New Orleans il sindaco: «Forse migliaia i morti» di Paolo Mastrolilli

New Orleans il sindaco: «Forse migliaia i morti» KATRiNA E' EMERGENZA SANITARIA, MA L'ONDA SMETTE DI SALIRE New Orleans il sindaco: «Forse migliaia i morti» Bush sorvola il Mississippi: «E? uno dei peggiori disastri della nostra storia» Paolo Mastrolilli NEW YORK «I morti potrebbero essere migliaia». Lo ha detto ieri il sindaco di New Orleans, Ray Nagin, allargando ancora i confini della tragedia provocata dall'uragano Katrina. Secondo il governatore del Mississippi, Haley Barbour, le immagini di distruzione che ha visto nel suo Stato «ricordano quelle di Hiroshima dopo la bomba atomica». Il Pentagono ha preso in mano le operazioni, per quella che viene definita come la più grande mobilitazione di soccorso nella storia degli Stati Uniti. Ieri sera il presidente Bush ha parlato alla nazione, dopo aver sorvolato le regioni colpite sull'aereo che lo riportava a Washington: «E' uno dei peggiori disastri nella nostra storia. La priorità ora è salvare le vite. La ricostruzione richiederà anni perché la distruzione è enorme. La sfida sul terreno è molto difficile, ma non ho dubbi che ce la faremo e New Orleans tornerà in piedi. Alle persone colpite dò una garanzia: il Paese è con voi». L'aggiornamento più terrificante sulla situazione lo ha dato e metà giornata il sindaco Nagin: «Sappiamo che c'è un numero significativo di cadaveri nell'acqua, e anche di più sono intrappolati negli attici delle case. Come minimo sono centi¬ naia. Molto più probabilmente migliaia». Quindi il sindaco ha aggiunto: «Ad un certo punto questi cadaveri in putrefazione cominceranno a provocare un'emergenza sanitaria». I soccorritori, infatti, non si preoccupano nemmeno di raccogliere i morti, perché ci sono ancora troppi vivi da salvare. Questa è la ragione per cui il governatore della Louisiana, Kathleen Bianco, ha ordinato l'evacuazione completa di New Orleans: «La situazione non è gestibile, tutti devono andare via». L'esodo è cominciato con i quasi 30.000 sfollati dello stadio Superdome, che stava diventando una bomba umana pronta ad esplodere. Verranno trasferiti con 500 autobus in un altro stadio, l'Astrodome di Houston. Nelle strade continuano i saccheggi, nonostante la legge marziale proclamata martedì. In certi quartiere regna l'anarchia, al punto che secondo la testimonianza dei poliziotti rimasti in servizio qualcuno ha sparato persino contro un ehcottero che cercava di evacuare i pazienti di un ospedale. Il proprietario di un negozio nel Quartiere Francese, relativamente asciutto perché è più alto del resto della città, si è seduto davanti all'ingresso col fucile in braccio e questo cartello: «You loot, I shoot», tu saccheggi, io sparo. Martedì sera si era sparsa anche la voce di ima rivolta nel carcere di New Orleans, dove i detenuti avevano preso ostaggi. Secondo la protezione civile il flusso dell'acqua nella città si sta stabilizzando, perché ormai il livello nelle strade ha quasi raggiunto quello nel vicino lago Pontchartrain. D genio militare, però, non è ancora riuscito a riparare la falla di 60 metri che si è aperta in uno degli argini. Sta cercando di colmarla con sacchi di sabbia da 1.300 chili e barriere di cemento armato. Le dighe erano state costruite per sopportare solo gli uragani forza 3, invece dei forza 5 come Katrine, e perciò hanno ceduto. Quando verranno aggiustate bisognerà pompare fuori l'acqua, ma il sindaco Nagin sostiene che d vorranno fra tre e sei mesi prima che gli abitanti potranno tornare a New Orleans. In questa situazione d'emergenza, il Pentagono ha preso il controllo dei soccorsi. Ha inviato davanti alle coste delle regioni colpite quattro navi da guerra del gruppo anfibio Bataan, più la nave ospedale Comfort. Due delle imbarcazioni sono portaelicotteri, che serviranno per salvare le persone ancora intrappolate dall'acqua. Con la spedizione è partito anche un reparto di Navy Seals, le truppe speciali usate per i raid che faranno i soccorsi più diffidli. La Croce Rossa americana ha detto di aver avviato la più grande operazione di assistenza nella storia degli Stati Uniti, per un solo disastro naturale. Fra le altre cose, ha già inviato 500.000 pasti caldi per gli sfollati affamati. Il governo invece sta inviando 5,4 milioni di pasti caldi, 13,4 mihoni di litri d'acqua, 1,500 tonnellate di ghiaccio, 144 generatori, 135 mila coperte, 11 mila cappotti. Il presidente Bush ieri ha interrotto la sua vacanza nel ranch del Texas, per tornare alla Casa Bianca a gestire la crisi. Ha deciso di attingere alle riserve strategiche petrolifere nazionali per calmare i mercati, preoccupati per il blocco della produzione nel Golfo del Messico. Durante il volo Bush è passato sopra le zone colpite è ha detto che «tutto è stato spazzato via». Poi ha riunito il governo e ha parlato alla nazione, anche per rispondere alle critiche di chi lo accusava di essersi mosso in ritardo. La sua popolarità stava già scendendo per l'Iraq, e ora ha bisogno di rilanciare la sua leadership per combattere la guerra scatenata da Katri- Un ponte che si tuffa sott'acqua in un'immagine aerea del disastro

Persone citate: Bush, Haley Barbour, Kathleen Bianco, Nagin, Ray Nagin