Rogo di bimbi a Parigi 17 morti nel palazzo per immigrati africani di Domenico Quirico

Rogo di bimbi a Parigi 17 morti nel palazzo per immigrati africani LE INDAGINI LA POLIZIA NON ESCLUDE L'IPOTESI DI UN INCENDIO DOLOSO Rogo di bimbi a Parigi 17 morti nel palazzo per immigrati africani Tra le vittime 14 bambini e ima dorma incinta L'edificio era in restauro perché pericolante Domenico Quirico corrispondente da PARIGI Sono morti perchè non sapevano dove metterli, perchè nessuno li voleva. Erano troppo poveri, trop- pò africani, con troppi figli; gente che fa chiasso, che non si sa se può pagare regolannente l'affitto, che ogni anno diventa più numerosa. Diciassette vittime, immigrati dal Mali dal Senegal dalla Costa d'Avo- rio, uccisi dal fuoco nella notte in un vecchio palazzo del tredicesimo arrondissement, quartiere horghe- se, con caffè alla moda, a due passi dalla Parigi dei turisti. Avrebbe dovuto essere vuoto, da tre anni: sgomberato perurgen- ti lavori di risanamento. Invece lo abitavano, ammassate, 130 perso- ne, moltissimi i bambini. Le fìam- me si sono sviluppate al primo dei sei piani, hanno inghiottito la scala di legno, un abbaino aperto sul tetto ha creato un camino d'aria che le ha alimentate gagliardamen- te. Il palazzo non aveva scala di emergenza. Nonhanno avuto scam- pò: soffocati dal fumo o bruciati negli appartamenti trasformati in prigioni di fuoco. I vigili del fuoco, duecento, sono arrivati subito, nove minuti, dopo "l'allarme. Le fiamme onnai erano incontrollabili, hanno cercato di salvare la gente con le scale. I bambini alla finestre urlavano, chiedevano aiuto, lambiti, ormai dalle fiamme, i genitori disperata- mente cercavano di tenere, a bada il fuoco gettando secchi di acqua, avvolgendo i figli in stracci bagna- ti. «Li abbiamo tirati fuori a decine, ci siamo gettati nel fuoco: ma erano troppi, troppi, non c'era tempo» racconta un vigile del fuo- co. Due ore dopo, spente le fiamme, nelle camere scalcinate hanno tro- vato 17 corpi: 14 bambini, imo di pochi mesi, e tra le vittime c'era anche una donna incinta. Adesso la Francia spedisce mini- stri e.sindaco sul luogo della trage- dia, dichiara con la voce di Chirac la solidarietà, promette interventi urgenti per gli immigrati che non trovano casa. Ma soprattutto prò- va vergogna. Il 15 aprile un altro incendio aveva ucciso 25 immigra- ti senza mezzi in un albergo fati- scente della capitale affittato per ospitarli. Tutto troppo in fretta è stato dimenticato. C'è, nell'orrore, im terribile mi- stero: cosa ha causato l'incendio? Una fatle disattenzione o un delitto? «Non escludiamo nessuna ipotesi - ha detto il magistrato Jean Claude Marin calcando bene la voce - l'unico elemento sicuro è che le fiamme si sono sviluppate al pianterreno, abbiamo trovato le tracce della combustione sul muro, E in quel punto non ci sono cavi elettrici. Quindi non è stato un corto circuito, non ci sono ragioni logiche perchè le fiamme si svilup- passero proprio li», II palazzo sembra, incredibil- mente, intatto, specchia i muri bianchi nel lussuoso albergo in vetro cemento che lo sovrasta, fl fuoco l'ha roso dall'interno. Alle finestre ci sono ancora le tendine di un decoro borghese, la bianche- ria stesa ad asciugare Solo un'im- mensa slabbratura verticale nel- l'intonaco e i negozi del piano terra sbarrati, sudici e vuoti mo¬ strano il degrado. Un grande cartello annuncia il piano di ristrutturazione, il nome dei progettisti e dell'impresa. Il palazzo, di proprietà pubblica, è affittato alla «France Euro Habitat», associata a Emmaus, un'organizzazione che aiuta gh immigrati e i poveri, che cerca alloggi o albergi per i 100 mila senza casa della capitale. Adesso il presidente, Jacques Oudot, si difende, puntualizza: «E' una costruzione vecchia, del 1920, ma non inabitabile. Avevamo già completato molti lavori, la sicurezza non dava alcuna preoccupazione. Tutto era pronto per finirli ma bisognava mandar via la gente. E dove? Nessuno voleva aloggiarli, l'alternativa era la strada». Martin Kirsch, responsabile di Emmaus, aggiunge: «Era un palazzo di abitazione normale, non un ricovero d'emergenza, le famighe sono affittuari con normale contratto, un alloggio per ogni famigha». Tra parenti dei sopravvissuti si ascoltano storie diverse, che la scala era pericolante, che pioveva sull'impianto elettrico, che c'erano topi e scarafaggi. Un documento, terribile, accusa. Alla fine di aprile la tv Antenne 2 mandò in onda un reportage sul dramma degh immigrati senza casa. Su segnalazione di un'associazione di donne africane le telecamere vennero a filmare anche nel palazzo di Boulevard Auriol. Nelle immagini sfila una delle abitanti, Fatoumata Diarra: «Qui ci sono già stati tre principi di incendio, per fortuna il fuoco non è arrivato alle scale ma se succede qua déntro saremo nella m...». I sopravvissuti sono stati portati in ima scuola del quartiere, affidati aiuna equipe di psicoldoi. Davanti al palazzo una piccola folla africana, molte donne, guarda i poliziotti che cercano indizi: «Siamo poveri, siamo venuti qui per lavorare, perché Dio è così crudele con noi?». Tra i ragazzi la rabbia prevale: «Dovevano venire prima a controllare il palazzo, era uno schifo una cosa da animali, pagavano un affìtto, 700 euro per stare in sei, otto, dieci in tre stanzette. Nessuno metterebbe mai un bianco in un posto simile». La Francia prova a rispondere subito, cerca di circoscrivere le polemiche. Con il ministro degh Interni Nicolas Sarkozy, in ispezione già nella notte che ordina controlli a tappeto sulla sicurezza. Con il ministro della coesione sociale, Borloo, che ha annunciato entro pochi giorni un piano di emergenza per immigrati senza casa. Ma ieri sera 300 persone si sono riunite davanti al palazzo della tragedia, grandi cartelli: «800 metri quadri per i ministri, 8 per gli immigrati», «Stato razzista e assassino. 15 aprile 25 morti, 25 agosto 17 morti, troppo orribile troppo ingiusto troppo prevedibile». «Il posto era uno schtfo Vivano in 1Ò in tre stanze per un affitto di 700 euro Un bianco non andrebbe mai in un luogo simile» I Un soccorritore porta in salvo una bambina scampata al rogo della casa degli immigranti

Persone citate: Auriol, Borloo, Chirac, Diarra, France Euro, Jacques Oudot, Jean Claude Marin, Martin Kirsch, Nicolas Sarkozy

Luoghi citati: Francia, Mali, Parigi