SE PROVASSIMO A INSEGNARE DANTE E NEWTON
SE PROVASSIMO A INSEGNARE DANTE E NEWTON SCUOLA SE PROVASSIMO A INSEGNARE DANTE E NEWTON Paola Mastrocola PROBABILMENTE al ministro Letizia Moratti piace molto il Candide di Voltaire. Credo che, tra i tanti personaggi di quel mirabile libretto, ami riconoscersi soprattutto nel maestro Pangloss, convinto fino all'ultimo, pur travolto da guerre, terremoti, persecuzioni e malattie, di vivere nel migliore dei mondi possibili. Il ministro ci descrive infatti una «scuola nuova» che sistema i precari, acquista computer, costruisce centri sportivi, disperde la dispersione scolastica salvando dalla strada centinaia di migliaia di ragazzi e insegna finalmente, a bambini finora ignoranti, l'inglese e l'informatica: la migliore delle scuole possibili. Sindacati e opposizioni invece, per niente «candidamente» convinti, non ci cascano nemmeno un po', smascherano all'istante il maestro-ministro e ci dicono che è tutto falso. Bene. Da sempre esiste un gioco delle parti secondo il quale non si dà che un ministro si presenti al Paese pieno di dubbi e di problemi irrisolti e non si dà un'opposizione che non dica che il re è nudo. Ognuno, com'è giusto, deve fare la sua parte. Pirandello, se no, che ci starebbe a fare? Quel che possiamo dire è che ci piacerebbe che i ministri, almeno quando parlano di cifre, ci presentassero un mondo chiaro e incontrovertibile: i numeri dovrebbero possedere una loro adamantina verità, esente da conferme, smentite, propagande elettorali e spot pubblicitari. I numeri dovrebbero splendere come le stelle, lontane e inattaccabili. Ma non importa. Non sapremo mai quanti computer effettivamente stiano sui banchi dei nostri allievi. D'accordo, sarebbe meglio saperlo. Ma il punto mi sembra un altro: siamo sicuri che siano queste le cose che ci importano prima di tutto? Voglio dire, se anche fossero vere le cifre della Moratti, saremmo felici? Io no. Mi resterebbero due 0 tre problemini insoluti... Ad esempio: come tenere insieme nella stessa classe l'allievo che sa già leggere l'Ulisse di Joyce e l'allievo che confonde ancora il soggetto con il complemento oggetto; come (cioè con quali C0NTINUAAPAGINA10 PRIMA COLONNA
Persone citate: Letizia Moratti, Moratti, Paola Mastrocola, Pirandello
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