La tentazione della guerra dietro la lunga rissa tra le etnie

La tentazione della guerra dietro la lunga rissa tra le etnie SCENARI IL DOCUMENTO VARATO IERI CERCA DI TENERE INSIEME UN MOSAICO ESPLOSO, .)r La tentazione della guerra dietro la lunga rissa tra le etnie analisi GIUSEPPE ZACCARIA BAGHDAD Una Costituzione che nasce da divisioni etniche e relìgio- se è fondamento dì divisioni future, e almeno da questo punto di vista la Bozza appro- vata ieri senza la firma dei sunniti è specchio fedele dell' Iraq dì oggi. Nessuna persona dì buon senso avrebbe potuto immaginare che dopo trent' annì di regime baathista la Mesopotamìa avrebbe potuto avviarsi tranquillamente ver- so una democrazia, soprattut- to in assènza di ogni autocritì- ca e qualsiasi tentativo di pacifìcazìone però a parte i soliti «spot» celebrativi, il testo trasmesso ieri al Parla- mento sembra perfino peggio- re di quanto s'immaginasse. Un mostro giuridico e un pasticcio culturale a meno di non considerarlo invece - come probabilmente è - vuota esercitazione dialettica. Le scadenze imposte advtrnts^rSidella «Green Zone» fra rastrel- lamenti della nuova polizia irachena e deflagrazioni delle granate guerrìgliere, hanno dato vita a una Carta che in molti passaggi (i più delicati) sostiene idee inconciliabili e trasferisce direttamente l'ere- dita del dopoguerra in un testo ambizioso e contraddit- torio. Fin dal Preambolo sì affer- mano principi incompatibili, nella medesima frase viene detto che l'Islam dovrà essere fonte di ogni legge ma che nessuna legge potrà essere contraria alla democrazia. E' democratico imporre il velo alle donne o affermare la «potestà punitiva» del mari- to? Eppure questi sono princi- pii fondanti della «sharia», con una frase assolutamente priva di contenuti si preten- de dì risolvere il millenario conflitto fra impostazione te- ocratica e diritti individuali e una mano dì vernice modemi- sta tenta di coprire contraddì- zionì insanabili. Nessuno si era ancora esercitato in equi- librismi verbali così ìnu'til- mente arditi. Le zone d'ombra del testo, ì mali dì questo parto frettolo- so sì rivelano ancora più numerosi e preoccupanti se appena ci sì prova ad adden- trarsi nel testo, che sembra gettare le basi per una sorta di Consiglio dei Guardiani, sull'esempio iraniano. La teo- rìca Costituzione irachena af- ferma, per esempio, che sulle sponde del Tigri governate dalla legge islamica ci sarà assoluta libertà dì apparte- nenza a «religioni, sette e culti diversi». Altra contraddi- zione assoluta che dovrebbe essere sciolta da una legge «ad hoc», emanabile non si sa quando, non si sa da chi. Ancora: sciìti e curdi han- no trovato pieno accordo nel definire l'Iraq dì domani uno stato «democratico e federa- le» però dal testo licenziato ieri e soprattutto dall'anda- mento delle trattative (non- che dalla storia) è chiaro che dì quel «federalismo» guerrie- ri del Nord e proletari del Sud hanno un'idea molto diversa, I curdi sono orientali verso un Iraq confederale, immagi- nano un Paese ricco dì petro- lio che remuneri ciascuno in base ai giacimenti del proprio territorio e rinunci di buon grado a città come Kìrkuk, da far confluire in un prossimo Kurdistan indipendente. Per gli sciiti di Najaf e Bassora «federale» è invece uno Stato che mantenga un forte potere centrale, meglio ancora se detenuto dai chierì- ci. A questo proposito è stra- ordinaria la vaghezza con cui viene trattata la nascita di una Corte Costituzionale: do- vrebbe essere composta da nove membri eletti non si sa fa chi però quattro di essi dovrebbero essere «ajatol- lab», e dunque la loro nomi- na discenderebbe da investi- tura divina, né sì capisce se la Corte dovrà avere autentì- ci poteri, come accade nelle democrazìe più avanzate, op- pure una semplice funzione consultiva. , Se poi l'Iraq di domani dovrà essere federale le strut- ture repubblicane necessite- rebbero di un secondo Parla- mento concepito come espres- sione delle diverse etnìe. Que- sta seconda Camera sarà del tutto autonoma dalla prìncì- pale, come sostengono ì cur- di, o deriverà dal potere cen- trale saldamente detenuto da- gli sciìti, che dopo secoli di emarginazione non hanno al- cuna intenzione di lasciarse- lo sfuggire? Probabilmente i capi tribù di una nazione abituata ad essere soggiogata non poteva no produrre di più, ma se questo progetto di Costituzio ne passasse com'è la triparti zione dell'Iraq sarebbe già segnata con qualche dubbio residuo circa la sopravviven za di una riserva indiana da destinare a cristiani e sunni ti. Questi ultimi il prossimo 15 dì ottobre torneranno a votare: nel referendum, che dovrà valutare il progetto costituzionale basterà che tre province si esprimano contro per far decadere l'intera costruzione, e nel rifiuto sembra che i nazionalisti sciiti di Moqtada al Sadr siano alleati alla guerriglia sunnìta. Nelle ultime settimane l'operazione «Lighting», condotta da 40 mila effettivi della nuova polizia irachena ha visto uomini delle vecchie «Brigate Badr», addestrati in Iran, unirsi ai «pashmerga); curdi nella persecuzione dei sunniti. Come nel progetto di Costituzione, una mano di vernice o qualche divisa nuova non riescono a mascherare il radicalizzarsi dello scontro religioso. Forse nel testo esiste un solo articolo, il 66, che unifichi il punto dì vista di sciiti, sunniti, curdi e caldei, quanto meno nella perplessità. Dice che il futuro presidente dovrà essere persona che «goda di fama irreprensibile». Mpj nmomhnln ni^ ctriH ,!^.~!.H™...!..^™...y..™.™™!™ |'arroc;t3mPntntr3 I dLLUMdincIRU ud jj •fohHamrin+n icbmirn 'j IUI lUdllla 1LU Diali 1IUJ HpNp jpnni P h rÌpmnrra7Ì3 Ualc Icyyi e la UclllUUd^ld Il federalismo come lo intendono i curdi è molto più ampio di quello che vogliono gli sciiti LE TRE TAPPE Questo è l'iter che deve seguire la bozza del documento firmato ieri solo dalla parte maggioritaria del Parlamento 1. 2. 3. ALLE URNE BOCCIATA APPROVATA Nei prossimi giorni sa- Basta il voto contrario di In caso di vittoria del sì ranno stampata cin- due terzi degli elettori di entro il 15 di dicembre que milioni di copie tre Provincie per sancire gli iracheni dovranno della bozza della nuo- la vittoria dei no. Grazie tornare alle urne per va Carta e distribuite a questa norma i sunniti eleggere il nuovo par- ad altrettante fami- han. o un effettivo potè- lamento. Entro la fine glie. Il referendum si re ' li veto. Se vinceran- del mese sarà insedia- svolgerà il 15 ottobre, no i no il parlamento to un nuovo governo. ossia nella data che è transitorio sarà sciolto, I dettagli sulla forma- stata prevista dal calen- sarà eletta una nuova zione delle regioni fe- darlo della transizione assemblea costituente e derali verranno affron- voluto da Washin- l'intero processo rico- tati e discussi dal nuo- gton. minteràda capo. vo parlamento,

Persone citate: Green, Sadr

Luoghi citati: Baghdad, Bassora, Iran, Iraq, Kurdistan