Si riapre il «giallo» di Ayers Rock

Si riapre il «giallo» di Ayers Rock AUSTRALIA IL CASO RESO FAMOSO DA UN FILM Si riapre il «giallo» di Ayers Rock SYDNEY I ricordi di una giovane donna riaprono il caso, famoso in Austraha dove ha ispirato articoli, libri e una serie tv, di baby Azaria, scomparsa, forse morta il 17 agosto 1980, a poche settimane di vita, vicino ad Ayers Rock. Come in una favola la piccola, secondo i genitori Lindy e Michael Chamberlain, era stata rapita da un dingo, un cane selvatico, durante un campeggio vicino alla misteriosa roccia rossa che gli aborigeni chiamano Uluru. Nessuno aveva creduto alla coppia: né l'opinione pubblica, né i mezzi d'informazione, né i magistrati. Penalizzati da un'immagine «antipatica», lui severo pastore della chiesa degli Avventisti del settimo Giorno, lei supponente, ma soprattutto da una storia ai limiti della plausibilità. Ora alla polizia di Alice Springs, vicino a Uluru, si è presentata una ragazza, dell'età giusta, sostenendo di essere Azaria. Ha detto di essersi «vista» in sogno mentre un dingo la portava via. Sarebbero stati gli aborigeni a salvarla, per affidarla poi a una famiglia bianca. Un racconto tutto da verificare che tuttavia coUima con quello di Lindy: ha sempre sostenuto di essere corsa alla tenda sentendo la bimba piangere e di avere visto il dingo dileguarsi con Azaria tra le fauci Gli elementi per la fiaba, dal lupo rapitore, agli «indigeni buoni», fino all'agnizione finale, ci sono: ora le indagini diranno se ci sono anche elementi di realtà. Sarebbe il momento del riscatto per i Chamberlain. La loro vicenda giudiziaria nel 1989 era diventata un film holliwoodiano, «Un grido nella notte», ma, malgrado l'impegno dell'attrice Meryl Streep, vincitrice di una Palma d'oro a Cannes per l'interpretazione, non aveva convinto i colpevolisti. Né era bastato a scagionare la coppia il proscioglimento di Lindy che, dopo tre anni di carcere, era stata liberata grazie al ritrovamento di un coprifasce: lei aveva sempre detto che era h e la sua mancanza era stata decisiva per la condanna. Non è la prima volta che si riparla della vicenda. A ottobre un pensionato di Melbourne, Frank Cole, aveva confessato di aver ucciso a fucilate, proprio quella fatidica notte, un dingo che teneva in bocca un neonato. Allora la polizia aveva deciso di lasciar perdere e nemmeno i Chamberlain avevano creduto a Frank: ora riconosceranno la rediviva Azaria? [e. re.) La locandina di «Un grido nella notte»

Persone citate: Alice Springs, Ayers Rock, Chamberlain, Frank Cole, Meryl Streep, Michael Chamberlain

Luoghi citati: Australia, Melbourne, Sydney