E' nera e povera la faccia delle vittime di P. Mas.

E' nera e povera la faccia delle vittime I MENO ABBIENTI SOFFRONO DI PIÙ' ANCHE NEI DISASTRI NATURALI: MOLTI NON AVEVANO DOVE SCAPPARE E' nera e povera la faccia delle vittime NEW YORK L'immagine che potrebbe diventare uno dei simboli della tragedia provocata da Katrina l'ha trasmessa ieri la Cnn: un'aziana signora morta, seduta sulla carrozzella e coperta con un lenzuolo, dimenticata vicino ad un muro dello stadio Superdome di New Orleans. Non è una novità che nelle situazioni d'emergenza i più deboli e poveri finiscano per pagare più degli altri. Il problema è capire se ci sono ragioni sistematiche per cui dal Paese più ricco del mondo sono arrivate immagini che avremmo potuto confondere con quelle di un disa¬ stro naturale in Africa. La chiave di lettura immediata, purtroppo, è ancora quella razziale. I volti delle vittime trasmessi dalle televisioni sono soprattutto neri, perché la maggioranza della popolazione nelle zone più povere del Sud ha la pelle nera. Questo non significa che alla radice della tragedia ci sia la determinazione selettiva di aiutarli meno degli altri, ma la loro condizione sociale li ha inevitabilmente esposti più degli altri ai colpi dell'uragano. La seconda chiave di lettura, infatti, è quella economica. In generale, gli Stati colpiti da Katrina sono poco rile¬ vanti per le tasche degli Usa, perché contribuiscono solo il 207o del prodotto interno lordo. E questo nonostante le attività di estrazione e raffinazione del petrolio nell'area del Golfo del Messico, da cui viene circa un terzo del greggio prodotto negli Usa. Se togliamo dal totale questa risorsa, gestita dai privilegiati che lavorano per le grandi multinazionali del settore energetico, resta il poco con cui sopravvivono i più disagiati, neri o bianchi che siano. Questo è un fattore determinante. Infatti alcune vittime saranno rimaste a New Orleans per pigrizia o inco¬ scienza, ma la maggior parte dei rifugiati nel Superdome non aveva semplicemente i mezzi per andare altrove. Alcune case spazzate via lungo la costa del Mississippi erano in cemento e la forza della natura ha distrutto anche grandi alberghi. Ma a maggior ragione sono sparite dalla faccia della terra le abitazioni costruite in legno, è peggio ancora i «trailer» mobili, dove sopravvivono i più poveri. Adesso i soccorsi basilari, presumibilmente, tratteranno tutti allo stesso modo. Ma farli arrivare sta diventando un'impresa storica perché non erano pronti, mentre la violenza e la criminalità tipica di queste regioni dimenticate sta ostacolando persino le attività della protezione civile. La colpa è di chi viola la legge, naturalmente, ma gli effetti si rovesciano anche su tutti gli altri. Guardando da lontano potrebbe sembrare un problema limitato, ma non è cosi. Proprio mercoledì il Census Bureau, l'ufficio di statistica federale, ha rivelato che nel 2004 i poveri negli Stati Uniti sono saliti al 12,70Zo della popolazione, cioè 37 milioni di persone. Rispetto al 2003 si sono aggiunti 1,1 milioni di americani, mentre 46 milioni di cittadini non hanno assistenza sanitaria. Questo è avvenuto nonostante la ripresa economica, che ancora una volta ha aggirato i più poveri. Quelli di cui vediamo le facce a New Orleans. [p. mas.]

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