BASTASSERO I FORMALISMI

BASTASSERO I FORMALISMI BASTASSERO I FORMALISMI Stefano Micossi COME si temeva, l'attesa riunione del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio non ha raggiunto conclusioni utili. II governatore Fazio ha difeso puntigliosamente la legittimità formale e procedurale dei suoi atti, come se non ci fosse un problema. Proprio come non aveva visto problemi nel trattamento riservato ai risparmiatori nei collocamento dei bond argentini e dei titoli Cirio e Parmalat. Il governo appare incerto e diviso, in assenza di una forte sensibilità del premier per le questioni sul tappeto. Eppure, due conclusioni sembrano incontrovertibili. La prima è che il governatore della Banca d'Italia non può più restare ai suo posto; i suoi formalistici argomenti non mutano di una virgola la sostanza del problema. Nel perseguimento di un suo particolare disegno per l'assetto del sistema bancario, egli ha quanto meno assecondato, forse favorito, un gruppo di operatori che hanno sistematicamente aggirato e violato le norme di pubblicità e trasparenza del mercato dei capitali, quelle di corretta gestione del credito, nonché le stesse condizioni poste dalla vigilanza per procedere nelle operazioni proposte. Gli stessi operatori sono anche indagati per la violazione delle norme penali sugli abusi di mercato. Egli ha anche violato sul piano sostanziale le norme europee, vincolanti per il nostro ordinamento, sulla libertà di stabilimento e la non discriminazione degli operatori in base alla nazionalità. Tali comportamenti sono ormai di pubblico dominio; pertanto, egli non è più grado di svolgere le sue in funzioni con l'autorità e l'imparzialitA richieste. CONTINUA A PAGINA 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Stefano Micossi