Scelli : «Avevamo la fiducia dei sunniti» di Guido Ruotolo

Scelli : «Avevamo la fiducia dei sunniti» BUFERA DOPO LE RIVELAZIONI A «LA STAMPA» DEL DELEGATO CRI IN IRAQ SULLA LIBERAZIONE DELLE VOLONTARIE ITALIANE DIVAMPA LA POLEMICA Scelli : «Avevamo la fiducia dei sunniti» H mediatore conferma: «Gli americani non dovevano sapere» \ Il Guido Ruotolo ROMA Si deve essere sveghato molto presto Maurizio Scelli. Poco dopo le sette del mattino arriva la sua prima telefonata: «Ma perché tutto questo clamore? Cosa ho detto di tanto sconvolgente? I miei interlocutori iracheni sin, dall'inizio dei rapporti con me hanno sempre posto , come condizione della.collaborazione il silènzip. Gli americani non dovevano sapere, come non. doveva sapere , neppure TarnhaSciata italiana 'a Baghdad. Mi sono reso conto che accettare questa condizione avrebbe garantito anche la nostra incolumità, oltre quella degli ostaggi, e l'ho fatto presente al sottosegretario Gianni Letta, che ne ha preso atto». Insomma, Maurizio Scelli non molla la presa. Conferma tutto. «Perché mai avrei dovuto muovermi comunicandolo agli americani? La Cri è autonoma e indipendente. Lo è anche dal governo italiano: l'unico filo che ci lega a palazzo Chigi è di natura amministrativa». Naturalmente Scelli avrebbe preferito che non si fosse scatenata la bufera. E ha masticato amaro per tutta la giornata: «Cesa deve accadere perché venga riconosciuto alla Croce Rossa il merito di quello che ha fatto in Iraq? Per gli iracheni ma anche per gli italiani sequestrati? Che magari fossi ucciso anch'io?». Ancora di ritomo da Cortina d'Ampezzo, l'altra sera. Scelli aveva continuato questo suo viaggio nella memoria, ripe- scando anedotti e mediti particolari. «Ci siamo conquistati la fiducia dei sunniti con il nostro lavoro. Quando ebbi il primo incontro con lui, grazie al padre di Nawar il mio amico medico. Al Dh'ari, presidente del Consiglio degli Ulema, mi disse: "Mi hanno detto che avete fatto grandi cose per il mio popolo. Se siete venuti per farmela pesare, avete perso tempo"». ' Scelli aveva chiesto l'incontro con gli Ulema per recuperare i resti di Fabrizio Quattrocchi, ucciso dai sequestratori nelle ore successive alla cattura: «Il giorno dopo l'incontro, il figlio di Al Dh'Ari si fece vivo ponendo il problema di far arrivare a Falluja tre camion di aiuti che gli americani blocca- vano. Chiamai Letta che 'mi garantì che avrebbe sbloccato la situazione in un'ora». II commissario della Cri ri- corda quei giorni, i primi con- tatti con i «mediatori», l'incon- tro con l'uomo d'affari Abdul Salam al Kubaysi, delegato da Al Dh'ari a tenere i rapporti-- c9n loro. E i viaggi a Falluja, i farmaci, l'acqua potabile porta- ta a una popolazione stremata . dai combattimentre dalla fa- me. «Chiedo agli Ulema che mi venga consegnata la salma di Quattrocchi - ricorda Scelli - come io feci tornare a Baghdad ia 53^3 ^ ^ ragazzo morto a Palermo. E affittai un aereo per questo». Sono i giorni degli ultima- timi delle «Falangi verdi del- l'Esercito di Maometto». Nelle loro mani ci sono ancora tre italiani: Maurizio Agliana, Um- berlo Cupertino e Salvatore Stefio. Scelli tiene costante- mente informato Letta: «Non potevo coinvolgere l'ambascia- tore italiano a Baghdad - ricor- da - non tanto perché non era in grado di interloquire autore- volmente con gli Ulema, quanto perché rappresentava comunque il governo italiano, che doveva apparire estraneo a qualsiasi trattativa in quanto alleato del nemico, gli americani». I tre ostaggi vengono finalmente liberati. E che fatica per raggiungere l'obiettivo: «Un giorno Al Kubaysi si rivolge a me: "Un ostaggio dice di essere un pezzo grosso del Vaticano, che è disposto a pagare anche dieci milioni di dollari per la lorc? ^orazione". Rimango stu pito; Si brattava di Agliana, volontario della Misericordia. All'incontro successivo mi por ^ lAnnuano pontificio gu ^cgio vedere che e era il mio ÌZà^s^llti |^^M^ ù riscatto e che semmai potevo essere considerato io l'inviato ^ÌSfumanitaria aveva ^ costo econoinico. ((Un mi]io. ne di dollari al mese», ricorda Scelli - ma aveva anche un costo in termini di rischio per l'incolumità dei volontari stes si. «Quando ci comunicarono che la salma di Quattrocchi sarebbe stata consegnata. Let ta mi disse di rivolgermi all'am basciata e di curare tutte le formalità sia per il trasferimen to a Roma di un prelievo del Dna e poi per i resti del povero connazionale rimasti a Ba ghdad». Resti che furono conse guati dopo due giorni dall'an nuncio: «Una sera arriva un arabo: "Uscite dall'ospedale, andate a destra, dietro la siepe troverete quello che cercate"». Il «costo» per la consegna del corpo di Quattrocchi non ha nulla a che fare con il pagamento di un riscatto. Sceli è categorico su questo: «Noi non abbiamo mai pagato alcun riscatto. Certo, andare a Falluja o a Najaf, aveva un costo. Portare i bambini malati in Italia, pure. E poi i viveri, i medicinali, che spesso compravamo lì». Maurizio SceUi è costretto a ricordare un episodio che vorrebbe fosse già. archiviato: la polemica con Gino Strada, con Emergency. Adesso saranno i giudici a dire chi aveva ragione: Strada ha citato in giudizio Scelli, chiedendo un risarcimento di 600.000 dollari, perché lo ridicolizzò affermando che fuggì da Baghdad «al primo sparo di mortaretto». Strada ha repheato «sostenendo che per i tre bodyguard era stato pagato un riscatto». Ricorda Scelli: «Quelle sue affermazioni comportarono la nostra condanna a morte». Successivamente anche l'interlocutore di Scelli, Abdul Salami Al Kubaysi, fu costretto alla «fuga», ricercato dai sequestratori convinti che si fosse intascato il riscatto. «Riuscimmo a mandare .(mlUbC,ri1 'P d mdrlUdre camion di aiuti a Falluja nonostante!: hloo-n I Ica nravin ll DI0CC0 USa.yraZie . ali'Intervento di Letta» «Non potevo coinvolgere l'ambasciatore italiano perché gli Ùlema lo giudicavano un alleato del nemico» Nicola Calipari Silvio Berlusconi con Maurizio Scelli a Firenze alla presentazione del Movimento giovanile «Italia di nuovo» WMtfttON Red Cross'helpod iraqi "««hwiì ■Z^flxumnrMiMuatPH, ' » ««w imi» «0. (UM, on Kx0M ■**tl*t«lt*,*nmMmrUw, WAtCHf«EE Visto sito della Cnn ieri lanciava il titolo: «La Croce Rossa ha aiutato i ribelli» ^ f: 'lliìliiiiiiiniiiiiiwHiiwn: \ \ Il presidente della Croce Rossa Scelli a Baghdad con una guardia del corpo