'armatore Giovanni Montanari infine, dopo innumerevoli polemiche con l'opposidone sul conflitto di interessi, è presidente dell'Authority portuale di Ancona. Il Parlamento ha dato parere favorevole alla sua nomina nel genndo scorso. Chi era il relatore? Il senatore Luigi Grillo, of course. Avvocati, imprenditori docenti universitari e qualche illustre sconosciuto La sede della Banca d'Italia in via Nazionale

Luoghi citati: Ancona, Bari, Firenze, Palermo, Roma, Venezia