Un milione di dollari per la Lebedeva di Giorgio Barberis
Un milione di dollari per la Lebedeva ATLETICA VINCENDO LA GARA DI SALTOTRIPLO ANCHE A BERLINO, LA RUSSA SI E AGGIUDICATA IL JACKPOT DELLA GOLDEN LEAGUE Un milione di dollari per la Lebedeva Ventinove anni, una figlia e due titoli iridati all'aperto adesso vuole l'oro olimpico sfuggitole a Sydney e Atene Giorgio Barberis All'ultimo salto, mentre già stava appuntandosi il pettorale passatole dagli organizzatori con su scritto «1.000.000», ossia la cifra del jackpot della Golden League, Yamilé Aldama l'ha fatta sbiancare: il salto triplo dell'ex cubana, ora sudanese, era abbastanza lungo e terribilmente vicino al suo miglior risultato, 14,85, ottenuto alla seconda prova. La misurazione è parsa etema, poi Tatyana Lebedeva ha potuto dar sfogo alla sua gioia: per tre centimetri continuava ad essere prima e il suo ultimo tentativo diventava una formalità. Nessuno avrebbe più potuto batterla e soffiarle l'assegno che si era guadagnato vincendo, nell'arco di poco più di due mesi, le sei gare richieste. Nell'ordine Parigi, Roma, Oslo, Zurigo, Bruxelles e, ieri, Berlino. La Lebedeva, 29 anni anni compiuti il 21 luglio, il jackpot se lo è sofferto, giocando probabilmente il jolly a Helsinki quando, reduce da Oslo dove si era infortunata alla caviglia e da ima qualificazione in cui aveva dovuto stringere i denti per il dolore, ha rinunciato alla finale dei Mondiali. Scelta difficile ma ineccepibile, perché per tentare di conquistare il titolo iridato avrebbe rischiato di peggiorare il suo infortunio e chiudere la stagione, oltretutto con l'ulteriore i ischio di dover rinunciare anche al titolo iridato. Perché le avversarie - e lo dimostrarono in pedana con la giamaicana Trecia Smith in grado di atterrare oltre i 15 metri (15,11)erano toste e lei impossibilitata ad esprimersi al meglio. D'altronde di titoli mondiali all'aperto la Lebedeva ne ha già conquistati un paio, a Edmonton nel 2001 e a Parigi nel 2003: in mezzo la gravidanza da cui il 2 settembre 2002 è nata Anastasia. Semmai è con l'Olimpiade che non ha particolare feeling: a Sydney non le bastarono 15 metri per battere la bulgara Marinova e fu seconda, lo scorso anno ad Atene favoritissima dopo la doppietta invernale (lungo-triplo) a Budapest nei Mondiali indoor - finì terza, battuta dalla camerunense Mbango e dalla greca Devetzi, e fu poi soltanto di parziale consolazione l'oro nel lungo. «È il triplo la specialità che amo, nella quale riesco a liberare tutte le mie energie» confessa, spiegando l'esuberanza che la porta a presen- tarsi in pedana con acconciature strane, colorate («Un vezzo della mia pettinatrice che ne studia una differente per ogni grande appuntamento») e a mostrare la sua essenza sbarazzina. «Sono nata a Sterlitamak, una città nel Sud degli Urali di 250 mila abitanti - si racconta in un inglese scolastico, ma corretto - e fin da piccola sono stata attratta dai salti. Mi piaceva l'alto, ma poi visto che non crescevo più di tanto (è alta 1,71) a 14 anni ho cambiato, passando al triplo. Al debutto, nel 1991, ho ottenuto 12,91: è stata la svolta perché grazie a quel risultato sono stata invitata ad un raduno estivo ad Adler. li ho conosciuto Viaceslav Dogonkim, l'allenatore che tuttora mi segue e che, a 17 anni, mi ha convinta a trasferirmi a Volgograd. lì adesso abito, ho messo su famigha sposando diciannovenne Nikolai Matveef (un ex ostacolista dei 400, ndr), è nata Anastasia tre anni fa. Con Sterlitamak, lontana 1200 chilometri, ha praticamente tagliato i ponti. Ma non mi dispiace, perché a Volgograd si sta davvero bene: il clima è mite, la gente è serena e tutt'intono «ri sono splendide coltivazioni di frutta». E adesso il milione di dollari che soltanto la mozambicana Maria Mutola ha vinto nel 2003 senza doverlo poi dividere con nessuno. Proprio come Tatyana. C'è da farsi girar la testa. Anche se, dietro il suo atteggiamento spensierato, la Lebedeva sa bene quello che vuole. «Il conto con l'Olimpiade è aperto, vorrei che Pechino fosse già domani. E invece mi tocca aspettare fino al 2008. Ma io ho pazienza...». Tatyana Lebedeva ha scelto una crociera per festeggiare la vittoria nella Golden League
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