Soldi & fede, arriva il «lobbista di Dio»

Soldi & fede, arriva il «lobbista di Dio» DAGLI USA IL LEADER DEGLI «KNIGHTS OF COLUMBUS» Soldi & fede, arriva il «lobbista di Dio» dall'inviato a RIMIMI Se il denaro fosse lo sterco del diavolo, Carl A. Anderson sarebbe, diciamo così, nei guai fino al collo. Ma questo signore sulla cinquantina, venuto ieri mattina al Meeting a parlare del sogno americano in versione cattobea, è uno che ambisce al paradiso, e con qualche discreta chance, staccando assegni. Non è tutta roba sua, semmai degli «Knights of Columbus», la confraternita superVip che ogni anno raccoglie fra i centotrenta e i centocinquanta milioni di dollari (vuol dire cento-centoventi xniboni di euro, comunque oltre duecento miibardi di lire) e li gira quasi interamente al Vaticano. Tutto denaro utile a mantenere i fasti della Chiesa, per esempio col restauro della Cappella Sistina, o semplicemente a mantenere i seminaristi, che in tempi di calo delle vocazioni sono sol- dati preziosi. Ieri, in un dibattito con monsignor Lorenzo Albacete, editorialista del New York Times e teologo adorato dai militanti ciellmi, Anderson ha spiegato che il suo sogno americano è quello di difendere i debob. E per difendere i debob servono tanti, tanti quattrini. Gli «Knights of Columbus» hanno sostenitori di levatura, come il governatore della Florida, Jeb Bush, fratello del presidente George. E poi banchieri, imprenditori, gente di spettàcolo e di sport, politici e dfocenti universitari, generalmente danarosi e munifici, soprattutto cattòlici; in vài paese, gb Usa, in cui i cattolici sono minoranza. Una sterminata lobby della carità, la più f rande consorteria della Terra evota al Papa, nata il 2 febbraio '1882 a New Haven, nel Connecticut, per iniziativa d'un prete spiantatissimo (come ha scritto «Meeting Quotidiano»), James T. Mullen, che pensò all'organizzazione per dare sostegno alle miserabili famiglie irlandesi d'America. Centoventitré anni dopo, gb «Knights of Columbus» sono diventati un team planetario sorretto da mibonari che non hanno nessuna preoccupazione, come non l'ha avuta ieri Anderson, a definirsi lobby. E Anderson, uno con un curriculum lungo tre pagine (è stato fra l'altro assistente speciale di Ronald Reagan alla Casa Bianca fra il 1983 e il 1987), spiega che grazie agb «Knights» ha capito una cosa: non esistono «problem», problemi, ma soltanto «challenge», sfide. E quando si è al verde, è dura vincerle, [m.f.] Cari A. Anderson

Persone citate: A. Anderson, Carl A. Anderson, James T. Mullen, Jeb Bush, Knights, Lorenzo Albacete, Ronald Reagan

Luoghi citati: America, Connecticut, Florida, Usa