Il terrore di Katrina su New Orleans

Il terrore di Katrina su New Orleans CATACLISK/il TRE ANZIANI SONO MORTI DURANTE LO SGOMBERO MA IL GOVERNATORE TEME MOLTE PIÙ' VITTIME. SI PREVEDONO 30 MILIARDI DI DANNI NELL'AREA COLPITA Il terrore di Katrina su New Orleans L'uragano investe la città di striscio: scoperchiato lo stadio del Football che ospitava gli sfollati Paolo Mastrolilli NEW YORK Per i superstiziosi sarà stata la protezione di Marie Laveau, la regina del voodoo nata nel Quartiere Francese e da oltre cent'anni seppellita in città. L'uragano Katrina ha solo sfiorato New Orleans, evitato l'impatto diretto con la città. La tempesta ha colpito la costa alle 6,10 di ieri mattina, rovesciando la forza dei suoi venti su Buras, un villaggio ad est della «Big Easy». Tanta paura e danni considerevoli, ma la città ha retto bene all'uragano. Da segnalare qualche episodio di sciacallaggio. Ora l'emergenza continua lungo 800 chilometri di costa. E ora anche all'interno, dove la minaccia sono i tornado. Una donna è rimasta uccisa nel Mississipi (dove il governatore, Haley Barbour, ha dichiarato lo stato di calamità naturale) da un albero che si è schiantato sulla sua auto. Si tratta della tredicesima vittima negli Usa a causa dell' uragano, la sesta in due giorni. Ieri sono morte due persone in un incidente automobilistico in Alabama. Domenica tre anziani avevano perso la vita per disidratazione durante l'evacuazione da New Orleans, mentre sette abitanti erano morti giovedì scorso in Florida. Enormi i danni: il governo federale si aspetta una cifra fra 10 e 30 miliardi di dollari. E collegamenti aerei precipitati nel caos, per la chiusura di tre aeroporti intemazionali: New Orleans (Louisiana), Mobile (Alabama) e Pensacela (Florida). L'uragano si era avvicinato alla costa spinto da venti che soffiavano a 280 chilometri l'ora. Inizialmente, era stato classificato come «catastrofico»: quinta e ultima categoria della scala Saffir-Simpson. Poco prima di toccare terra, però, ha perso un po' di forza, scendendo alla categoria quattro e poi alla tre. Nello stesso tempo ha cambiato rotta, spostandosi verso destra. In questo modo ha evita- to l'impatto diretto su New Orleans. Alle undici del mattino, infatti, l'occhio del ciclone si trovava 50 chilometri a nordest della città, ormai deserta. Domenica scorsa, il sindaco Bay Nagin aveva ordinato l'evacuazione obbligatoria: circa un milione di persone si era messo in marcia per cercare riparo a nord. Chi non aveva mezzi di trasporto, soldi o forza per andare via, si era rifugiato nel Superdome, negli alberghi, e negli altri centri di accoglienza organizzati dal comune. Il-tetto del grande palazzo dello sport era stato costruito per sopportare venti fino a 200 miglia orarie, eppure ha retto solo in parte. Scene di panico anche negli alberghi, dove i turisti rimasti bloccati a causa della cancellazione di tutti i voli hanno dovuto portare i materassi nei corridoi e chiudere le porte. Il vento stava rompendo le finestre e starlo a guardare era troppo pricoloso. «Noi - ha spiegato Joseph Fein , proprietario del ristorante Court of Two Sisters - la chiamiamo evacuazione verticale: tutti ai piani alti. E speriamo che Dio ce la mandi buona». New Orleans è costruita sotto il livello del mare ed è circondata dall'acqua su tre lati: intomo alla città ci sono il Golfo del Messico, il lago Pontchartrain, il Mississippi e le paludi. La protegge un sistema di argini e dighe che, secondo gli esperti, sarebbe stato destinato a cedere sotto la forza dell'acqua, aprendo la città all'inondazione. Le strade, in effetti, si sono riempite d'acqua scaricata dalla pioggia, ma l'allagamento peggiore è stato evitato. Una sola diga ha ceduto, quella lungo l'Industriai Canal, nel quartiere di St. Bernard. Almeno venti case sono crollate e 40 mila sono state allagate fino al tetto ad est di New Orleans, con alcune persone rimaste intrappolate all'interno. Ieri sera, il sindaco C. Bay Nagin non poteva ancora tirare un sospiro di sollievo: «La città resta sotto l'assedio di Katrine», ha dichiarato preoccupato. Anche Tanya Courtney, che ha 25 anni e vive nel quartiere francese, nonostante sia riuscita a trovare un rifugio sicuro, non è ottimista: «Probabilmente, quando tornerò indietro, non avrò più una casa». Come era successo con Camilla, l'uragano forza cinque che nel 1969 aveva ucciso oltre 250 persone, la sorte peggiore sembra toccata al Mississippi e all' Alabama. La sterzata di Katrina ha aiutato New Orleans, ma ha distrutto gli stati vicini. Secondo Pat Sullivan, sceriffo di Gulfport, «questa è la ripetezione di Camille. Noi, lungo la costa del Mississippi, abbiamo ricevuto un colpo devastante. Le barche sono arrivate fin sopra i tetti delle case». Alcuni pescatori, nei villaggi di Plaquemines e Terrebonne, hanno deciso di sfidare la tempesta con i loro pescherecci. La Guardia Costiera non sa che fine abbiano fatto. Per ora il bilancio ufficiale parla di tre morti, ma il conto finale sembra destinato a salire. La Federai Emergency Management Agency, cioè la protezione civile americana, si aspetta danni fra 10 e 30 miliardi di dollari. Circa un milione di persone è rimasto senza energia elettrica. Fra un paio di giorni bisognerà contare gli sfollati che non hanno più un tetto sotto cui vivere. Col passare delle ore la preoccupazione si sposta all'interno, fino al Tennessee, dove i venti indeboliti di Katrina minacciano di provocare tornado. Il presidente Bush ha firmato i decreti per dichiarare la Louisiana e il Mississippi «zone altamente disastrate». Significa che il governo federale mette a disposizione tutte le sue risorse per la ricostruzione. «In questo momento - ha detto il presidente - il pensiero di tutti gli americani è rivolto a chi è stato colpito dall'uragano». Il Pentagono è pronto a schierare gli uomini della Guardia Nazionale. Almeno 6.500 militari sono già pronti ad intervenire sul posto, 7.000 in Mississippi, 10.000 in Alabama, 8.200 in Florida e 1.500 dalla Georgia. Toccherà a loro cominciare la ricostruzione. Il proprietario di un ristorante del centro «Siamo stati costretti a scappare ai piani alti, che Dio ci aiuti» In un quartiere ha ceduto una diga e almeno venti case sono crollate Quarantamila abitazioni sono state allagate Alcune auto semi sommerse dall'inondazione dopo il passaggio sulla città dell'uragano