Fegato-pancreas, trapianto record

Fegato-pancreas, trapianto record MILANO L'INTERVENTO E' STATO REALIZZATO DA DUE EQUIPE DEL NIGUARDA Fegato-pancreas, trapianto record E? il primo in Italia. H paziente: ora conforterò chi è in attesa di un organo Manuela Sasso MILANO Il primo trapianto italiano combinato di fegato e pancreas è stato eseguito nell'ospedale milanese di Niguarda. L'intervento è stato compiuto da due équipe mediche della struttura milanese, l'una guidata da Luciano De Carlis, responsabile dell'Unità operativa di trapianti del fegato, e l'altra da Cosimo Vincenzo Sansalone, che coordina invece l'Unità operativa dei trapianti di rene e pancreas: per 12 ore in 40, tra medici e infermieri, si sono alternati in sala operatoria. Salvatore, il paziente di 43 anni, è stato ricoverato il 22 luglio scorso ed è ora in via di guarigione: per lui, che ha festeggiato anche il compleanno in corsia, si profila la possibilità di una vita normale. Le sue condizioni - fa sapere l'ospedale - sono infatti «buone, con normalizzazione di tutti i parametri inerenti la funzionalità epatica e del pancreas». L'uomo, malato da tempo di cirrosi epatica criptogenetica - una malattia che provoca la morte delle cellule del fegato - era in fase di insufficenza epatica conclamata. Una forma di diabete, che lo costringeva a curarsi con l'insulina da quando aveva 15 anni, aveva inoltre complicato il quadro clinico: il paziente era costretto a continui ricoveri sia per l'encefalopatia, causata dalla malattia del fegato, sia per la retinopatia e la neuropatia provocate dal diabete. «La situazione - spiega Salvatore dall'ospedale - è degenerata cinque anni fa. Gli ultimi 12 mesi sono stati drammatici, con ricoveri anche ogni quattro giorni. Non riuscivo più a vivere in quella condizione». I medici delle unità operative di trapianti del Niguarda compiono ogni anno circa 70 interventi al fegato e almeno 15 trapianti combinati di rene e pancreas, «numeri importanti a livello nazionale», fa sapere l'azienda ospedaliera. E' la prima volta, però, che gli esperti dell'ospedale milanese hanno deciso di procedere con l'impianto combinato di fegato e pancreas, un intervento che prevede la sostituzione del fegato malato con un altro sano e il trapianto del blocco duodeno-pancreatico. «Il trapianto del pancreas in toto, in alternativa alle procedure già utilizzate di trapianto di isole pancreatiche - precisano i medici - è tecnicamente molto più complesso, ma presenta il vantaggio di un perfetto controllo del livello di zucchero nel sangue protratto nel tempo e di una riduzione delle complicanze correlate alla malattia diabetica». I due organi necessari per l'intervento sono stati prelevati dallo stesso donatore, un uomo morto in un ospedale lombardo e segnalato al Niguarda dal "Nord Italia Transplant", che coordina le liste d'attesa e i criteri d'assegnazione ai malati in cura negli ospedali. Il decorso post-operatorio del paziente, compresi 12 giorni trascorsi nel reparto di terapia intensiva, diretto da Andrea De Gasperi, è stato «regolare, con normale ripresa funzionale degli organi trapiantati». «La complessa procedura - spiegano ancora i responsabili - è stata resa possibile dalla vasta esperienza maturata dalle équipe chirurgiche e anestesiologica e dall'impegno di Niguarda nel campo dei trapianti di organo». Salvatore, intanto, dice che uscirà a giorni. «Ma non ho nessuna fretta - precisa -. Sono sereno e lo sono stato per tutto il tempo del ricovero: i medici e miei cari mi sono stati molto vicino. La prima cosa che farò una volta uscito di qui? Cercherò di portare speranza e un po' di tranquillità a tutti quelli che sono in attesa di ricevere un trapianto, proprio come lo sono stato io». L'operazione Dodici ore con 40 persone, tra medici e infermieri. «E ora per Salvatore si profila una vita normale» La testimonianza «Oltre a una grave forma di cirrosi epatica soffrivo anche di diabete Gli ultimi 12 mesi sono stati drammatici con ricoveri ogni 4 giorni» I paziente, dopo il trapianto, con l'equipe del Niguarda

Persone citate: Andrea De Gasperi, Cosimo Vincenzo Sansalone, Luciano De Carlis, Manuela Sasso

Luoghi citati: Italia, Milano